Ancora licenziamenti per Cruise. Dopo lo stop ai finanziamenti di General Motors qual è il destino dell’ex startup dei robotaxi

Una notifica ha intanto raggiunto i clienti: il servizio chiude per sempre. Il costruttore si attende un risparmio annuo di 1 miliardo di dollari

Feb 5, 2025 - 12:33
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Ancora licenziamenti per Cruise. Dopo lo stop ai finanziamenti di General Motors qual è il destino dell’ex startup dei robotaxi

Prosegue la crisi dell’ex promessa statunitense dei robotaxi. Come si legge su The Verge Cruise – definita dalla testata come azienda «defunta» – ha avviato un nuovo round di licenziamenti che dovrebbero riguardare il 40% dell’organico. La notizia arriva dopo che, un paio di mesi fa, General Motors ha annunciato lo stop ai finanziamenti della realtà innovativa di cui oggi controlla il 100% delle quote.

Il costruttore si attende un risparmio annuo da 1 miliardo di dollari ora che non intende più sostenere il business dell’ex startup. «Anche se non è una decisione facile – ha spiegato General Motors in una comunicazione interna rispetto ai licenziamenti – ci concentriamo sulla combinazione degli sforzi con General Motors per accelerare l’autonomia su larga scala dei veicoli autonomi personali».

Perché Cruise è in crisi?

Nel frattempo una notifica ha raggiunto i clienti di Cruise, in cui si annuncia un’altra importante novità: i suoi robotaxi non saranno più in servizio. Da quanto si legge sulla stampa USA sembra che parte degli ingegneri verrà reimpiegata all’interno di General Motors. In meno di due anni la società è passata dall’essere una delle imprese più all’avanguardia nel settore alla crisi odierna.

Nella primavera 2023 scrivevamo di San Francisco come di una città in cui i servizi di Cruise erano attivi 7 su 7, 24 ore su 24. Ancora oggi la città californiana è un laboratorio a cielo aperto per questa tecnologia, ma i protagonisti sono altri (come Waymo, divisione di Google). La crisi per l’ex startup è cominciata a seguito di un incidente, nell’ottobre 2023, che ha coinvolto un pedone. Dalle indagini è emerso, secondo le autorità, che la società avrebbe nascosto la gravità della situazione senza mostrare un’adeguata collaborazione.

Cruise ha così ritirato tutte le proprie flotte. Il Ceo Kyle Vogt si è dimesso e l’azienda ha cominciato a licenziare personale. Finora le città in cui il servizio è rimasto attivo erano PhoenixHouston e Dallas. «GM – ha commentato Mary Barra, il Ceo – ha proposto un piano di ristrutturazione che rifocalizzerà la nostra strategia di guida autonoma sui veicoli personali».