Meteo, Buran in Italia: ecco come e quando potrebbe arrivare

Il Buran, il vento gelido che ha origine nelle remote steppe siberiane, è un fenomeno meteo raro ma capace di portare sull’Italia ondate di freddo estremo e nevicate eccezionali.   Perché questo vento possa raggiungere la Penisola, è necessario che si verifichi una combinazione molto specifica di fattori atmosferici, spesso legati a configurazioni bariche di […] Meteo, Buran in Italia: ecco come e quando potrebbe arrivare

Feb 3, 2025 - 07:18
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Meteo, Buran in Italia: ecco come e quando potrebbe arrivare

Il Buran, il vento gelido che ha origine nelle remote steppe siberiane, è un fenomeno meteo raro ma capace di portare sull’Italia ondate di freddo estremo e nevicate eccezionali.

 

Perché questo vento possa raggiungere la Penisola, è necessario che si verifichi una combinazione molto specifica di fattori atmosferici, spesso legati a configurazioni bariche di grande scala che influenzano l’intero continente europeo.

 

Uno degli elementi fondamentali affinché il Buran possa giungere fino alle nostre latitudini è la presenza di un robusto anticiclone sulla Scandinavia, che si estende fino alla Russia europea. Questa struttura, nota in meteorologia come “ponte di Wejkoff“, è essenziale per bloccare il flusso delle correnti occidentali più miti e per favorire lo spostamento retrogrado di masse d’aria gelide direttamente dalla Siberia.

 

La semplice presenza di un anticiclone, però, non è sufficiente: deve essere accompagnato da una depressione sul Mediterraneo centrale o orientale, in grado di generare un forte gradiente barico tra il Nord Europa e l’area mediterranea. Questo squilibrio di pressione crea un vero e proprio effetto di risucchio, che spinge l’aria siberiana verso sud, rafforzando il vento da nord-est e accelerando l’ingresso dell’aria gelida sull’Italia.

 

Le masse d’aria che si spostano dalla Siberia sono tra le più fredde del pianeta, con temperature che alle origini possono toccare i -50°C. Durante il loro viaggio di circa 4.000 km, che dura dai cinque ai sette giorni, queste correnti si mitigano solo in minima parte e possono mantenere valori termici estremamente bassi anche al loro arrivo sull’Europa meridionale.

 

In quota, a circa 1.500 metri di altitudine, le temperature possono ancora raggiungere i -20°C, mentre al suolo i valori precipitano rapidamente, generando crolli termici di 10-15°C nel giro di poche ore.

 

Il vento che accompagna questa massa d’aria diventa particolarmente intenso, con raffiche che possono superare i 70 km/h, trasformando il Buran in una Bora eccezionalmente potente, capace di spazzare le pianure del Nord Italia e le coste adriatiche con un effetto gelido e pungente.

 

Quando il Buran arriva sull’Italia, i suoi effetti variano in base alla conformazione geografica e alle condizioni locali. Le aree più esposte sono quelle del Nord-Est e del versante adriatico, dove il vento freddo si incanala con maggiore intensità. Il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia sono tra le prime regioni a subire l’impatto, con nevicate che possono raggiungere anche la pianura e un brusco abbassamento delle temperature. Qui la Bora rinforzata può far percepire valori fino a -15°C, con effetti particolarmente severi lungo le coste e nelle città di Trieste e Venezia.

 

L’Emilia-Romagna è un’altra regione particolarmente vulnerabile, con la Pianura Padana che funge da corridoio ideale per l’aria gelida: gli episodi storici dimostrano che in presenza di una configurazione ottimale si possono registrare nevicate di notevole entità, come accadde nel gennaio 1985 e nel febbraio 2012, quando gli accumuli raggiunsero i 50-70 cm anche in città come Bologna e Modena.

 

Scendendo lungo l’Adriatico, anche le Marche e l’Abruzzo risentono direttamente dell’irruzione siberiana, con frequenti blizzard costieri che possono imbiancare le spiagge e generare condizioni di gelo intenso. Il vento da nord-est mantiene una traiettoria favorevole alla formazione di precipitazioni nevose anche a quote molto basse, determinando accumuli significativi nelle aree interne e lungo la costa.

 

In alcuni eventi particolarmente intensi, come nel febbraio 2012, si sono registrate nevicate record con accumuli superiori al metro nelle zone collinari e temperature minime che hanno raggiunto valori estremamente bassi. Perfino la Puglia settentrionale può essere interessata dalle conseguenze del Buran, con nevicate che si spingono fino al Gargano e al Tavoliere delle Puglie, portando paesaggi innevati in aree solitamente più miti.

 

Affinché il Buran possa esprimere al massimo la sua intensità, devono esserci anche condizioni locali specifiche. La presenza di un cielo sereno favorisce la dispersione del calore, accentuando il raffreddamento notturno e rendendo il gelo ancora più intenso.

 

Il vento moderato o forte è necessario per evitare il ristagno dell’aria fredda nei bassi strati, che potrebbe generare inversioni termiche e limitare l’effetto della massa d’aria gelida. Infine, una certa umidità residua può contribuire alla formazione di nevicate diffuse, soprattutto nelle aree costiere e nelle zone interne appenniniche. Insomma, un fenomeno meteo raro, ma non impossibile.

Meteo, Buran in Italia: ecco come e quando potrebbe arrivare