ITIA vuol spiegare i casi di Sinner e Swiatek ai tennisti, ma solo Eubanks si presenta: “Tante falsità dai colleghi”

Parlare più per percezione piuttosto che per conoscenza. È stato un po’ il leitmotiv degli ultimi mesi sui casi di positività in test antidoping di Jannik Sinner e della polacca Iga Swiatek. Pochi tennisti hanno parlato con cognizione di causa e diversi si sono pronunciati volendo evidenziare in maniera più o meno chiara una disparità […]

Jan 19, 2025 - 08:44
ITIA vuol spiegare i casi di Sinner e Swiatek ai tennisti, ma solo Eubanks si presenta: “Tante falsità dai colleghi”

Parlare più per percezione piuttosto che per conoscenza. È stato un po’ il leitmotiv degli ultimi mesi sui casi di positività in test antidoping di Jannik Sinner e della polacca Iga Swiatek. Pochi tennisti hanno parlato con cognizione di causa e diversi si sono pronunciati volendo evidenziare in maniera più o meno chiara una disparità di trattamento, che secondo i regolamenti vigenti non c’è mai stata.

Novak Djokovic, anche probabilmente per alimentare la sua figura di riferimento della PTPA (associazione dei giocatori), ha dato spago ad alcune delle discutibili affermazioni di Nick Kyrgios nei confronti di Sinner, rafforzando il concetto di “due pesi e due misure“, quando nei fatti non è stato così. Discorso diverso, chiaramente, se il tutto viene letto rispetto a una volontà di modificare le regole per il bene comune.

In generale, è emersa in quest’ultimo anno è la poca conoscenza delle norme da parte dei primattori del campo da gioco ed è anche per questo che l’ITIA (International Tennis Integrity Agency), nel corso degli Australian Open 2025, ha organizzato due sessioni informative per spiegare nel dettaglio il modus operandi nei casi dei due tennisti citati.

Come riportato però dal collega Ben Rothenberg, a questi appuntamenti si è presentato solo un giocatore, Chris Eubanks, in passato top-30 ATP e oggi nel consiglio dei giocatori. Destano sensazione alcune dichiarazioni dell’americano, sull’articolo di Rothenberg di The Second Serve.

Volevo fare un confronto con una lettura effettiva della regola dal regolamento in modo da averne cognizione. E poi tutto è partito da lì. Una volta che ho iniziato a lavorarci, sono rimasto molto coinvolto. Per quanto mi riguarda, volevo solo assicurarmi di avere una buona comprensione dei fatti e non permettere semplicemente a ciò che leggevo sui social media di dettare la mia percezione “, ha chiarito Eubanks.

È stato scoraggiante vedere cose dette pubblicamente che, in base alla mia comprensione delle regole, semplicemente non erano fattuali. Erano delle falsità. Quanto accaduto nei casi di Swiatek e di Sinner è parte della procedura. Non è una cosa discrezionale“, ha sottolineato il tennista statunitense, che ha aggiunto: “Alla domanda sulla disparità di trattamento nei confronti di Sinner, la mia risposta è stata: guardate quanto è accaduto a Marco Bortolotti. Il suo rapporto ITIA è proprio lì, facilmente accessibile, potete cercarlo. È risultato positivo in torneo alla fine del 2023; è stato avvisato a gennaio o febbraio. Ha inviato la sua risposta sui fatti a lui contestati; gli è stato permesso di continuare a giocare e poi alla fine hanno stabilito che fosse ‘Nessuna colpa o negligenza’. È stato esattamente lo stesso processo, ovviamente con meno molti dettagli a causa di come il Clostebol sia entrato nell’organismo di Sinner. Ma in generale, questo processo è stato esattamente lo stesso. E quando ho menzionato Bortolotti, la maggior parte dei giocatori semplicemente non sapeva chi fosse, non sapeva niente. Io stesso non avevo mai sentito parlare di lui, e sto giocando…“. Spunti di riflessione se ne potrebbero fare, quindi, su queste affermazioni di Eubanks.