Perché Aponte (Msc) potrebbe acquisire Alpitour
Finora è stato un segreto (quello di Pulcinella). E adesso, dopo mesi di rumors e silenzi a volte assordanti, la maschera va giù. A calarla è la stampa economica e il nome è quello che molti di noi conoscevamo: Gianluigi Aponte. Sarebbe lui – fondatore e proprietario del Gruppo Msc – ad avvicinarsi sempre più ad Alpitour World, la controllata di Tamburi Investment Partners, che da oltre un anno ha avviato la valorizzazione delle quote del primo polo turistico italiano. Continue reading Perché Aponte (Msc) potrebbe acquisire Alpitour at L'Agenzia di Viaggi Magazine.
Finora è stato un segreto (quello di Pulcinella). E adesso, dopo mesi di rumors e silenzi a volte assordanti, la maschera va giù. A calarla è la stampa economica e il nome è quello che molti di noi conoscevamo: Gianluigi Aponte. Sarebbe lui – fondatore e proprietario del Gruppo Msc – ad avvicinarsi sempre più ad Alpitour World, la controllata di Tamburi Investment Partners, che da oltre un anno ha avviato la valorizzazione delle quote del primo polo turistico italiano.
Solo pochi giorni fa avevamo scritto della scalata a circa il 100% delle azioni di Alpi da parte del club deal Asset 1 della Tip di Giovanni Tamburi, che ha fatto valere il diritto di prelazione su circa il 36% delle quote riconducibili al socio di minoranza Andrea Ruben Levi.
Aponte, che prima avrebbe ambito a tale fetta (preambolo per un futuro e più massiccio ingresso), ora sarebbe l’unico player in trattativa con Tamburi per il controllo dell’intera società, che – è bene ricordarlo – oltre ai tour operator di casa, porta in dote cospicui asset con la catena alberghiera Voihotels e l’ambita e performante compagnia aerea Neos.
L’intero pacchetto, stando all’ultima nota Tip, vale 565 milioni di euro. «Poco. È un valore basso rispetto all’Ebitda di 138 milioni, Alpitour vale di più», nota un esperto di finanza interpellato da L’Agenzia di Viaggi Magazine. «Il multiplo “valore d’impresa su Ebitda” è di circa 4,1x, inferiore rispetto agli standard del settore turistico e dell’hospitality, dove i multipli possono variare tra 7x e 12x, a seconda della redditività e della posizione competitiva dell’azienda”. Da qui una deduzione: «L’esercizio della prelazione, in quanto operazione-ponte, potrebbe essere stata chiusa a condizioni vantaggiose per Tip e Asset 1, magari grazie a un contesto favorevole o alla volontà dei venditori di disimpegnarsi. A questo punto, se il mercato riconosce un valore più alto ad Alpitour, Tip potrebbe successivamente monetizzare a una cifra superiore». Probabilmente il famoso miliardo di cui si vociferava.
Ma perché Gianluigi Aponte avrebbe interesse ad acquisire Alpitour? Le ragioni sono essenzialmente cinque: la volontà di integrarsi verticalmente nel travel offrendo pacchetti vacanza completi; l’esigenza di aumentare la penetrazione sul mercato dei suoi brand di crociere Msc ed Explora Jouneys; l’intenzione di diversificare il business; di controllare a livello capillare il target dei viaggiatori; e di competere con i giganti del settore come Tui e la stessa Costa Crociere, di proprietà di Carnival, quest’ultima partner italiano di Alpitour nella proprietà del network di agenzie di viaggi Welcome Travel Group e reduce dalla firma di un contratto triennale (2024-2027) per posti in esclusiva sui voli Neos.
Una cosa è certa: l’eventuale offerta di Msc per il 100% (o quasi) di Alpitour dovrà passare al vaglio dell’Antitrust. L’Authority, qualora vedesse rischi nella concorrenza, potrebbe imporre vincoli e correttivi, come la vendita di alcune attività per evitare una posizione dominante, o addirittura bloccare l’operazione, visto che Msc – oltre alle navi – controlla anche le reti di agenzie Bluvacanze e Cisalpina e il tour operator Going.
Ma è una fase «fluida», ci dicono, e nulla per ora è detto. Anzi.