Le Categorie Scorporabili a Qualificazione Obbligatoria nel Nuovo Codice degli Appalti

lentepubblica.it Il correttivo al nuovo Codice degli Appalti ha introdotto ulteriori specificazioni sull’obbligo di qualificazione per le lavorazioni scorporabili, ma persistono alcune zone d’ombra. Questo articolo esamina il contesto normativo, le problematiche interpretative e le possibili soluzioni per una maggiore chiarezza applicativa. Indice dei contenuti Il contesto normativo Le criticità applicative Le possibili soluzioni Conclusioni Il […] The post Le Categorie Scorporabili a Qualificazione Obbligatoria nel Nuovo Codice degli Appalti appeared first on lentepubblica.it.

Feb 3, 2025 - 22:57
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Le Categorie Scorporabili a Qualificazione Obbligatoria nel Nuovo Codice degli Appalti

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Il correttivo al nuovo Codice degli Appalti ha introdotto ulteriori specificazioni sull’obbligo di qualificazione per le lavorazioni scorporabili, ma persistono alcune zone d’ombra.


Questo articolo esamina il contesto normativo, le problematiche interpretative e le possibili soluzioni per una maggiore chiarezza applicativa.

Indice dei contenuti

  1. Il contesto normativo
  2. Le criticità applicative
  3. Le possibili soluzioni
  4. Conclusioni

Il contesto normativo del Nuovo Codice degli Appalti

Il tema della qualificazione obbligatoria per le lavorazioni scorporabili è regolato dal nuovo Codice degli Appalti (D.Lgs. 36/2023) e dal relativo correttivo (D.Lgs. 209/2024). L’articolo 100 del Codice stabilisce che le imprese devono possedere adeguata qualificazione per eseguire lavori pubblici di importo superiore a 150.000 euro, con particolare attenzione alle categorie scorporabili.

L’articolo 105 del D.Lgs. 36/2023 disciplina il subappalto, stabilendo che le categorie scorporabili a qualificazione obbligatoria non possono essere interamente affidate a terzi oltre la soglia del 30%, salvo specifiche deroghe. Il D.Lgs. 209/2024 ha introdotto ulteriori chiarimenti in merito alla qualificazione obbligatoria, ma non ha fornito una lista esaustiva delle categorie coinvolte, lasciando margini di interpretazione alle stazioni appaltanti.

Le criticità applicative

Ambiguità nell’individuazione delle categorie

L’assenza di un elenco tassativo delle categorie scorporabili a qualificazione obbligatoria genera incertezza tra le stazioni appaltanti e gli operatori economici, portando a:

  • Disparità di trattamento tra gare simili;
  • Maggiore contenzioso tra imprese e stazioni appaltanti;
  • Rischi di esclusione ingiustificata per alcune imprese.

Aumento dell’onere per le stazioni appaltanti

Senza una classificazione chiara, le stazioni appaltanti devono assumersi la responsabilità di individuare le categorie scorporabili e stabilire i requisiti di qualificazione, con il rischio di errori interpretativi e ritardi nelle procedure di gara.

Impatto sulle imprese, in particolare sulle PMI

Le imprese, soprattutto le piccole e medie, potrebbero trovarsi in difficoltà nel dimostrare il possesso delle qualificazioni necessarie, con il rischio di esclusione da gare per lavori che in precedenza erano accessibili.

Le possibili soluzioni

Linee guida aggiornate o regolamenti attuativi

Per eliminare le incertezze residue, sarebbe auspicabile che il legislatore o il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti emanassero linee guida specifiche, indicando le categorie scorporabili e le relative qualificazioni necessarie, come previsto dall’articolo 11 del D.Lgs. 36/2023.

Ruolo dell’ANAC

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), ai sensi dell’articolo 222 del Codice, potrebbe fornire chiarimenti interpretativi e indicazioni vincolanti per garantire uniformità nell’applicazione delle norme da parte delle stazioni appaltanti.

Modelli di gara standardizzati

L’adozione di schemi di gara uniformi, che integrino le specifiche del D.Lgs. 209/2024, potrebbe agevolare l’operato delle stazioni appaltanti e ridurre il rischio di contenziosi, migliorando la trasparenza e l’accessibilità alle gare per tutte le imprese.

Conclusioni

Il correttivo al Codice degli Appalti ha ribadito l’importanza della qualificazione per le lavorazioni scorporabili, ma la mancata definizione puntuale delle categorie coinvolte può creare problematiche applicative. Un intervento normativo o interpretativo da parte dell’ANAC potrebbe garantire maggiore chiarezza, evitando disparità di trattamento e garantendo una competizione più equa nel settore degli appalti pubblici.

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