Dietro le quinte della F1: ESCLUSIVA con Wheal and Meal, fornitore della Formula 1
La F1 non è solo quello che si vede in TV, dietro c’è molto altro: abbiamo parlato con il fondatore di Wheal and Meal, azienda italiana che fornisce cibo e bevande ai team di F1 “Attualmente siamo i fornitori di cibo e bevande di Fia, Pirelli e non solo, ma... L'articolo Dietro le quinte della F1: ESCLUSIVA con Wheal and Meal, fornitore della Formula 1 proviene da F1ingenerale.
La F1 non è solo quello che si vede in TV, dietro c’è molto altro: abbiamo parlato con il fondatore di Wheal and Meal, azienda italiana che fornisce cibo e bevande ai team di F1
“Attualmente siamo i fornitori di cibo e bevande di Fia, Pirelli e non solo, ma siamo in trattativa anche con McLaren, Aston Martin, Williams e Stake“. Inizia così il racconto di Giacomo Palazzi, fondatore di Wheal and Meal, azienda italiana che si occupa di fornire i catering di alcuni team di F1, di MotoGP e di Superbike.
Insomma, dietro al successo delle tre serie di spicco del mondo dei motori si nasconde un’azienda italiana che è sempre più vicina a diventare un colosso nel mondo dei motori. Ma cosa si nasconde dietro alla fornitura di cibo e bevande dei paddock più ambiti del mondo?
Chi è Wheal and Meal, l’azienda italiana che fornisce il paddock di F1?
Giacomo Palazzi ci racconta come è nata la storia della sua azienda e come, passo dopo passo, sta diventando imprescindibile per gli addetti ai lavori. In F1, come in MotoGP, c’è molto di più di quanto si è solitamente abituati a vedere in tv. E molto di questo, strano ma vero, passa proprio dal cibo.
“La nostra storia vede le sue radici 10 anni fa con l’azienda della mia famiglia, con una storia decennale, che ha sempre lavorato nel mondo della ristorazione con i classici hotel e ristoranti. Ci siamo sempre occupati di fornitura di food e beverage nella ristorazione. Un amico chef, anche nostro cliente in un hotel, è stato assunto nell’hospitality di un team di MotoGP e praticamente lui che conosceva la nostra passione sia per il nostro lavoro sia per il mondo dei motori ci ha proposto di provare a lavorare in quell’ambiente”.
“Di base, i membri dei team al termine del lavoro in pista erano costretti a cercare del cibo in un supermercato o un ristorante. Invece se ci fosse stato qualcuno che li aiutava sotto questo punto di vista sarebbe stato molto meglio. Così abbiamo scelto di investire sperando che anche gli altri team prima o poi ci avrebbero notati. Nel giro di un anno siamo arrivati a fornire tutti i team di MotoGP” aggiunge ancora Palazzi.
Arrivare in MotoGP in così poco tempo è già stata una grande vittoria, ma era solo il primo grande passo per qualcosa di più grande che si sarebbe realizzato in poco tempo. Così, da quel momento in poi, si delinea la storia che Palazzi e la sua azienda ha iniziato a scrivere anche con la categoria regina del motorsport: la Formula, appunto.
Dalla MotoGP fino alla F1…in giro per il mondo
“In qual mondo il passaparola funziona bene e nel nostro caso è stato in maniera positiva. Così, alcuni chef in Formula 1 sono venuti a sapere della nostra realtà. Da lì è iniziato lo stesso lavoro in Formula 1. Siamo partiti con hospitality di Renault, della Pirelli, della Formula 2 e della stessa FIA. Poi siamo anche arrivati in Superbike“.
“Nel 2024 abbiamo partecipato alle prime tappe extraeuropee, in Qatar e Abu Dhabi. Per la stagione che sta per iniziare siamo stati confermati in Australia e in Cina e quasi sicuramente in Giappone: al momento per queste tappe ci occupiamo solo di forniture di acqua, ma puntiamo a crescere anche su questo al più presto“.
“Lavorare in F1 e in MotoGP ti fa rendere conto di quanto i due ambienti siano molto diversi. La MotoGP è uno sport molto avvincente e con le Sprint hanno aumentato il prestigio. Ma il paddock è molto povero rispetto alla F1, non c’è quel prestigio che respiri nel mondo delle quattro ruote. Ora con Liberty Media potranno cambiare molte cose anche in MotoGP e potrebbe avvicinarsi alla F1 sotto questi punti di vista”
“Ai nostri team clienti serviamo anche un lavoro di consulenza: loro mandano ordini, poi li processiamo e poi tutto viene gestito direttamente nel paddock. Allo stato attuale siamo quasi in 30 a lavorare, con i weekend dove ci sono tutte le competizioni è più complesso stare dietro a tutto. Questo comunque ci spinge verso una nuova meta: vogliamo diventare sempre più grandi e continuare a migliorare il nostro lavoro“.
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