Le altre chat segrete di FdI: «Salvini? Porello, conosce spacciatori». E Meloni evoca complotti dei Dem su Capitol Hill
I nuovi leak dalla chat del partito della premier. Gli insulti a Berlusconi e gli elogi a Mussolini. E il complottismo della premier. Che va anche contro Forza Nuova. Oltre a prendersela con infami e traditori L'articolo Le altre chat segrete di FdI: «Salvini? Porello, conosce spacciatori». E Meloni evoca complotti dei Dem su Capitol Hill proviene da Open.
![Le altre chat segrete di FdI: «Salvini? Porello, conosce spacciatori». E Meloni evoca complotti dei Dem su Capitol Hill](https://static.open.online/wp-content/uploads/2025/02/chat-segrete-fdi-giorgia-meloni-matteo-salvini.jpg)
Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti? «I migliori… leccaculo». A dirlo è Giorgia Meloni nelle chat segrete di Fratelli d’Italia subito dopo la formazione del governo Draghi. E la parte divertente è che l’attuale premier stava parlando del suo attuale vicepremier e del suo ministro dell’Economia. Il leak fa parte del libro di Giacomo Salvini Fratelli di Chat (Paperfirst) e non c’è solo questo. Perché il leader della Lega viene continuamente apostrofato in modo irrispettoso: «porello», «poveretto», «un bambino viziato e disadattato». E ci sono persino riferimenti a sue possibili conoscenze con spacciatori. La storia segreta del partito di Giorgia Meloni si arricchisce quindi di nuovi particolari dopo il «cialtrone» e il «bimbominkia». Mentre Edmondo Cirielli se la prende con Forza Italia e Berlusconi («basta appecoronarsi a questi banditi ladri». Mentre l’attuale ministro agli Affari Europei Tommaso Foti elogia Mussolini.
Le chat segrete
E lo fa scrivendo a proposito del palazzo di piazza Venezia: «Da lì parlava un Gigante». Ma la protagonista assoluta è Meloni. Con il suo gusto particolare per il complottismo, ipotizza che l’assalto a Capitol Hill sia stato organizzato dai Democratici e che le elezioni Usa del 2020 siano state rubate a Donald Trump. E quando Forza Nuova attacca la sede della Cgil a Roma vede la possibilità di un complotto: «Ricordiamoci che c’è ancora qualche presunto “fascista” a giocare contro di noi». Della premier si nota soprattutto la passione per gli «infami», un aggettivo in uso alla criminalità organizzata di solito ma che lei utilizza per prendersela con «intellettuali, giornalisti, politici che da destra tradiscono Fratelli d’Italia». Come? Criticandola. Ma l’appellativo si usa anche per denunciare coloro che passano all’esterno le informazioni. Ovvero quegli «spioni» che all’epoca dei primi leak della chat la premier voleva addirittura denunciare.
Le denunce
Anche oggi c’è chi, come il ministro della Difesa Guido Crosetto, vorrebbe denunciare chi ha pubblicato il libro e chi ha passato le chat. Vorrebbe rivolgersi a quella magistratura che prima delle elezioni secondo lui stava tramando contro FdI e sarebbe intervenuta a breve (non è successo, ma pazienza): «Nei prossimi 40 giorni faranno di tutto. Anche perché stanno aspettando la cavalleria che è ancora in vacanza: la magistratura». A Palazzo Chigi è forte irritazione, svela oggi Repubblica che in un articolo di Matteo Pucciarelli pubblica i nuovi leak. Il Corriere della Sera fa sapere invece che dalla nascita del governo Meloni ha di fatto abbandonato quella chat. Ma non prima di un’altra battuta su Salvini e le Ferrovie: «Ah sì il blocco della linea. Ma sono molto soddisfatta invece. Pensavo saremmo tornati al dorso di mulo e invece ci sono ancora treni dopo due anni…».
La chiusura della chat
La chiusura della chat risale all’ottobre 2024. Ovvero proprio dopo la sfuriata di Meloni sulle prime battute uscite e sugli infami. All’epoca partì la caccia alla «talpa infame». Ma senza alcun risultato. L’unico a esporsi è stato Giovanbattista Fazzolari, che aveva dato a Salvini del «bimbominkia». Con l’Ansa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha minimizzato: «Sono battute di diversi anni fa fatte in una chat ristretta, in un periodo in cui i rapporti tra Fratelli d’Italia e Lega non erano granché. Gli italiani sanno bene che, con il metodo di pubblicare conversa zioni private, estrapolate dal contesto, si salverebbero in pochi e si rovinerebbero perfino i migliori rapporti di amicizia. Mi dispiace per il tentativo di creare tensioni all’interno della maggioranza quando i rapporti umani e politici sono in realtà eccellenti. Provo stima e amicizia per Matteo Salvini, è anche grazie a lui che il centrodestra è tornato al governo e sta ottenendo grandi risultati per l’Italia».
Daniela Santanchè
Intanto un’altra anticipazione del libro sul Fatto Quotidiano punta su Daniela Santanchè. A marzo 2020 l’attuale ministra del Turismo è preoccupata soprattutto per l’impatto che la pandemia può avere sulle sue aziende. Inizialmente lei sarebbe per chiudere tutto. L’11 marzo 2020 scrive in chat che «Anche se non chiudono, saranno i lavoratori a non presentarsi da me. I giornalisti e i venditori da domenica hanno voluto lavorare da casa». E ancora: «Siamo messi malissimo. Per questo era meglio chiudere tutto quello che si poteva e ascoltare meno Confindustria”.
Quando però il governo Conte impone anche la chiusura di alcuni luoghi di lavoro, lei attacca l’esecutivo per aver bloccato i licenziamenti per decreto: «La distruzione dell’impresa e quindi miglia (migliaia, ndr) di posti di lavoro è inaccettabile che per decreto non si possa più licenziare per 2 mesi e revocati i licenziamenti fatti dopo il 23 febbraio». E ancora: «Il concetto è semplice se lo stato ti obbliga a chiudere non ti può chiedere soldi».
L'articolo Le altre chat segrete di FdI: «Salvini? Porello, conosce spacciatori». E Meloni evoca complotti dei Dem su Capitol Hill proviene da Open.