Palestinesi verso la libertà, capi di Hamas e jihadisti: nella lista i big del terrore

Tra i 1.800 detenuti da rilasciare c’è Abu Warda, condannato a 48 ergastoli. Tel Aviv: l’82% di loro tornerà a colpire. Restano dentro gli stragisti del 7 ottobre

Jan 19, 2025 - 04:58
Palestinesi verso la libertà, capi di Hamas e jihadisti: nella lista i big del terrore

Tel Aviv, 20 gennaio 2025 –  Il servizio carcerario israeliano ha iniziato ieri i preparativi logistici per la liberazione di circa 1.800 detenuti palestinesi, nella prima fase di 42 giorni. Si tratta di 737 palestinesi condannati per aver organizzato o co mp iuto attentati terroristici (fra di essi 300 ergastolani) e altri 1.167 palestinesi, catturati dall’esercito a Gaza nei 15 mesi di operazioni militari ma non processati. Restano in carcere i membri della Nukhba: l’unità di elite di Hamas responsabili delle stragi del 7 ottobre. Oggi saranno liberati 65 minori e donne palestinesi: fra cui Khalida Jarrar (dirigente del Fronte Popolare) e Abla Saadat (moglie del leader del ‘Fronte popolare’ Ahmed Saadat, all’ergastolo per l’assassinio di un ministro israeliano).

Palestinesi festeggiano cessate il fuoco
epa11826853 Palestinians react to news of a ceasefire agreement with Israel, in Deir al Balah, central Gaza Strip, 15 January 2025. According to US and Hamas officials, Israel and Hamas agreed on a hostage deal and ceasefire, to be implemented in the coming days. EPA/MOHAMMED SABER

Durante le trattative Hamas ha fatto di tutto per presentarsi all’opinione pubblica interna come l’avanguardia armata della causa palestinese, e non solo come una delle diverse fazioni. Per questo fra i 737 ‘prigionieri’ che saranno rimessi in libertà figurano 345 quadri di Hamas, 229 di al-Fatah, 67 della Jihad islamica e 19 del Fronte Popolare. Restano per ora dietro le sbarre i maggiori responsabili dell’intifada armata e dell’ondata di attentati che hanno insanguinato Israele alla fine degli anni ’90 e all’inizio del Duemila con bombe nei mercati e ristoranti, con terroristi kamikaze lanciati in aree affollate mentre indossavano corpetti esplosivi sempre più sofisticati. Ma Hamas conta di riaprire i loro dossier nella seconda fase degli accordi. E con loro tornerebbe a esigere la liberazione di Marwan Barghuti: leader di al-Fatah ritenuto possibile successore di Abu Mazen, che sconta 5 ergastoli per attentati condotti dalle Brigate dei martiri di al-Aqsa.

Ieri, con la pubblicazione della radio militare dei nomi dei 300 ergastolani che torneranno alle proprie abitazioni in Cisgiordania, a Gerusalemme o a Gaza, si sono riaperte le ferite in centinaia di famiglie di israeliani colpite dal terrorismo palestinese. Pur di liberare i 33 ostaggi di Hamas a Gaza, Israele è stato costretto ad accettare di rilasciare figure come Mohammad Abu Warda, che nel 1996 inviò in missione due kamikaze che provocarono la morte di 45 israeliani. I suoi ’48 ergastoli’ sono cancellati con un colpo di spugna. Secondo lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno, l’82% di questi “terroristi professionisti” una volta liberi tornano a praticare la lotta armata. Israele deve prepararsi a una nuova intifada, ancora più pericolosa che in passato.