Parte il cessate il fuoco a Gaza, arriva la lista di Hamas sui tre ostaggi da liberare oggi
Consegnata a Israele la lista dei primi ostaggi da liberare, che Hamas avrebbe dovuto consegnare ieri 18 gennaio. Nelle tre ore di ritardo erano ripartiti anche i bombardamenti nel Nord della Striscia L'articolo Parte il cessate il fuoco a Gaza, arriva la lista di Hamas sui tre ostaggi da liberare oggi proviene da Open.
È iniziata alle 10.15 (ora italiana) la tregua a Gaza, ritardata perché da Hamas non era stata ancora consegnata la lista dei nomi degli ostaggi che saranno liberati oggi. A pretendere l’elenco ancora questa mattina era stato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, che ha minacciato di far saltare l’accordo in assenza dei nomi. Hamas avrebbe ammesso il ritardo, dovuto a «motivi tecnici». Come previsto dall’accordo raggiunto a Doha, il cessate il fuoco sarebbe dovuto iniziare alle 7.30 (ora italiana). Secondo l’agenzia Afp, Hamas ha assicurato che la lista arrivare «a breve».
L’esercito israeliano aveva cominciato a lasciare le prime zone del conflitto, compresa Rafah nel Sud della Striscia di Gaza. Movimenti confermati anche da Al Jazeera, secondo cui diversi veicoli militari starebbero lasciando il centro della città per dirigersi verso il corridoio Filadelfia, al confine con l’Egitto. Dettagli ancora non confermati da Israele. La tensione resta alta e non calerà almeno fino al primo scambio tra prigionieri e ostaggi, previsto non prima delle 16 di oggi.
Lo scambio tra ostaggi e detenuti
Inizia oggi la prima fase dell’accordo sul cessate il fuoco a Gaza, già funestato alla vigilia dalle minacce di Netanyahu, che aveva minacciato di far saltare l’accordo alla vigilia senza la lista degli ostaggi che sarebbero stati liberati. Lo scambio tra i primi ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi è previsto per le 16 di oggi. In questa prima fase Israele si aspetta il rilascio di tre ostaggi donne, mentre i detenuti palestinesi che torneranno in libertà saranno 95. Nel corso dei primi 42 giorni della prima fase, dovrebbero essere rilasciate altri quattro ostaggi il settimo giorno e 26 nelle restanti cinque settimane. Tel Aviv ipotizza che, su 33 ostaggi catturati durante il massacro del 7 ottobre da Hamas, almeno 25 sono vivi. Nelle mani di Hamas in tutto sono 97 le persone tenute in ostaggio.
I detenuti palestinesi
Secondo l’accordo, Israele ha acconsentito a rilasciato fino a 1.904 detenuti palestinesi, in cambio dei 33 ostaggi. Tra loro diversi ergastolani e autori di reati efferati. Ci sono membri di Hamas, di Fatah e del Pij. E poi donne e minori. Potrà lasciare il carcere Zakaria Zuneidi, ex comandante di Jenin delle Brigate dei martiri di Al-Aqsa. Ci sono tre membri della cellula terroristica di Hamas «Siwan», dal nome del quartiere di Gerusalemme. Non dovrebbe essere liberato invece Marwan Barghouti, condannato a cinque ergastoli.
Gli ostaggi israeliani
L’accordo prevede il rilascio innanzitutto dei civili. A questo profilo risponderebbero in cinque donne su 33 ostaggi. I media israeliani dubitano che tra gli ostaggi rilasciati oggi possa esserci Shiri Siberman Bibas, la mamma dei due fratellini Ariel e Kfir, di soli nove mesi al momento del rapimento. Hamas ne aveva annunciato la morte, mai confermata dall’intelligence israeliana. Restano quindi quattro nomi possibili tra gli ostaggi donne che potrebbero tornare libere oggi: Emily Damari, 28 anni, l’unica britannica rimasta tra gli ostaggi a Gaza, e Doron Steinbrecher, 30 anni, entrambe di Kgar Aza. Romi Gonen, 24 anni, rapita durante il Nova Festival. Arbel Yehud, 28 anni, del kibbutz Nir Oz.
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