Rimborsi spese regime forfettario: cambiano le regole
Nel 2025, il regime forfettario introduce importanti novità riguardo ai rimborsi spese, che avranno un impatto significativo sulla gestione fiscale per i professionisti che operano con questo regime. Queste modifiche riguardano principalmente la gestione del reddito imponibile e il calcolo del limite di compensi e ricavi, rendendo la situazione più favorevole e semplice per molti […] L'articolo Rimborsi spese regime forfettario: cambiano le regole proviene da Il Commercialista Online.
Nel 2025, il regime forfettario introduce importanti novità riguardo ai rimborsi spese, che avranno un impatto significativo sulla gestione fiscale per i professionisti che operano con questo regime. Queste modifiche riguardano principalmente la gestione del reddito imponibile e il calcolo del limite di compensi e ricavi, rendendo la situazione più favorevole e semplice per molti contribuenti.
In questo articolo, analizziamo nel dettaglio cosa cambia dal 1° gennaio 2025, come funzionano i rimborsi spese regime forfettario e quali sono le novità per i professionisti in regime forfettario.
Cos’è il regime forfettario?
Il regime forfettario è una modalità fiscale semplificata per i professionisti e le piccole imprese che soddisfano determinati requisiti, come un limite annuo di ricavi o compensi che non superi i 85.000 euro. Per rimanere nel regime, è fondamentale che i contribuenti rispettino queste soglie, evitando così di essere esclusi dal regime forfettario e obbligati a passare a un regime fiscale ordinario.
Nel 2025, uno degli aspetti più rilevanti per chi opera in questo regime riguarda i rimborsi spese, che fino a ieri erano inclusi nel calcolo del reddito imponibile. La nuova normativa cambia le regole, apportando vantaggi fiscali significativi.
2025: i rimborsi spese regime forfettario non concorreranno al reddito imponibile
Una delle principali novità introdotte dal Decreto Legislativo 192/2024, noto anche come “Riforma dell’IRPEF”, riguarda proprio il trattamento fiscale dei rimborsi spese. A partire dal 1° gennaio 2025, i rimborsi spese regime forfettario non concorreranno più a formare il reddito imponibile, né dal punto di vista fiscale né previdenziale. Inoltre, non contribuiranno al calcolo del limite di ricavi o compensi.
Le vecchie regole: i rimborsi spese fino al 31 Dicembre 2024
Fino al 31 dicembre 2024, i rimborsi spese percepiti dai professionisti in regime forfettario venivano inclusi nel calcolo del reddito e considerati ai fini del limite di compensi e ricavi. Questo significava che, sebbene i rimborsi fossero relativi a spese sostenute per l’attività lavorativa (come trasporti, vitto, alloggio), questi venivano comunque sommati ai ricavi e, quindi, al limite annuale di 85.000 euro.
Questa inclusione dei rimborsi spese nel calcolo del reddito aveva implicazioni fiscali importanti, rendendo più difficile per alcuni professionisti mantenere il regime forfettario, soprattutto se la somma dei rimborsi era considerevole.
I benefici della nuova normativa
Con l’introduzione delle nuove regole nel 2025, i vantaggi per i professionisti in regime forfettario sono evidenti:
- Riduzione della tassazione
poiché i rimborsi spese non sono più inclusi nel reddito, il reddito imponibile risulterà inferiore, comportando una riduzione dell’imposta sostitutiva da pagare. Questo consentirà un notevole risparmio fiscale per molti professionisti. - Semplificazione della gestione fiscale
Non dovendo più contabilizzare e considerare i rimborsi spese nel calcolo del reddito e delle imposte, la gestione fiscale diventa molto più semplice. Meno operazioni fiscali e minori complicazioni burocratiche. - Chiarezza nelle entrate e uscite
La separazione dei rimborsi spese dal reddito imponibile permette di avere una visione più chiara delle proprie entrate e uscite, evitando confusioni o errori nei calcoli fiscali.
La riforma dell’IRPEF e il principio di onnicomprensività
Un altro aspetto importante della riforma dell’IRPEF riguarda il principio di “onnicomprensività”, che modifica la determinazione del reddito da lavoro autonomo. Secondo questo principio, il reddito si calcola come la differenza tra tutte le somme percepite dal professionista e le spese effettivamente sostenute durante l’anno fiscale.
Nel caso dei rimborsi spese, la riforma stabilisce che questi non concorrono più alla formazione del reddito, a condizione che:
- siano giustificati dalle spese effettivamente sostenute dal professionista
- siano addebitati analiticamente al committente
Queste modifiche si applicano sia ai professionisti in regime ordinario sia a quelli in regime forfettario, equiparando le due categorie nella gestione fiscale dei rimborsi spese.
Le spese rimborsabili nel Regime Forfettario
Anche se i rimborsi spese non concorrono più al reddito imponibile, è importante sapere quali tipi di spese possono essere rimborsati. Tra le spese più comuni che un professionista in regime forfettario può richiedere al proprio cliente ci sono:
- trasporti e carburante
spese per viaggi in trasferta legati all’attività lavorativa - vitto e alloggio
spese per pranzi, cene e pernottamenti necessari durante le trasferte - materiale di consumo
acquisti legati all’attività professionale, come cancelleria o strumenti di lavoro.
Queste spese, se correttamente documentate e giustificate, possono essere rimborsate al professionista dal cliente, ma non dovranno essere incluse nel calcolo del reddito o nel raggiungimento del limite di compensi per il regime forfettario.
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