Allarme prezzo del gas allo studio gli sconti per imprese e famiglie
Il metano sfiora i 54 euro MWh. Pichetto e Giorgetti valutano lo sblocco degli aiuti alle aziende energivore, ma resta il tema delle coperture Un posto è stato già riservato. Spetta alle imprese che consumano grandi quantità di gas. Ma se i prezzi del metano dovessero mantenersi ai livelli attuali, la lista degli aiuti tirerà […] L'articolo Allarme prezzo del gas allo studio gli sconti per imprese e famiglie proviene da Iusletter.
Il metano sfiora i 54 euro MWh. Pichetto e Giorgetti valutano lo sblocco degli aiuti alle aziende energivore, ma resta il tema delle coperture
Un posto è stato già riservato. Spetta alle imprese che consumano grandi quantità di gas. Ma se i prezzi del metano dovessero mantenersi ai livelli attuali, la lista degli aiuti tirerà dentro anche le famiglie. Ecco come la nuova fiammata sul mercato europeo di Amsterdam cambia la strategia del governo contro il caro bollette.
Ancora in salita e soprattutto a ridosso dei 54 euro per megawattora, la curva dei contratti Ttf spaventa l’esecutivo. Al punto che il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, deve ammettere la necessità di un cambio di passo: «Se il gas – dice – terrà questi prezzi, allora dovremo trovare un intervento anche sul prezzo complessivo che riguarda tutti, imprese e utenze domestiche ». Il dossier degli aiuti è aperto. È sul tavolo del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, con cui Pichetto Fratin parla da qualche giorno per capire come impostare un piano che da necessario potrebbe diventare presto urgente. Parola d’ordine: accelerare. Il primo step è lo sblocco del cosiddetto gas release, il meccanismo che autorizza il Gse a comprare da chi produce in Italia il metano da rivendere alle imprese energivore a prezzo calmierato. A beneficiarne saranno quelle che hanno un consumo medio pari ad almeno 1 gigawattora all’anno. «Ci stiamo ragionando », conferma il titolare del Mase, che deve però misurarsi con un problema: le coperture per le remunerazioni da dare a chi fornisce il gas nazionale che sarà poi girato all’industria energivora. A pagare, infatti, è lo Stato. I conteggi sono già partiti, mentre il settore preme per una risposta che aspetta da tempo e che nelle ultime settimane si è fatta ancora più impellente. «In questo momento dobbiamo andare avanti con misure che abbiano carattere di temporaneità», spiega Pichetto Fratin riferendosi proprio al gas release. Ma subito dopo allarga il perimetro dell’intervento, citando appunto le utenze domestiche.
A generare l’allarme del ministro sono anche le riserve. «Manifesto una preoccupazione: stiamo scendendo, dovremo ricostituire e questo significa un problema serio per l’estate», sottolinea quando parla degli stoccaggi ai microfoni di Radio 1. Le scorte nell’Unione europea sono scese sotto il 55%, mentre in Italia il livello di riempimento è al 62,7%. Il timore del governo è ritrovarsi in estate, quando le aste per il gas stoccato entrano nel vivo, con prezzi ancora più alti rispetto a quelli attuali. Per questo l’anticipo delle aste, che sono partite quattro giorni fa, ben due mesi prima rispetto al normale periodo di riferimento (aprile-ottobre). Altre misure potrebbero arrivare a stretto giro.
La prospettiva non è confortante. «Il rallentamento nell’espansione della capacità di liquefazione dei principali Paesi esportatori di Gnl, la riduzione della produzionedi gas a livello globale e la crescita della domanda asiatica di gas, unitamente alla necessità della Ue di sostituire il gas russo, spingono i prezzi del gas», spiega Simona Benedettini, advisor in politiche e regolazione dei mercati energetici. Ecco lo scenario che agita il governo.
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