Abusare dei fast food fa male al fegato: causa più cirrosi che il consumo di alcol

Negli ultimi decenni il consumo di fast food è aumentato notevolmente, diventando una componente abituale della dieta di molte persone. Tuttavia uno studio della Keck Medicine dell’Università della Southern California ha evidenziato un legame preoccupante tra questo tipo di alimentazione e la steatosi epatica non alcolica (NAFLD), una condizione in cui il grasso si accumula...

Feb 3, 2025 - 23:27
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Abusare dei fast food fa male al fegato: causa più cirrosi che il consumo di alcol

Negli ultimi decenni il consumo di fast food è aumentato notevolmente, diventando una componente abituale della dieta di molte persone. Tuttavia uno studio della Keck Medicine dell’Università della Southern California ha evidenziato un legame preoccupante tra questo tipo di alimentazione e la steatosi epatica non alcolica (NAFLD), una condizione in cui il grasso si accumula nel fegato, aumentando il rischio di cirrosi, insufficienza epatica e tumori.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Clinical Gastroenterology and Hepatology, ha analizzato i dati del National Health and Nutrition Examination Survey 2017-2018, prendendo in esame le abitudini alimentari di circa 4.000 adulti.

I risultati hanno mostrato che il consumo di fast food incide negativamente sulla salute del fegato, soprattutto nelle persone affette da obesità o diabete. In particolare chi assume almeno il 20% delle calorie giornaliere da questi alimenti presenta livelli di grasso epatico significativamente più elevati rispetto a chi ne consuma quantità inferiori.

Il 52% degli intervistati consuma regolarmente fast food

Ani Kardashian, epatologa e autrice principale dello studio, ha spiegato che un fegato sano dovrebbe contenere meno del 5% di grasso. Tuttavia anche un incremento moderato di questa percentuale può condurre a danni epatici progressivi. Il rischio è ancora più alto per chi soffre di condizioni metaboliche come diabete e obesità, che rendono il fegato più suscettibile all’accumulo di grasso.

Un dato allarmante emerso dallo studio è che il 52% degli intervistati consuma regolarmente fast food, mentre il 29% ne assume almeno un quinto del proprio fabbisogno calorico quotidiano. In quest’ultimo gruppo si è osservato un aumento significativo del grasso epatico, confermando la pericolosità di un’abitudine apparentemente innocua. Anche dopo aver tenuto conto di altri fattori come età, sesso, consumo di alcol e attività fisica, il legame tra fast food e steatosi epatica è rimasto evidente.

Il consumo di cibo spazzatura è cresciuto negli ultimi 50 anni, indipendentemente dallo status economico delle persone, e ha subito un’ulteriore impennata durante la pandemia di COVID-19. Questo aumento potrebbe aver contribuito a un’ulteriore diffusione della steatosi epatica, rendendo ancora più urgente un intervento in ambito di educazione alimentare.

L’unico modo per prevenire e trattare questa patologia è migliorare la propria dieta, riducendo il consumo di fast food e preferendo alimenti sani ed equilibrati. Gli esperti auspicano che queste nuove scoperte possano sensibilizzare sia la popolazione che gli operatori sanitari, affinché vengano promossi stili di vita più salutari.

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Fonte: Clinical Gastroenterology and Hepatology

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