Mostra di Gormley alla Galleria Continua

Alessia Zorloni   Presentata da Galleria Continua nella sua sede cinese, presso l’Art District 798 di Pechino, e visitabile fino al 15 aprile 2025, la mostra personale di Antony Gormley, intitolata Body Buildings, sollecita una riflessione critica su come gli ambienti che costruiamo siano in grado di rimodellare la nostra esistenza quotidiana e la percezione... Leggi tutto

Feb 4, 2025 - 13:52
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Mostra di Gormley alla Galleria Continua

Alessia Zorloni

 

Presentata da Galleria Continua nella sua sede cinese, presso l’Art District 798 di Pechino, e visitabile fino al 15 aprile 2025, la mostra personale di Antony Gormley, intitolata Body Buildings, sollecita una riflessione critica su come gli ambienti che costruiamo siano in grado di rimodellare la nostra esistenza quotidiana e la percezione che abbiamo di noi stessi. Un pensiero che l’artista porta avanti da oltre quarant’anni, individuando nel corpo umano l’unità di misura universale dello spazio abitato.

 

 

L’esposizione indaga la relazione tra la nostra specie e l’ambiente edificato (built environment), ossia tutti quegli spazi e strutture create dall’uomo, come edifici, strade e altre infrastrutture. L’opera centrale, “Resting Place II“, evoca l’immagine di un fitto labirinto in cui i visitatori sono incoraggiati ad addentrarsi e ad esplorare liberamente. Il campo disseminato di 132 corpi a grandezza naturale, ciascuno realizzato con mattoni di terracotta impilati, esplora il concetto del corpo a riposo.

 

Il mercato

Nato a Londra, Antony Gormley (1950) è riconosciuto a livello internazionale per le sue sculture che esplorano il rapporto fra il corpo umano e lo spazio. I suoi lavori sono stati esposti in tutto il mondo in mostre allestite alla National Gallery di Singapore, alla Royal Academy of Arts di Londra, al Philadelphia Museum of Art e all’Ermitage di San Pietroburgo. Membro della Royal Academy e del Royal Institute of British Architects, Antony Gormley ha ricevuto la laurea ad honorem dall’università di Cambridge.

 

Il mercato

L’artista britannico, vincitore di un Turner Prize, ha da tempo quotazioni elevate e un collezionismo internazionale. I lavori più quotati nel mercato secondario sono stati prodotti tra gli anni Novanta e l’inizio del Duemila. Il record d’asta è stato stabilito nel 2017 quando Christie’s Londra ha aggiudicato a 5,87 milioni di dollari dollari A Case for an Angel, una grande scultura dell’89, larga più di otto metri, mentre nel 2011 la stessa casa d’aste ha battuto a 4,72 milioni di dollari Angel of the North (Life-Size Moquette), un lavoro simile, un po’ più piccolo, del ’96. Le sculture più richieste in asta si collocano nella fascia di prezzo che va da 250mila a 500 mila dollari e cinque dei suoi top lot recenti sono stati aggiudicati a prezzi superiori a due milioni di dollari.

 

Le gallerie

Trattati a San Gimignano dalla Galleria Continua, a Salisburgo dalla Galerie Thaddaeus Ropac e a Londra dalla White Cube, i lavori di Gormley richiedono un investimento compreso tra 300-800mila dollari. Il loro costo dipende dalla rarità, dalla complessità della composizione, dai materiali e dalle dimensioni.

Le opere della serie Blockwork, per esempio, sono realizzate in pezzi unici e sono offerte a circa 450mila dollari; le sculture di medie dimensioni possono essere acquistate per circa 300mila dollari, mentre 500mila dollari è il prezzo della maggior parte dei lavori «human size». Nonostante ciò, in asta si trovano composizioni di qualità a prezzi più «abbordabili». È il caso di «Ease 9 (Meme) II», una piccola scultura del 2015 di 16 cm battuta da Christie’s Hong Kong lo scorso novembre a 70.734 dollari.