Meteo, dinamiche da SOGNO: ciò che non ti aspetti sarà qui a BREVE
L’evoluzione meteo per la seconda metà di febbraio si presenta particolarmente interessante, con la possibilità di un evento invernale di rilievo che potrebbe coinvolgere l’Europa e, in parte, anche l’Italia. Tuttavia, l’incertezza regna sovrana, poiché la dinamica atmosferica che si sta delineando non trova ancora un consenso unanime tra i modelli previsionali. Se da […] Meteo, dinamiche da SOGNO: ciò che non ti aspetti sarà qui a BREVE
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L’evoluzione meteo per la seconda metà di febbraio si presenta particolarmente interessante, con la possibilità di un evento invernale di rilievo che potrebbe coinvolgere l’Europa e, in parte, anche l’Italia.
Tuttavia, l’incertezza regna sovrana, poiché la dinamica atmosferica che si sta delineando non trova ancora un consenso unanime tra i modelli previsionali. Se da un lato alcune emissioni mostrano scenari di freddo intenso che potrebbero investire il continente e il nostro Paese, altre indicano una rapida dissoluzione di questa ipotesi, con il ritorno di correnti più temperate di matrice occidentale.
L’elemento chiave di questa potenziale irruzione gelida è rappresentato da un tentativo di suddivisione del vortice polare, determinato dall’inserimento di un promontorio anticiclonico nel cuore dell’Artico intorno alla metà del mese.
Una dinamica di questo tipo, se ben organizzata e sufficientemente potente, potrebbe favorire una discesa di aria gelida verso le medie latitudini, coinvolgendo l’Europa orientale e centrale e, almeno in parte, anche l’Italia. Tuttavia, il problema risiede nella natura estremamente instabile di questa configurazione, che spesso non trova conferme nelle previsioni a lungo termine.
Negli ultimi anni, episodi di gelo intenso capaci di lasciare il segno sul nostro continente si sono fatti sempre più rari e, quando si verificano, tendono a essere fugaci e poco incisivi.
Le ultime emissioni modellistiche mostrano comunque un’evoluzione più favorevole all’arrivo del freddo rispetto ai giorni precedenti. La presenza di un forte anticiclone sulla regione polare e la contestuale avanzata di aria gelida verso l’Europa orientale suggeriscono che una parte di questa massa d’aria potrebbe scivolare anche sul nostro Paese.
A complicare il quadro c’è però l’influenza delle correnti atlantiche, che potrebbero spazzare via il freddo prima ancora che riesca a radicarsi sulle nostre latitudini. Questo è il motivo per cui l’attendibilità di un’ondata di gelo significativo rimane ancora piuttosto bassa, aggirandosi intorno al 25%.
Un altro fattore da considerare è la tempistica. Con il passare dei giorni, la stagione invernale entra nella sua fase conclusiva e il margine per eventuali episodi di freddo intenso si riduce sensibilmente, soprattutto in pianura. Nei primi giorni di marzo, infatti, la circolazione atmosferica tende generalmente a spostarsi verso configurazioni più primaverili, riducendo ulteriormente le possibilità di eventi invernali di grande portata.
Ciò significa che, se un’irruzione fredda dovesse davvero concretizzarsi, dovrebbe avvenire in tempi relativamente brevi, altrimenti rischierebbe di essere cancellata da un’improvvisa virata verso condizioni più miti.
Al momento, la situazione resta in bilico tra due possibili scenari: da una parte, l’affermazione del grande freddo, con un’ondata gelida capace di riportare l’inverno sulla scena europea e italiana; dall’altra, il prevalere delle correnti occidentali, che smorzerebbero qualsiasi tentativo del gelo di prendere il sopravvento meteo.
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