UniCredit apre un nuovo fronte: entra in Generali

L’istituto guidato da Andrea Orcel ha acquisito circa il 4,1% nel capitale della Leone e potrebbe giocare un ruolo fondamentale nell’assemblea della Compagnia assicurativa in agenda il prossimo maggio.

Feb 3, 2025 - 22:46
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UniCredit apre un nuovo fronte: entra in Generali

Sempre più bollente il risico bancario italiano con UniCredit sempre più attiva. Questa volta la banca guidata da Andrea Orcel ha acquistato una partecipazione di circa il 4,1% nel capitale sociale di Generali, acquisita nel tempo sul mercato.

La quota rappresenta “un puro investimento finanziario”, specificava la nota diffusa ieri dall’istituto, specificando che supera in modo significativo le sue metriche di rendimento e ha un impatto trascurabile sul Cet1. Inoltre, Piazza Gae Aulenti detiene anche una quota addizionale pari a circa lo 0,6%, detenuta come “sottostante dell’ordinaria attività per i clienti e relative coperture”. Questo significa che per quella quota la banca non può esercitare diritti di voto, come invece è possibile sul 4,1% detenuto direttamente.

Il management ha subito tenuto a precisare che la banca “non ha un interesse strategico in Generali”, mentre rimane “pienamente concentrata sull’esecuzione del piano UniCredit Unlocked, sull’offerta di scambio in corso su Banco Bpm e sull’investimento Commerzbank”.

Nonostante le dichiarazioni arrivate da Piazza Gae Aulenti sulla valenza dell’operazione, la quota detenuta nella compagnia del Leone mantiene un suo valore, in quanto è stata acquisita pochi mesi prima l’assemblea dell’8 maggio che rinnoverà il consiglio di amministrazione di Generali.

In quell’occasione, infatti, ci sarà lo scontro tra due parti: da una parte Mediobanca con il suo 13,10% del capitale e dall’altra i gruppi Delfin (9,93%) e Caltagirone (6,92%), separati ma uniti (16%) dagli stessi obiettivi, tra cui una rosa di nomi, tra i quali il banchiere Marco Morelli. Altro socio di rilievo del Leone è il gruppo Benetton (4,8%), a cui si aggiunge appunto UniCredit.

Tra le possibilità per l’istituto milanese c’è anche quello di vendere la propria quota prima dell’assemblea ad uno dei due schieramenti, oppure potrebbe farla pesare all’interno dell’operazione di Ops su Banco Bpm che dovrà passare il controllo della golden power.

La mossa di UniCredit era stata anticipata da indiscrezioni diffuse venerdì da Il Sole 24 Ore e poi confermate da un’intervista rilasciata dall’ad Andrea Orcel al Corriere della Sera. Il manager aveva ribadito che l’entrata in Generali è soltanto “un’operazione finanziaria” priva di qualsiasi ambizione strategica, mentre le vere priorità restano Banco Bpm e Commerzbank.

Orcel spiegava che con l’istituto tedesco intende creare una banca che possa sostenere l'economia europea, una banca che sia pro-Europa, pur rimanendo italiana al 100%. “L'economia europea ha un'enorme esigenza di investimenti” e “le banche sono una fonte fondamentale di capitale per finanziare queste ambizioni di crescita. Servono scala e competenza paneuropee”, sottolineava l’ad.

UniCredit “è radicata in Italia, ha la sede centrale nel Paese, dove paga le tasse, sostiene le nostre persone e l'economia nazionale”, aggiungeva Orcel rispondendo così a chi dubitava dell’italianità dell’istituto: “la sede centrale di UniCredit è saldamente in Italia”, tanto che un eventuale accordo con Banco Bpm “migliorerà l'offerta ai clienti”, “in particolare nei territori non c’è quasi nessuna sovrapposizione di filiali tra i due gruppi”.

Riguardo all'OPS lanciata su Banco BPM, Orcel ha spiegato che l'intesa “migliorerà l'offerta ai clienti”. Tra l'altro, “nei territori non c'è quasi nessuna sovrapposizione di filiali fra i due gruppi, la vera concorrenza aumenterebbe e il servizio alle imprese piccole e medie, come alle famiglie, si rafforzerebbe”.

A Piazza Affari, intanto, le azioni UniCredit cedono l’1% nella prima mezz’ora di scambi, in un contesto fortemente negativo per il FTSE MIB (-1,38%) e le borse europee, indebolite dai dazi decisi da Donald Trump su Canada, Messico e Cina.

Il titolo UniCredit quota 43,86 euro e la sua performance da inizio anno si riduce a +14%, mentre negli ultimi 12 mesi sta guadagnando oltre il 50%.

Positive, invece, le azioni Generali, in crescita dello 0,80% a 30,86 euro.