Indagare, cercare, vivere: "Meglio di niente"

Il nuovo romanzo di Marco Vichi con protagonista il commissario Bordelli neopensionato... ma fino a un certo punto

Jan 19, 2025 - 17:48
Indagare, cercare, vivere: "Meglio di niente"

Firenze, 19 gennaio 2025 - Dal portone di Palazzo Pitti il maresciallo Guarnaccia, quel giorno in borghese, vide in lontananza due specie di conigli che saltellavano con i piedi e le mani legati. Dietro di loro una ragazza si copriva il petto e avanzava a testa bassa. Con lo sguardo fiero e determinato, un bel signore guidava il gruppo e chiudeva la fila. Erano appena usciti dal giardino di Boboli.

“Vidivì!”, disse a se stesso in dialetto il maresciallo capo della stazione dei Carabinieri di Palazzo Pitti. E vedendoli marciare verso l'ingresso del Palazzo si affrettò a rientrare in ufficio. Intuiva che sarebbero venuti a cercare proprio lui.

Sentì infatti bussare poco dopo. Chiese all'appuntato: “Vai ad aprire”.

I conigli, la ragazza e l'uomo entrarono in ordine nella stanza.

“Quei lacci industriosi alle caviglie e ai polsi richiedono una certa perizia”, esclamò Guarnaccia e aggiunse: “Direi che esprimono una certa professionalità... Fate sedere la signorina, i due... signori sul divanetto e lei... mi scusi... chi è?”.

“Il maresciallo ha l'occhio fino”, aveva pensato Franco Bordelli, che si presentò: “Questore vicario in pensione Franco Bordelli”.
Guarnaccia si alzò e gli strinse la mano: “Ho sentito parlare di lei”.

“Anch'io”

“... e mi fa piacere incontrarla. Che è successo?”.

“Passeggiavo per Boboli, ho sentito gridare e ho visto questi due... galantuomini accanirsi sulla signorina per...”

“Ho capito”.

“... E sono intervenuto per fermarli”.

“Ah...”

I due stavano muti, con la testa bassa, ma sentirono su di sé uno sguardo carico di disprezzo da parte di Guarnaccia, i carabinieri in ufficio e Bordelli.

Il maresciallo offrì un fazzoletto pulito alla ragazza, che si era messa a piangere sommessamente.

“Signorina – disse Guarnaccia - La affido ai miei uomini per la denuncia, con l'aiuto del questore vicario. Poi una pattuglia la accompagnerà a casa.

Andate di là – fece cenno ai due carabinieri di turno – Questi gentiluomini li guardo io”. Uno dei due si mise, finalmente, a piangere.
“E meno male”, sottolineò Guarnaccia ad alta voce: “Guardatevi allo specchio e sputatevi in faccia. Lo farete per un po' alle Murate”.

Bordelli si voltò e fece un cenno di assenso, con un sorriso amaro... “Meglio di niente”, pensò e poi entrò nell'altra stanza per la denuncia.

Questa pagina non c'è nel nuovo romanzo di Marco Vichi, Meglio di niente, edito da Guanda e con protagonista il commissario Bordelli neopensionato, ma diciamo che ne è un corollario e che vuole essere da una parte un invito alla lettura del libro di Vichi e dall'altra un omaggio a una scrittrice da riscoprire, Magdalen Nabb (1947-2007), nata il 16 gennaio, e al suo maresciallo Guarnaccia che ha introdotto un nuovo modo, per certi versi pionieristico, di raccontare Firenze. Un incontro immaginato, ma non per questo non è detto che non sia avvenuto.