Moda sostenibile, la startup Zerow chiude un round di finanziamento da 400mila euro
La startup, con sede a Scandicci, vuole diventare un punto riferimento per il mercato europeo dei deadstock (tessuti avanzati o invenduti) di lusso
Roma, 7 febbraio 2025 – Poco più di un anno fa si sono fatti notare per aver vinto la call di progetto Prisma (Prato industrial smart accelerator), l’incubatore di imprese, finanziato dal ministero delle Imprese e made in Italy e dal comune di Prato, che intende sostenere le startup in grado di sviluppare soluzioni innovative e ad alta tecnologia nel settore tessile-moda. Ora, Gabriele Rorandelli e Alessio Troisi, co-founder della startup Zerow, che ha sede a Scandicci (Firenze) e promuove la circolarità nella filiera della moda, ambiscono a far divenire la loro creazione un punto di riferimento per il mercato europeo dei deadstock (tessuti avanzati o invenduti) di lusso. Per raggiungere l’obiettivo, hanno appena chiuso un round di finanziamento pre-seed da 400mila euro e puntano a un nuovo round di finanziamento seed da 1,2 milioni di euro entro la fine del 2025.
Il round appena concluso: i dettagli
Il round di Zerow è stato guidato da Nana bianca, ecosistema dell’innovazione fiorentino, con un finanziamento da 60mila euro. Nana Bianca supporta la startup sia tramite il proprio programma di accelerazione, denominato ‘Hubble’, sia tramite il progetto Prisma Prato, che si focalizza, appunto, sull’innovazione nel settore tessile. Al round hanno partecipato, inoltre, Startup wise guys (acceleratore di startup fra i più noti in Europa, con sede in Estonia), con un investimento da 120.000 euro, e diversi partner strategici, tra cui Encubator (con un grant da 40.000 euro, assegnato per l’innovazione nell’ambito della sostenibilità), Cte Next Torino e Bcc Chianti Banca. Nel 2024, Zerow ha ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui e-P Summit innovation award, assegnato nell’ambito di Pitti immagine, ed Encubator, appunto, per l’impegno nell’economia circolare.
La mission
“Zerow nasce dalla volontà di guidare un cambiamento sostenibile nell’industria della moda – dichiarano Rorandelli e Troisi, rispettivamente amministratore delegato e direttore operativo della startup –. Siamo specializzati nella vendita di tessuti e pellami di alta qualità, recuperati dalle giacenze di magazzino di grandi aziende e manifatture italiane del lusso. Offriamo, dunque, materiali pregiati ad artigiani, designer e piccoli brand, con l'obiettivo di ridurre gli sprechi e promuovere la creatività sostenibile. Vogliamo rivoluzionare l'industria della moda: siamo convinti, infatti, che ogni tessuto e pellame meriti una seconda vita e che la creatività consapevole possa essere il motore del cambiamento. Con Zerow – abbreviazione di ‘zero waste’ (letteralmente, ‘zero rifiuti’, ndr) – puntiamo a costruire un futuro in cui creatività e sostenibilità viaggino mano nella mano”. Il cuore di Zerow è il laboratorio-showroom di Scandicci, nel quale designer e artigiani possono toccare con mano tessuti e pellami recuperati dalla startup e partecipare a workshop ed eventi sull’upcycling e il riuso creativo.
I prossimi step
La startup toscana del fashiontech ha messo ora nel mirino il Regno Unito e i mercati del Nord Europa e punta a un nuovo round di finanziamento seed da 1,2 milioni di euro entro la fine del 2025. Questo investimento sosterrà l’espansione del team, da 15 a 30 dipendenti, e rafforzerà Zerow come punto di riferimento per il mercato europeo dei tessuti e pellami sostenibili. All’ultima edizione di Pitti Uomo, conclusasi nei giorni scorsi, la startup ha organizzato l'evento ‘Fashion beyond waste’ (‘La moda oltre i rifiuti’), coinvolgendo 13 brand che hanno presentato le loro collezioni, ricavate interamente da materiali di recupero e realizzate usando originali tecniche di upcycling.