F1 | FIA, i cambi alle regole sulle ali e le polemiche

La FIA ha scatenato una tempesta nel paddock con l’introduzione di una nuova direttiva tecnica destinata a limitare la flessibilità delle ali anteriori e posteriori delle monoposto, un cambiamento che sta già generando polemiche roventi tra i team di Formula 1. Questa normativa, che entrerà in vigore gradualmente nel 2025, più precisamente dal Gran Premio […] L'articolo F1 | FIA, i cambi alle regole sulle ali e le polemiche proviene da F1Sport.it.

Feb 5, 2025 - 05:02
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F1 | FIA, i cambi alle regole sulle ali e le polemiche

La FIA ha scatenato una tempesta nel paddock con l’introduzione di una nuova direttiva tecnica destinata a limitare la flessibilità delle ali anteriori e posteriori delle monoposto, un cambiamento che sta già generando polemiche roventi tra i team di Formula 1. Questa normativa, che entrerà in vigore gradualmente nel 2025, più precisamente dal Gran Premio di Spagna (l’ultimo che vedremo al Catalunya), prevede una riduzione della flessione consentita, passando da 15 mm a 10 mm per le ali anteriori e introducendo test più severi per verificare la rigidità strutturale dei componenti aerodinamici. L’obiettivo dichiarato dalla FIA è quello di chiudere ogni possibile scappatoia e garantire il rispetto del regolamento ma il tempismo e le modalità di attuazione stanno facendo discutere, con accuse di favoritismi e sospetti di interferenze politiche che rischiano di compromettere la credibilità della competizione.

Le reazioni non si sono fatte attendere e i team maggiormente penalizzati da questa decisione sono Ferrari e Red Bull, che hanno investito risorse enormi nella progettazione di ali ottimizzate secondo le normative precedenti. La FIA, con questo intervento tardivo, impone un brusco stop ai loro piani di sviluppo, costringendoli a rivedere interamente la propria aerodinamica a pochi mesi dall’inizio del campionato. E non è solo una questione di costi: il problema più grande è che questa modifica potrebbe compromettere gravemente le prestazioni in pista. Alcuni ingegneri avvertono che una maggiore rigidità delle ali potrebbe riportare in auge il porpoising, il famigerato rimbalzo aerodinamico che aveva messo in crisi le vetture ad effetto suolo nel 2022. Insomma, una decisione che non solo altera gli equilibri tecnici tra le squadre, ma che potrebbe persino compromettere la sicurezza e la guidabilità delle monoposto.

Oltre al probabile svantaggio per qualcuno, c’è chi sospetta che questo cambiamento regolamentare possa favorire altri team, in particolare la McLaren, che nel 2024 aveva trovato soluzioni innovative per sfruttare la flessibilità delle ali. Alcuni insider ritengono addirittura che la scuderia di Woking abbia esercitato pressioni sulla FIA affinché venisse introdotta questa direttiva, nel tentativo di ridimensionare il vantaggio accumulato dai rivali. Se così fosse, ci troveremmo di fronte all’ennesimo episodio in cui la politica influenza il regolamento, con decisioni che sembrano più mirate a equilibrare artificialmente la competizione che a garantire un reale rispetto delle normative. Un gioco pericoloso, che rischia di distorcere l’essenza stessa della Formula 1.

Anche tra i tifosi il dibattito è infuocato. Molti appassionati sostengono la necessità di regole più rigorose per impedire ai team di aggirare il regolamento, ma altrettanti criticano la tempistica e l’ennesimo cambio in corsa. Il timore principale è che questa direttiva finisca per alterare radicalmente gli equilibri della stagione, con alcuni team che potrebbero trarre vantaggio dalla loro interpretazione del nuovo regolamento, mentre altri si troveranno costretti a inseguire con soluzioni meno efficaci. Il possibile ritorno del porpoising è un elemento di forte preoccupazione anche tra i fans, con il rischio che questa decisione finisca per avere ripercussioni impreviste anche sul tema della spettacolarità delle gare oltre che alla già citata questione sicurezza.

E qui arriviamo al punto cruciale della questione: la FIA continua a intervenire sulle normative a campionato in corso, creando incertezza e frustrazione tra team e tifosi. Certo, questa volta lo si sa dal principio e in via ufficiale ma non è la prima volta che vediamo un regolamento modificato dopo che le squadre hanno già investito tempo e denaro nello sviluppo delle loro monoposto, e ogni volta il risultato è lo stesso: sospetti di favoritismi, polemiche infinite e una credibilità sportiva sempre più in bilico.

La Formula 1 non può permettersi di ripetere errori del passato, quando regolamenti modificati in corsa hanno stravolto il destino di interi campionati, privando alcuni team di un vantaggio legittimamente guadagnato e spostando gli equilibri della competizione in modo artificiale. Le regole devono essere chiare, precise e definitive sin dall’inizio della stagione. Il motorsport è uno sport che si basa sulla meritocrazia e sull’eccellenza tecnica, e qualsiasi decisione che alteri questi principi fondamentali rischia di minare l’integrità stessa della competizione. Gli appassionati di motorsport vogliono assistere a una lotta feroce ma leale in pista, non a un campionato deciso nelle stanze della FIA.

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