Lettera di Generali a Il Messaggero: “Falsi e scorretti gli articoli sull’operazione Natixis”. Il giornale non la pubblica
Sabato due pagine, e un lungo editoriale del direttore de il Mattino Roberto Napoletano, per denunciare veri o presunti attacchi alla "sovranità monetaria italiana" e ai "risparmi degli italiani". Senza citare il fatto che Caltagirone è sia azionista della compagnia che proprietario dei due giornali L'articolo Lettera di Generali a Il Messaggero: “Falsi e scorretti gli articoli sull’operazione Natixis”. Il giornale non la pubblica proviene da Il Fatto Quotidiano.
A Trieste, come prevedibile, non è stato gradito l’attacco, effettivamente piuttosto sguaiato, che Il Mattino e Il Messaggero, entrambi di proprietà dell0 Francesco Gaetano Caltagirone, hanno lanciato in sincrono all’operazione che Generali sta imbastendo con Natixis. Due pagine, e un lungo editoriale del direttore de il Mattino Roberto Napoletano, per denunciare veri o presunti attacchi alla “sovranità monetaria italiana” e ai “risparmi degli italiani”. Un modo, non molto velato, di invocare un intervento del governo con il ricorso al golden power. In modo scorretto, non viene però menzionato il fatto che Caltagirone, oltre ad avere una quota del 6,9% in Generali, è il proprietario dei due quotidiani. E non è favorevole all’operazione con Natixis.
Il gruppo Generali ha quindi inviato una lettera “al Direttore” in cui si legge: “Nell’interesse dei lettori de Il Messaggero, affinché non vengano fuorviati, e al fine di ristabilire la verità, si comunica che quanto pubblicato (addirittura con tre articoli nella stessa edizione) dal giornale di proprietà dell’Ing. Caltagirone (azionista delle Generali, fatto non ricordato dal giornale venendo meno ai principi elementari rilevanti nei casi di conflitto di interessi e, comunque, alle disposizioni del Testo Unico dei Doveri del Giornalista, fra le quali l’art. 21) in riferimento a un accordo tra le stesse Generali e Natixis, contiene affermazioni non rispondenti al vero e pertanto gravemente lesive dell’immagine della società, del Consiglio di Amministrazione e del management”.
La lettera entra poi nel dettaglio degli errori che, dal punto vista di Generali, sono presenti nelle due pagine di ricostruzione delle caratteristiche dell’operazione con Natixis, oltre che nell’editoriale di Napoletano. In particolare, si sottolinea, non esiste “nessun accordo destinato a far perdere il controllo della società di asset management delle Generali; non è previsto, né quindi in negoziazione, alcun ingresso o partecipazione di società terze extra europee al controllo di una jointventure di asset management; non è prevista, né quindi in negoziazione, la cessione degli investimenti di proprietà del gruppo Generali; non è previsto, né quindi in negoziazione, un accordo che abbia ricadute negative sul personale delle Generali.
“La società si riserva pertanto di fare le opportune valutazioni ed assumere le iniziative utili ad assicurare piena tutela di tutti gli interessi rilevanti così pregiudicati, inclusi quelli del mercato. Affinché i lettori de il Messaggero possano essere correttamente informati, le Generali comunicheranno sul sito www.generali.com, secondo le modalità e le tempistiche dettate dalla normativa vigente, tutte le informazioni relative alle decisioni che verranno assunte dal Consiglio di Amministrazione”, conlude la missiva chiedendo la pubblicazione “ai sensi della inderogabile disciplina applicabile”.
Tuttavia, sul quotidiano romano in edicola oggi la lettera di Generali non compare. C’è però un’intera pagine ancora sull’operazione in cui viene dato conto di “allarmi del Copasir” secondo cui la ricchezza degli italiani potrebbe essere usata per favorire la crescita di altre economie ed imprese straniere. Identica paginata su Il Mattino di Napoli.
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