22 Gennaio: la data che stravolge il Meteo di molte regioni italiane, ecco perché
Un’importante svolta meteo si profila a partire dal 22 gennaio 2025, con un cambiamento delle condizioni atmosferiche sull’Italia. Il dominio degli anticicloni che ha garantito stabilità nelle ultime settimane sembra destinato a cedere, lasciando spazio a un nuovo scenario climatico dominato da correnti perturbate di origine atlantica. Fine del dominio anticiclonico Dopo settimane di […] 22 Gennaio: la data che stravolge il Meteo di molte regioni italiane, ecco perché
Un’importante svolta meteo si profila a partire dal 22 gennaio 2025, con un cambiamento delle condizioni atmosferiche sull’Italia. Il dominio degli anticicloni che ha garantito stabilità nelle ultime settimane sembra destinato a cedere, lasciando spazio a un nuovo scenario climatico dominato da correnti perturbate di origine atlantica.
Fine del dominio anticiclonico
Dopo settimane di alta pressione, caratterizzate da cieli sereni e temperature miti, si prevede un abbassamento di latitudine delle correnti atlantiche, che porteranno le prime perturbazioni significative. Queste interesseranno principalmente le regioni del Nord Italia e le aree tirreniche del Centro, portando piogge e un rialzo dell’umidità.
Le prime precipitazioni sono attese proprio intorno a mercoledì 22 gennaio, con l’arrivo di due fronti perturbati in rapida successione. Tuttavia, il contesto termico rimarrà relativamente mite, soprattutto in pianura, con un limite delle nevicate che si attesterà oltre i 1200 metri sulle Alpi e solo sulle cime più alte dell’Appennino centrale.
Ombra pluviometrica per alcune zone del Nord
Il flusso sud-occidentale che accompagnerà queste perturbazioni avrà un impatto differenziato sulle regioni del Nord. Mentre le Alpi e le Prealpi saranno interessate da piogge e nevicate a quote medie, alcune aree del Torinese e dell’Emilia-Romagna potrebbero trovarsi in una condizione di ombra pluviometrica, risultando parzialmente risparmiate dalle precipitazioni.
L’ipotesi di correnti fredde da est
Uno degli aspetti più interessanti di questa svolta meteorologica è la possibilità, ancora incerta, di un richiamo di aria fredda da est. Questo scenario potrebbe verificarsi qualora si formasse un anticiclone sul Mar di Norvegia, che devierebbe le correnti atlantiche verso sud e favorirebbe l’ingresso di masse d’aria più fredde di origine continentale.
Se queste correnti fredde riuscissero a interagire con l’aria umida e mite proveniente dall’Atlantico, si potrebbero creare condizioni favorevoli a nevicate più diffuse, anche a quote relativamente basse. Tuttavia, resta ancora da chiarire dove potrebbe verificarsi questa convergenza: sull’Europa centrale o direttamente sull’Italia.
Effetti regionali e prospettive future
Nel caso di una convergenza tra correnti fredde e perturbazioni atlantiche, le regioni del Nord-Est e quelle del versante adriatico centrale potrebbero essere le più esposte a fenomeni significativi. Le piogge potrebbero intensificarsi, mentre la neve potrebbe fare la sua comparsa a quote più basse, soprattutto in aree come il Triveneto e l’Appennino marchigiano.
Al Sud, invece, il clima dovrebbe mantenersi più mite, con precipitazioni meno frequenti e localizzate principalmente lungo il versante tirrenico. Sicilia e Calabria potrebbero assistere a brevi episodi di instabilità, ma senza fenomeni di rilievo.
Dinamiche in evoluzione: monitoraggio continuo
Questa svolta meteo rappresenta la fine di un periodo anticiclonico stabile e l’inizio di una fase più dinamica e instabile per il clima europeo e italiano. Gli effetti precisi di questa evoluzione dipenderanno dalle interazioni tra le masse d’aria e dalla configurazione dei sistemi di alta e bassa pressione.
I modelli previsionali continueranno a fornire aggiornamenti meteo cruciali nei prossimi giorni. La possibilità di un richiamo di aria fredda rimane un’ipotesi, ma se confermata potrebbe portare nevicate e un sensibile calo delle temperature in alcune aree dell’Italia, soprattutto nel corso delle settimane successive.
22 Gennaio: la data che stravolge il Meteo di molte regioni italiane, ecco perché