Filippo Antonio De Cecco, un miliardo di fatturato per l’impero della pasta

Filippo Antonio De Cecco porta avanti un’eredità familiare nata nel 1831, affrontando sfide globali, investimenti audaci e un’indagine sul grano

Feb 5, 2025 - 15:23
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Filippo Antonio De Cecco, un miliardo di fatturato per l’impero della pasta

Un’azienda che nasce da un mulino abruzzese nel 1831 e che oggi punta a un miliardo di euro di fatturato. La storia di Filippo Antonio De Cecco, erede della famiglia De Cecco, è un romanzo d’impresa fatto di ambizione, tradizione e colpi di scena. Lui, il protagonista di questa saga alimentare, non è solo un imprenditore, ma il capitano di un veliero che naviga tra acque internazionali e turbolenze giudiziarie.

Con una mano tiene saldo il timone della tradizione familiare, con l’altra investe in nuove rotte che promettono mari di fatturato. Sotto la sua guida, De Cecco è diventato un nome che pesa sugli scaffali di tutto il mondo, incastonando nella pasta un pezzo d’Italia. Eppure, le accuse sul grano e il rinnovamento nella governance dimostrano che non è sempre tutto al dente.

Le origini della famiglia De Cecco e l’inizio della produzione

Filippo Antonio De Cecco nasce nel 1944 a San Valentino in Abruzzo Citeriore, un paese della provincia di Pescara. La storia della sua famiglia si intreccia con quella della tradizione alimentare italiana fin dal 1831, quando Nicola Antonio De Cecco avvia un mulino a Fara San Martino. Questo piccolo borgo abruzzese diventa così il cuore della produzione di pasta nel 1886, quando Filippo Giovanni De Cecco, figlio del fondatore, decide di ampliare l’attività.

Espansione internazionale e riconoscimenti accademici

Sotto la guida di Filippo Antonio De Cecco, il gruppo diventa uno dei principali produttori di pasta al mondo, portando il nome della famiglia a nuovi livelli di notorietà. La sua leadership combina rispetto per la tradizione e innovazione costante. Nel 2015 l’Università degli Studi di Teramo gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze e Tecnologie Alimentari, premiando il suo contributo al settore alimentare e il ruolo di ambasciatore del made in Italy.

Nel 2023, i ricavi dell’azienda superano i 630 milioni di euro, con l’export che rappresenta il 53% delle vendite complessive. Parallelamente, il marchio si consolida in Italia, raggiungendo una quota di mercato del 10,5% nel segmento premium.

Progetti industriali e investimenti strategici

Il piano industriale presentato nell’ottobre 2024 durante l’assemblea dei soci prevede un fatturato da un miliardo di euro entro cinque anni. Tra i punti principali c’è la costruzione di un nuovo silos da 500 mila quintali, che porterà la capacità complessiva di stoccaggio del grano a 1,5 milioni di quintali.

La strategia include anche il rafforzamento della produzione di sughi e derivati del pomodoro, con l’obiettivo di generare un fatturato di 100 milioni di euro, e un focus sul mercato degli gnocchi, che punta ai 30 milioni. Inoltre, il lancio di una nuova linea di fette biscottate amplia l’offerta della categoria prodotti da forno.

Il caso delle indagini sul grano utilizzato

Filippo Antonio De Cecco si è trovato nel 2023 sotto i riflettori della magistratura per un’indagine che ha il sapore amaro di una presunta frode commerciale. Al centro della bufera il grano, che secondo le accuse viaggiava tra il North Dakota e le tavole italiane con un passaporto falsificato. Nel 2021 sarebbero emerse etichette che indicavano la materia prima come italiana o californiana, mentre la realtà raccontava tutt’altro.

Il Giudice per le Indagini Preliminari ha scoperchiato il vaso di Pandora delle anomalie: tracciabilità che sembra più un miraggio e certificazioni che non convincono. L’ultima notizia in merito risale al 3 maggio 2023, quando si è tenuta la prima udienza del processo.