Nessuna vittima sul lavoro nel 2024. Pistoia guida la ’virtuosa’ classifica
Secondo le rilevazioni di Inail la nostra città è una dei quattro capoluoghi dove non si sono verificati decessi
![Nessuna vittima sul lavoro nel 2024. Pistoia guida la ’virtuosa’ classifica](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/Njk0MTQ1NGItMzQ5Yy00/0/nessuna-vittima-sul-lavoro-nel-2024-pistoia-guida-la-virtuosa-classifica.jpg?#)
PISTOIA
Una è la nostra città, un’altra è il capoluogo del Friuli Venezia Giulia, la terza è una operosa cittadina piemontese e la quarta è una delle città meno conosciute della Sicilia. Cosa hanno in comune Pistoia, Trieste, Biella ed Enna? Nel corso del 2024 hanno ottenuto un primato sicuramente incoraggiante ma che deve servire da monito per tenere sempre altissima l’attenzione e, soprattutto, non dimenticare chi invece non c’è più. Stiamo parlando delle quattro province d’Italia che nello scorso anno non hanno fatto registrare morti sul lavoro secondo i dati Inail riportati dall’ "Osservatorio sicurezza sul lavoro e ambiente" di Vega Engineering. Fra l’altro, a parità di nessuna mortalità, in teoria Pistoia sarebbe addirittura prima assoluta in questa graduatoria perché rispetto alle altre tre provincie ha un numero di occupati maggiore: si tratta di 122.840 persone (registrate a fine 2023) a fronte delle 100.695 di Trieste, delle poco più di 72mila di Biella e delle 47mila di Enna.
Trattandosi di una ricerca sul numero di decessi, ovviamente, questa graduatoria va vista al contrario con Pistoia che è al 104° posto che, però, starebbe a significare il primo per quel che concerne il rischio più basso. Un risultato sicuramente importante e da tenere di conto, senza dimenticarsi lutti e situazioni tragiche che comunque anche nel nostro territorio si sono verificate nel corso degli anni. Per quel che concerne la Toscana, comunque, si è registrata una vittima a Prato arrivando ad un indice di incidenza sugli occupati dell’8,1% salendo, poi, al 91° posto con Arezzo.
Sono solo questi tre i capoluoghi in Toscana che hanno un valore inferiore a 0,75 di Im (Incidenza Morti) e quindi contraddistinti dal colore bianco, ovvero dove non c’è una vera e propria allerta. Salendo più in alto si trova Pisa (74°) con indice a 27 avendo pianto ben cinque persone che sono partite al mattino da casa per andare sul posto di lavoro e non sono tornate. Poi Massa Carrara con indice 38,1 e qui si entra in fascia arancione per una graduatoria che è guidata, a livello di indice, da Grosseto davanti a Lucca le due province che fanno parte della "zona rossa". Ci sono poi altri macro-dati particolarmente significativi, su scala nazionale, che meritano di essere menzionati: i lavoratori stranieri hanno una percentuale di rischio mortale ben più alta di quella degli italiani, a dimostrazione di come la prevenzione e i codici di sicurezza non vengano rispettati fino in fondo, così come è più alta l’incidenza sugli anziani (cioè la fascia tra i 55 e i 64 anni), il settore edile è il più colpito e il giorno della settimana che fa registrare il maggior numero di decessi è il martedì. Ci sarà da tenere gli occhi aperti, anche perché gli infortuni sul lavoro purtroppo non mancano (basta vedere cos’è successo mercoledì scorso ad Agliana), e proseguire nel cammino di prevenzione e sicurezza.
Saverio Melegari