L’assalto di Prato a Milano Unica. Sensazioni positive per 95 aziende

In mostra la forza creativa. "E’ un momento cruciale per misurare il mercato e tracciare la via della ripresa"

Feb 5, 2025 - 12:37
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L’assalto di Prato a Milano Unica. Sensazioni positive per 95 aziende

dall’inviata

Vibrazioni positive quelle che regala il primo giorno di Milano Unica, la fiera di riferimento per i tessuti che si è aperta ieri nei padiglioni di Rho e che andrà avanti fino a domani. E sperando che le sensazioni poi si traducano in ordini, quindi produzione e lavoro, di sensazioni positive c’era comunque bisogno a fronte di un 2024 molto complicato per il settore. C’è tantissima Prato tra gli stand della fiera: 95 imprese, leggermente inferiori alle 118 di luglio scorso quando però venivano proposte le collezioni invernali, tradizionalmente più in linea con le produzioni pratesi. Ma il numero è comunque importantissimo e racconta di un appuntamento che ormai in appeal e forza ha surclassato quello parigino: saranno una dozzina invece gli espositori del distretto che andranno tra qualche giorno a Première Vision.

In mostra, a Milano Unica, il distretto con la sua forza creativa, la sua corsa verso l’innovazione e la sostenibilità. Le 95 imprese pratesi sono presenti con le loro collezioni primavera-estate 2026. Parla del 2025 come di un anno che "si apre con grandi sfide per il settore tessile, ma anche con nuove opportunità", Giovanni Santi di Beste. "Dopo un anno complesso per il mondo della moda e del lusso, la resilienza delle aziende sarà messa alla prova – dice – E’ un momento cruciale per misurare il polso del mercato e tracciare una strada verso la ripresa". Le chiavi per affrontare il futuro? "Filiera etica e tracciata e qualità", spiega Santi. Qualità è una parola ricorrente soprattutto perché le imprese italiane partono ‘svantaggiate’: tra le voci che pesano sui listini c’è inevitabilmente quello dell’energia.

E allora qualità e sostenibilità diventano un biglietto da visita fondamentale, come spiega anche Leonardo Raffaelli, managing director di Balli il Lanificio che a Milano Unica ha portato la proposta primavera/estate 2026 chiamata ‘Segret Garden’ tessuti, composta da cinque linee di lini e cotoni protagonisti, caratterizzata dall’attenzione ai cambiamenti climatici. "La collezione che presentiamo ha già portato nelle precedenti preview internazionali a più di 50 nuovi contatti – spiega Raffaelli – . E stiamo registrando a oggi un significativo incremento del portafoglio ordini rispetto alla collezione estiva dell’anno precedente. Sensazioni positive".

Vedono "un’euforia nuova, voglia di ripartire, una bella energia da parte dei clienti" Plinio Delli con Ilaria e Leonardo, titolari della Delfi, specializzata nella realizzazione di tessuti sintetici. Francesco Marini, di Marini Industrie, sorride invece di fronte "alla buona presenza di americani. Per noi quello è un mercato importante", sottolinea. La collezione? E’ l’anno delle righe, anche inconsuete. "E di un colore nuovo per noi: burro", sorride mostrando un tessuto denso di una luce dolce.

Insomma, c’è ottimismo nel primo giorno di Milano Unica e c’è voglia di tornare a correre per lasciare indietro i dati di un 2024 difficile dove la produzione complessiva di tessuti pratesi è scesa in volume del -5,8% (dati Centro studi di Confindustria Toscana Nord) e l’export, espresso in valori, ha segnato per i 9 mesi gennaio-settembre 2024 -7,4% sullo stesso periodo del 2023 (dati Istat).

C’è però l’incognita dazi a preoccupare i mercati e chi fa impresa. Ne ha parlato anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, collegato ieri in video all’inaugurazione di Milano Unica: "Sui dazi una guerra non conviene a nessuno. Le prove muscolari sono dannose per tutti, occorre dialogare, noi abbiamo buoni rapporti con l’amministrazione americana e Trump si è dimostrato un gran negoziatore".