Blackout 3 stagione si farà? Lo sceneggiatore Valagussa: “Abbiamo raccontato uno scenario possibile, costruito su due stagioni”
Valagussa ci spiega i motivi per cui Blackout 3 non si farà e racconta la genesi di una serie che ha portato su Raiuno il genere distopico,ma con basi di realtà
Blackout 3, terza stagione della serie tv di Raiuno, si farà? Con l’ultima puntata in onda questa sera, martedì 4 febbraio 2025, si chiude la seconda stagione della serie mystery prodotta da Èliseo Entertainment e Rai Fiction con protagonisti, tra gli altri, Alessandro Preziosi, Rike Schmid, Aurora Ruffino, Marco Rossetti e Caterina Shulha.
Ma sarà un finale di stagione o un finale di serie? A fronte di numerose occasioni in cui il futuro di una fiction resta sospeso, nel caso di Blackout possiamo darvi una certezza: la serie chiude dopo due stagioni. A confermarcelo (ad anticiparlo era stato Luca Barbareschi, produttore della serie, durante l’ultima puntata di Ballando con le stelle di cui è stato finalista) è stato Andrea Valagussa, uno degli sceneggiatori della serie, che ci ha spiegato il motivo per cui Blackout non proseguirà:
“Le due bussole che ci hanno guidato sono state la verosimiglianza delle situazioni e la verità dei sentimenti. Blackout non è un racconto di fantasia, ma uno scenario possibile, con delle fondamenta scientifiche. Lo stesso presupposto vale per i personaggi. La chiave è sempre stata quella delle seconde occasioni. Come la vita ci insegna, anche le situazioni più estreme, se gestite bene, possono trasformarsi in una seconda occasione per emendare i propri errori e ricalibrare la propria vita. Per arrivare a questo risultato la serie è stata pensata sin dall’origine con una struttura chiusa su due stagioni, un racconto che alimentasse il mistero a poco a poco – la prima puntata, del resto si chiude con lo sconvolgente suicidio di un cervo, e la prima stagione con l’Aurora boreale in Trentino – ma con il fermo proposito di giungere alla fine a dare tutte le risposte. Stasera finalmente questo accadrà. Verrà spiegato tutto e si giungerà al gran finale. Saprete cosa è successo fuori dalla valle e quale sarà il destino dei nostri amati eroi”.
Valagussa, ci racconta, è entrato nel progetto non appena è stato contattato dal creatore e dal produttore della serie, senza avere alcun dubbio:
“Quando Valerio D’Annunzio, head writer e creatore della serie, e Saverio D’Ercole, produttore creativo di Eliseo Multimedia mi presentarono il concept di Blackout quattro anni fa chiedendomi se fossi interessato a entrare nel progetto non ebbi dubbi. L’idea di poter firmare un distopico per Raiuno era una sfida talmente folle e inusuale che non si poteva assolutamente rifiutare. Da allora ne sono passate di riunioni, discussioni, modifiche, stesure sotto i ponti. Succede in ogni progetto, ma quando ti inoltri in un territorio nuovo e sconosciuto è ancora più necessario”.
A maggior ragione, quando una serie generalista propone un genere ben differente da quelli solitamente scelti per il grande pubblico, è doveroso ricordare chi ha lavorato perché ciò accadesse e, ci dice Valagussa, “ringraziare le molte persone senza cui la serie non esisterebbe: Luca Barbareschi per Eliseo e Maria Pia Ammirati, Michele Zatta e la super squadra degli editor di Rai Fiction per Raiuno. Oltre a Valerio (e a Michelangelo La Neve che con lui ha immaginato il concept) ringrazio poi gli altri autori che con noi hanno dato fondo alla fantasia: Michela Straniero, Peppe Millanta, Francesca Scialanca, Elena Tramonti, Elisa Zagaria. E poi ovviamente i registi, Riccardo Donna, magnifico cantore della prima stagione, e Fabio Resinaro e Nico Marzano, capaci di proseguire e innovare nella seconda. Un grazie gigante al cast artistico e tecnico, agli autori delle musiche, a chi ha curato effetti speciali”.
“Ma il grazie più grande”, ci tiene a precisare lo sceneggiatore, “va ovviamente al pubblico, quello che ci amato, seguito, commentato, anche criticato. Facciamo il nostro lavoro per appassionare più gente possibile. E per quel che ci riguarda Blackout è una sfida vinta. Certo i numeri sono un po’ calati dalla prima alla seconda stagione, ma guardando al dato complessivo non si può che essere felici: insieme siamo riusciti ad allargare un po’ il campo della narrazione di Raiuno e non è un risultato da poco. Quindi grazie, di cuore!”.
E mentre si chiude un’avventura (e in attesa di scoprire le sorti di un’altra, quella di Brennero, scritta sempre da lui), Valagussa si prepara a farci entrare in un altro mondo, quello di Belcanto. La nuova serie in costume, in onda dal 24 febbraio su Raiuno, avrà come protagonista Vittoria Puccini, affiancata, tra gli altri, da Carmine Recano, Giacomo Giorgio, Vincenzo Ferrera, Andrea Bosca e Antonio Gerardi, per la regia di Carmine Elia.
“Sarà un appassionante viaggio nel talento, nella musica, nell’amore, nella vita”, ci anticipa Valagussa, “una serie evento, una storia originale e mai raccontata, un piccolo gioiello che vi invito a scoprire e gustare insieme. Vi assicuro che non ve ne pentirete!”.