Nuove scoperte nel tempio di Ninurta a Nimrud

Situata sul  Tigri, a circa trenta chilometri a sud-est di Mosul (nell'attuale Iraq), Nimrud fu, insieme ad Assur, Ninive e Dur-Šarrukin, una delle principali capitali dell'impero assiro. Purtroppo gli atti vandalici perpetrati dall'Isis tra il 2014 e il 2017 hanno gravemente danneggiato monumenti storici come il tempio del dio della guerra, Ninurta, e la sua ziggurat, oltre al famoso palazzo di Nord-Ovest.Il Penn Nimrud Project, una delle numerose iniziative di conservazione e protezione del patrimonio culturale che fanno parte dell'Iraq Heritage Stabilization Program (IHSP), condotto dal Penn Museum in collaborazione con archeologi iracheni, ha portato alla luce nuove affascinanti scoperte che, secondo gli archeologi, «arricchiranno la nostra comprensione dell'antico impero assiro». Durante la terza stagione di scavi, condotta nel 2024, gli archeologi hanno scoperto a Nimrud due nuovi santuari all'interno del tempio di Ninurta. In uno di essi è stato rinvenuto un piedistallo in pietra di tre metri e mezzo di altezza per due metri e mezzo di larghezza, decorato con iscrizioni cuneiformi attribuite al re assiro Assurnasirpal II. Nel secondo santuario è emerso un piedistallo danneggiato che, insieme ad altri frammenti di statue di divinità ancora sconosciute e a vari oggetti, offre indizi sul culto di Ninurta.Non perderti nessun articolo! Iscriviti alla newsletter settimanale di Storica!Il potere degli assiriPer quanto riguarda la buona conservazione del tempio, il direttore del programma IHSP Michael Danti ha spiegato che «l'incendio e il crollo improvviso del tempio di Ninurta hanno lasciato il sito in uno stato di conservazione eccezionale. Il team ha trovato legno di cedro conservato, portato a Nimrud dalle montagne del Libano per la costruzione del tempio, come descritto nelle iscrizioni del re Assurnasirpal II, che illustrano la costruzione del recinto sacro. La distribuzione e le condizioni dei manufatti suggeriscono che i santuari e i loro tesori furono intenzionalmente saccheggiati e danneggiati da babilonesi e medi prima che il sito fosse bruciato».«Uno dei reperti più affascinanti è stato un kudurru, una stele di pietra incisa in cuneiforme datata al 797 a.C., che riporta i simboli d'importanti divinità. Questo pezzo registra un decreto reale che concede a un uomo di nome Nergal-Eresh il governatorato di Hindanu, una regione strategica lungo l'Eufrate, al confine odierno tra Siria e Iraq» conclude Danti.I ricercatori hanno anche scoperto tavolette cuneiformi di argilla ben conservate, incise in assiro, che rivelano dettagli sulle attività economiche del tempio, come prestiti d'argento e registri di proprietà, oltre a una nota scritta in aramaico, una lingua ampiamente utilizzata durante il tardo impero assiro.Tra gli altri oggetti recuperati figurano anche una ciotola in pietra probabilmente utilizzata per le libagioni nelle cerimonie religiose, la testa scolpita di un grifone, frammenti di ceramica smaltata, tavolette in pietra, avori intagliati e gioielli.Secondo i ricercatori, la varietà e l'importanza degli oggetti ritrovati riflettono non solo la ricchezza dell'impero assiro, ma anche la sua espansione, sia militare che commerciale. Tutto ciò contribuì alla sua ascesa e la rese una delle civiltà più importanti dell'antichità.Se vuoi ricevere la nostra newsletter settimanale, iscriviti subito!

Jan 19, 2025 - 17:47
Nuove scoperte nel tempio di Ninurta a Nimrud

Situata sul  Tigri, a circa trenta chilometri a sud-est di Mosul (nell'attuale Iraq), Nimrud fu, insieme ad Assur, Ninive e Dur-Šarrukin, una delle principali capitali dell'impero assiro. Purtroppo gli atti vandalici perpetrati dall'Isis tra il 2014 e il 2017 hanno gravemente danneggiato monumenti storici come il tempio del dio della guerra, Ninurta, e la sua ziggurat, oltre al famoso palazzo di Nord-Ovest.

Il Penn Nimrud Project, una delle numerose iniziative di conservazione e protezione del patrimonio culturale che fanno parte dell'Iraq Heritage Stabilization Program (IHSP), condotto dal Penn Museum in collaborazione con archeologi iracheni, ha portato alla luce nuove affascinanti scoperte che, secondo gli archeologi, «arricchiranno la nostra comprensione dell'antico impero assiro». 

Durante la terza stagione di scavi, condotta nel 2024, gli archeologi hanno scoperto a Nimrud due nuovi santuari all'interno del tempio di Ninurta. In uno di essi è stato rinvenuto un piedistallo in pietra di tre metri e mezzo di altezza per due metri e mezzo di larghezza, decorato con iscrizioni cuneiformi attribuite al re assiro Assurnasirpal II. Nel secondo santuario è emerso un piedistallo danneggiato che, insieme ad altri frammenti di statue di divinità ancora sconosciute e a vari oggetti, offre indizi sul culto di Ninurta.

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Il potere degli assiri

Per quanto riguarda la buona conservazione del tempio, il direttore del programma IHSP Michael Danti ha spiegato che «l'incendio e il crollo improvviso del tempio di Ninurta hanno lasciato il sito in uno stato di conservazione eccezionale. Il team ha trovato legno di cedro conservato, portato a Nimrud dalle montagne del Libano per la costruzione del tempio, come descritto nelle iscrizioni del re Assurnasirpal II, che illustrano la costruzione del recinto sacro. La distribuzione e le condizioni dei manufatti suggeriscono che i santuari e i loro tesori furono intenzionalmente saccheggiati e danneggiati da babilonesi e medi prima che il sito fosse bruciato».

«Uno dei reperti più affascinanti è stato un kudurru, una stele di pietra incisa in cuneiforme datata al 797 a.C., che riporta i simboli d'importanti divinità. Questo pezzo registra un decreto reale che concede a un uomo di nome Nergal-Eresh il governatorato di Hindanu, una regione strategica lungo l'Eufrate, al confine odierno tra Siria e Iraq» conclude Danti.

I ricercatori hanno anche scoperto tavolette cuneiformi di argilla ben conservate, incise in assiro, che rivelano dettagli sulle attività economiche del tempio, come prestiti d'argento e registri di proprietà, oltre a una nota scritta in aramaico, una lingua ampiamente utilizzata durante il tardo impero assiro.

Tra gli altri oggetti recuperati figurano anche una ciotola in pietra probabilmente utilizzata per le libagioni nelle cerimonie religiose, la testa scolpita di un grifone, frammenti di ceramica smaltata, tavolette in pietra, avori intagliati e gioielli.

Secondo i ricercatori, la varietà e l'importanza degli oggetti ritrovati riflettono non solo la ricchezza dell'impero assiro, ma anche la sua espansione, sia militare che commerciale. Tutto ciò contribuì alla sua ascesa e la rese una delle civiltà più importanti dell'antichità.

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