Storia del disco d’oro e di platino: L’avvento della FIMI, le certificazioni ufficiali e i conteggi nell’era dello streaming
Disco d’oro, di platino… dall’arrivo delle Certificazioni FIMI alla domanda che in molti si fanno: quanti ascolti servono per conquistare il disco d’oro e quello di platino. Tutto in questo nostro nuovo approfondimento. Dopo avervi raccontato alcune curiosità sulla nascita del disco d’oro e il suo arrivo in Italia (qui), continua il nostro viaggio in […] L'articolo Storia del disco d’oro e di platino: L’avvento della FIMI, le certificazioni ufficiali e i conteggi nell’era dello streaming proviene da All Music Italia.
Disco d’oro, di platino… dall’arrivo delle Certificazioni FIMI alla domanda che in molti si fanno: quanti ascolti servono per conquistare il disco d’oro e quello di platino. Tutto in questo nostro nuovo approfondimento.
Dopo avervi raccontato alcune curiosità sulla nascita del disco d’oro e il suo arrivo in Italia (qui), continua il nostro viaggio in tre parti. In questo secondo appuntamento vi parliamo dell’arrivo della FIMI, del passaggio dalle vecchie autocertificazioni al metodo trasparente e dei cambiamenti delle soglie di certificazione nel corso degli anni.
L’avvento della Federazione Industria Musicale Italiana (FIMI) avviene nel 1995, ma le certificazioni ufficiali oro e platino vengono introdotte in maniera ufficiale solo nel 2009. Una novità, quella del sistema di assegnazione dei dischi d’oro, platino e diamante, che segna una trasformazione radicale.
Prima delle certificazioni FIMI: le autocertificazioni
Fino al 2009, i dischi d’oro e di platino in Italia erano assegnati sulla base di autocertificazioni da parte delle stesse case discografiche. Questo sistema, privo di monitoraggio esterno, si basava sulle dichiarazioni dei produttori riguardo alle copie vendute. Sebbene fosse un metodo diffuso, mancava di reale trasparenza e affidabilità, lasciando spazio a potenziali discrepanze tra i dati dichiarati e quelli effettivi.
Non era infatti raro, per esempio, che le case discografiche dichiarassero le certificazioni in base ai preordini da parte dei negozi e non sull’effettivo venduto.
Un esempio concreto per chiarire il funzionamento in quegli anni: se l’artista X vendeva, con il disco precedente, 1 milione di copie fisiche, era probabile che il numero di copie preordinate dai negozi fosse elevato. Ed era su quel numero di copie che venivano dichiarati e assegnati oro e platini.
Se poi quel nuovo disco di X andava male rispetto al precedente e vendeva concretamente solo 300.000 copie, con le restanti rese, la certificazione veniva comunque assegnata non sull’effettivo venduto ma sul numero di preordini.
L’avvento della FIMI e il monitoraggio trasparente
Nel 1995, la FIMI iniziò a monitorare le vendite discografiche italiane con le sue classifiche, ma fu solo nel 2009 che venne introdotto il sistema di certificazioni ufficiali in collaborazione con GfK, una collaborazione che dura tutt’oggi. GfK garantiva e garantisce un monitoraggio accurato delle vendite sia fisiche che digitali.
Questo nuovo sistema ha permesso di uniformare il mercato musicale italiano a standard internazionali, garantendo trasparenza e affidabilità.
FIMI e GfK, come vedremo anche a seguire in questo articolo, si occupano ogni anno di rivalutare le soglie con cui vengono assegnati dischi d’oro e di platino in base ai cambiamenti del mercato.
Questo è avvenuto, per esempio, con il progressivo passaggio, soprattutto sui singoli, dal download digitale allo streaming. Nei primi anni delle certificazioni, il download digitale su iTunes risultava manipolabile attraverso l’acquisto in massa di singoli. Un fenomeno che ha creato discrepanze, con album o singoli certificati grazie a una percentuale elevata di download in un momento storico in cui questo formato è praticamente scomparso. Basti pensare che oggi bastano meno di un centinaio di copie per raggiungere i primi posti della classifica.
Ma vediamo come sono cambiate le soglie di certificazioni FIMI negli anni.
Le soglie per le certificazioni: un’evoluzione costante
Con l’introduzione delle certificazioni ufficiali FIMI, le soglie per ottenere i dischi d’oro e di platino sono state riviste più volte per adeguarsi all’evoluzione del mercato. Di seguito, un riepilogo schematico dei cambiamenti:
Album
Dal marzo 1995 al dicembre 2004, prima della FIMI, erano necessarie 50.000 copie per ottenere il disco d’oro e 100.000 per il disco di platino. Queste soglie hanno subito una diminuzione con la contrazione del mercato discografico a inizio 2005, quando, tra l’altro, vennero introdotti il disco d’argento (scomparso poi nel giro di due anni) e il disco di diamante.
Queste le soglie da gennaio 2005 a dicembre 2007:
- Disco d’Argento: 20.000 copie
- Disco d’Oro: 40.000 copie
- Disco di Platino: 80.000 copie
- Disco di Diamante: 400.000 copie
Nell’anno precedente all’avvento delle certificazioni FIMI, da gennaio 2008 a dicembre 2008, si registrò una nuova diminuzione delle soglie:
- Oro: 35.000 copie
- Platino: 70.000 copie
- Diamante: 350.000 copie
È in questi anni che artisti come Tiziano Ferro conquistarono il disco di diamante. Nel caso del cantautore di Latina, ad esempio, con gli album 111, Nessuno è solo e Alla mia età. Ed è anche per questo motivo che queste certificazioni non risultano sul sito della FIMI, poiché sono precedenti all’avvento delle certificazioni assegnate con GfK.
Con l’arrivo delle certificazioni FIMI, nel 2009, tra gli album che conquistarono l’ambito disco di diamante, prima del recente Sirio di Lazza, troviamo Tracks 2 e Vivere o niente di Vasco Rossi, Ora di Jovanotti, Viva i romantici dei Modà e Arrivederci, mostro! di Ligabue.
Le soglie per gli album con l’arrivo delle certificazioni FIMI:
Da gennaio 2009 a dicembre 2013:
- Oro: 30.000 copie
- Platino: 60.000 copie
- Diamante: 600.000 copie
Da gennaio 2014 ad oggi:
- Oro: 25.000 copie
- Platino: 50.000 copie
- Diamante: 500.000 copie
SINGOLI
Come dicevamo, le soglie per i singoli hanno subito molti più cambiamenti rispetto agli album, vista l’evoluzione del metodo di fruizione della musica: dalla vendita dei CD singoli al download digitale, fino ad arrivare allo streaming, che oggi rappresenta il metodo di ascolto principale.
Le soglie per i singoli prima delle certificazioni FIMI
Prima dell’avvento delle certificazioni FIMI, nel 2009, queste erano le soglie per i singoli:
Da giugno 1999 a dicembre 2004
- Oro: 25.000 copie
- Platino: 50.000 copie
Da gennaio 2005 a dicembre 2008
- Oro: 10.000 copie
- Platino: 20.000 copie
Le soglie dal 2009 in poi
Con l’arrivo delle certificazioni FIMI nel 2009, le soglie, fino a dicembre 2014, sono state le seguenti:
- Oro: 15.000 copie
- Platino: 30.000 copie
- Diamante: 300.000 copie
Cliccate in basso su continua per scoprire i cambiamenti con l’avvento dello streaming e per scoprire come vengono conteggiati gli ascolti oggi.
L’avvento dello streaming e di spotify
Con l’avvento delle piattaforme di streaming, il mercato della musica digitale, definito anche come “musica liquida”, è cresciuto in maniera esponenziale. Tra i servizi di streaming, Spotify si è imposto come il leader indiscusso, vantando oggi oltre 400 milioni di ascoltatori mensili.
Fondato a Stoccolma nel 2006 da Daniel Ek e Martin Lorentzon, Spotify ha iniziato la sua espansione in Europa prima di sbarcare in America nel 2011. Questo ingresso ha segnato un momento di svolta portando alla graduale scomparsa di iTunes, il servizio musicale di download digitale a pagamento lanciato da Apple nel 2000.
Questo nuovo approccio ha rivoluzionato il consumo musicale, rendendo la musica facilmente accessibile senza necessità di acquisto diretto.
L’avvento del digitale ha modificato profondamente anche il modo in cui le vendite musicali vengono calcolate. Dal 2014, lo streaming è stato ufficialmente incluso nei criteri per le certificazioni di dischi d’oro, di platino e di diamante, segnando una vera e propria rivoluzione.
Queste le soglie:
Da gennaio 2015 a dicembre 2019 si è verificato il primo di una serie di aumenti con l’inizio del conteggio dello streaming nelle certificazioni.
- Oro: 25.000 copie
- Platino: 50.000 copie
- Diamante: 500.000 copie
Da gennaio 2020 a dicembre 2021:
- Oro: 35.000 copie
- Platino: 70.000 copie
- Diamante: 700.000 copie
Da gennaio 2022 a dicembre 2024:
- Oro: 50.000 copie
- Platino: 100.000 copie
- Diamante: 1.000.000 copie
A partire da gennaio 2025, le soglie sono state raddoppiate:
- Oro: 100.000 copie
- Platino: 200.000 copie
- Diamante: 2.000.000 copie
Questo ultimo cambiamento ha avuto conseguenze evidenti. Se nel 2024 sono state rilasciate ben 1.749 certificazioni, nel 2025, nelle prime due settimane, nessun singolo italiano o internazionale ha ottenuto nuove certificazioni.
Ad oggi sono cinque, di cui due italiani, i singoli certificati con il disco di diamante:
- Domani 21/04.2009 degli Artisti Uniti per l’Abruzzo
- Roma-Bangkok di Baby K & Giusy Ferreri
- Shape of you di Ed Sheeran
- Despacito di Luis Fonsi
- Cheap Thrills di Sia
Come la fimi calcola le vendite nell’era dell’ascolto fluido?
Album
FIMI utilizza il modello Nordic Sea Model per includere gli ascolti streaming nelle classifiche e certificazioni degli album.
Il Conteggio degli ascolti:
- Si sommano gli streaming di tutte le tracce di un album.
- Gli ascolti del brano più popolare sono limitati al 70% del totale, per dare più peso all’ascolto complessivo dell’album rispetto al singolo.
La conversione in vendite è la seguente e, ovviamente, avvantaggia gli ascolti premium (abbonamenti paganti): ogni 1.800 ascolti valgono una vendita mente per gli Ascolti ad-supported (con pubblicità) ogni 12.600 ascolti valgono una vendita.
Gli ascolti di una traccia presente su più album vanno all’album più recente che la contiene mentre gli streaming di brani accreditati a più artisti sono attribuiti all’artista principale.
Viene considerato un album un progetto con almeno 6 tracce non remixate o alternative o un progetto che dura più di 25 minuti.
Singoli
Il calcolo dello streaming per i singoli segue regole ancora più accurate:
1 download digitale corrisponde a:
- 180 ascolti premium
- 1.260 ascolti ad-supported
Sono considerati solo streaming premium e ad-supported ed esclusi gli ascolti sotto i 30 secondi e quelli via radio. Gli streaming giornalieri per utente conteggiati ai fini delle certificazioni sono limitati dalle piattaforme.
certificazioni fimi In conclusione…
Con FIMI le certificazioni italiane sono diventate un punto di riferimento affidabile per misurare il successo musicale. Sebbene il confronto con il passato sia complesso, il nuovo sistema garantisce un monitoraggio serio e dettagliato.
Se vuoi scoprire come tutto è iniziato, leggi il nostro articolo sulla nascita del disco d’oro e di platino negli USA e il loro arrivo in Italia qui.
Settimana prossima si concluderà questo nostro approfondimento in tre parti con l’assurda storia del disco di Uranio e una nostra proposta per la FIMI.
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