Azioni Alphabet a picco dopo delusione sul cloud
Gli investitori sembrano delusi dalla decelerazione dei ricavi del cloud di Google e la società ha annunciato nuovi investimenti nel settore per il 2025.
Continua lo scricchiolio delle big tech in questa stagione degli utili dopo la delusione Microsoft: questa volta è il turno di Alphabet che ieri ha comunicato i suoi risultati trimestrali mostrando alcune difficoltà nel cloud non rispettando le previsioni degli analisti
Le azioni Alphabet hanno ceduto il 7,57% nell’afterhour di ieri a Wall Street, lasciando presagire un’apertura di seduta odierna in rosso dopo il rialzo del 2,56% di ieri. Il titolo della società proprietaria di Google e YouTube arrivava da un +8% guadagnano in questo 2025, mentre negli ultimi mesi aveva messo a segno un rally del 43%.
L'unità cloud di Google è finora l'indicatore più chiaro di come il boom dell'intelligenza artificiale stia contribuendo alle vendite dell'azienda ma le vendite di circa 11,96 miliardi (+30%) di dollari nel periodo conclusosi il 31 dicembre hanno mancato le stime di 12,19 miliardi.
Google Cloud è ancora indietro rispetto ad Amazon e Microsoft in termini di dimensioni e il Ceo Sundar Pichai ha affermato che la società deve continuare a investire nel cloud per "assicurarsi di poter soddisfare l'aumento della domanda dei clienti".
“La crescita dei ricavi di Google Cloud è decelerata al 30% di crescita annuale dal 35% del trimestre precedente”, sottolinea Malik Ahmed Khan, equity analyst di Morningstar, evidenziando che le azioni della società sono scese proprio “perché gli investitori sono rimasti probabilmente delusi alla decelerazione del cloud”.
“Attribuiamo questa decelerazione principalmente al fatto che Google Cloud è vincolata dalla capacità (simile a Microsoft Azure)” e “una volta che la nuova capacità sarà online nel 2025, prevediamo che la crescita si piegherà verso l'alto”, prevede l’esperto che ha alzato il suo target price da 220 a 237 dollari per azione.
Le vendite trimestrali di Alphabet, esclusi i pagamenti ai partner, sono state di 81,6 miliardi di dollari, deludendo le attee degli analisti di Bloomberg di 82,8 miliardi di dollari.
I ricavi del quarto trimestre sono aumentati del 12% a 96,47 miliardi di dollari, risultato leggermente superiore alla stima media degli analisti di 96,56 miliardi, secondo i dati raccolti da LSEG. L’utile per azione, nel quarto trimestre, di 2,15 dollari su ricavi di 96,47 miliardi (+12%), contro attese per 2,13 dollari su 96,56 miliardi.
L'utile netto è cresciuto di oltre il 28% a 26,54 miliardi e sopra le attese sono risultati i ricavi pubblicitari da YouTube, con 10,47 miliardi rispetto ai 10,23 miliardi previsti.
"Il quarto trimestre è stato un trimestre forte guidato dalla nostra leadership nell'intelligenza artificiale e dallo slancio in tutta l'azienda”, spiegava Pichai, aggiungendo che la società sta “creando, testando e lanciando prodotti e modelli più velocemente che mai e facendo progressi significativi nell'elaborazione e nella guida dell'efficienza. Nella ricerca, innovazioni come AI Overviews e Circle to Search stanno aumentando il coinvolgimento degli utenti. Il nostro portafoglio Google Cloud basato sull'intelligenza artificiale sta riscontrando una domanda più forte da parte dei clienti e YouTube continua a essere leader nello streaming di tempo di visione e podcast. Insieme, Cloud e YouTube hanno chiuso il 2024 con un tasso di fatturato annuo di 110 miliardi di dollari".
Per il futuro, concludeva il manager, “siamo fiduciosi sulle opportunità future e, per accelerare i nostri progressi, prevediamo di investire circa 75 miliardi di dollari in spese in conto capitale nel 2025”: dato superiore ai 58,84 miliardi di dollari previsti dagli analisti, secondo dati FactSet.
Khan considera la svendita odierna “come un'opportunità di acquisto e continuiamo a considerare l'approccio full-stack di Alphabet all'intelligenza artificiale, che include infrastruttura, software, applicazioni e pubblicità, come una solida strategia a lungo termine”.
Sul fronte del margine, prosegue l’analista di Morningstar, “crediamo che i margini operativi di Alphabet rimarranno probabilmente invariati al 32% nei prossimi cinque anni poiché gli oneri di ammortamento derivanti dagli investimenti in intelligenza artificiale compenseranno eventuali guadagni di efficienza o ottimizzazioni di personale/immobili che l'azienda sta pianificando”.