Consulenti, il potere invisibile della credibilità
Quanto è importante, al giorno d’oggi e nel lavoro, essere credibili? E’ quanto si è domandato attraverso la propria pagina social Luigi Alaia, private banker di IW Private Investments – divisione Fideuram, in una nuova riflessione che vi proponiamo di seguito. “La credibilità è l’arma più sottovalutata del potere. Non si impone ma si guadagna.... Leggi tutto
Quanto è importante, al giorno d’oggi e nel lavoro, essere credibili? E’ quanto si è domandato attraverso la propria pagina social Luigi Alaia, private banker di IW Private Investments – divisione Fideuram, in una nuova riflessione che vi proponiamo di seguito.
“La credibilità è l’arma più sottovalutata del potere. Non si impone ma si guadagna. Non si compra ma si costruisce tanto lentamente. È il collante che tiene insieme leadership, fiducia e reputazione. Senza credibilità infatti, si è solamente un rumore di fondo.
Aristotele la considerava il cuore della persuasione (ethos), perché nessun ragionamento funziona se chi parla non è credibile. Weber la considerava il motore della legittimità: un leader carismatico, un’istituzione o un sistema di regole valgono solo finché le persone ci credono.
Oggi, nell’era della post-verità, la credibilità è irrimediabilmente in crisi. Troppe voci, troppi inganni, troppa informazione senza autorevolezza. Troppe energie spese in sotterfugi con lo scopo maldestro di apparire ciò che non si è. Il risultato? Diffidenza diffusa.
Puoi infatti affannosamente cercare di costruirti un’immagine,di modulare il tono, scegliere le parole giuste, ma alla fine la realtà presenta irrimediabilmente il conto. Sopratutto perché le persone non ricordano solo ciò che dici, ma soprattutto ciò che fai.
E così, mentre qualcuno si affanna a creare ombre per nascondere la propria inconsistenza, c’è chi lascia che la luce dei fatti parli da sola. Perché alla fine, la credibilità non fa rumore. Ma pesa tanto”.