Intervista a M¥ss Keta: “Ciò che sembra un contrasto, spesso è un dialogo”

Intervista a M¥ss Keta, che il 17 gennaio ha pubblicato l'album . (punto), disponibile in digitale e e nei formati fisici vinile e CD. L'articolo Intervista a M¥ss Keta: “Ciò che sembra un contrasto, spesso è un dialogo” proviene da imusicfun.

Jan 17, 2025 - 17:48
Intervista a M¥ss Keta: “Ciò che sembra un contrasto, spesso è un dialogo”

Intervista a M¥ss Keta, che il 17 gennaio ha pubblicato l’album . (punto), disponibile in digitale e
e nei formati fisici vinile e CD. Qui il link per l’acquisto.

Nel suo nuovo album, M¥SS KETA mette in luce le ingiustizie e le questioni irrisolvibili che definiscono la vita moderna. Una quotidianità logorante, dove il caos regna sovrano e l’entropia governa ogni aspetto dell’esistenza. Le réclame invadono ogni spazio, trasformandosi in un loop infinito e l’ultrasaturazione capitalista si infiltra nelle strade e sugli schermi, facendo perdere progressivamente la razionalità.

Il punto è quello di non ritorno: le vite si perdono in un eterno scrolling, un vortice in cui il dito continua a scorrere alla ricerca di qualcosa che non arriva mai. In questo contesto, M¥SS KETA è una guida dallo sguardo unico, offrendo un viaggio che è al tempo stesso allucinogeno e onirico, un’esperienza sonora e visiva che scuote e invita a riflettere. 

L’album è frutto di un percorso e di una ricerca anche a livello di suoni e produzione, dove si ritrovano influenze fidget house, synthpop, tecktonik, il mondo sonoro electroclash di Miss Kittin e Felix da Housecat, le influenze dance di Gigi D’Agostino, le melodie visionarie dei Crystal Castles.

M¥SS KETA non si ferma alla musica: il suo lavoro si immerge in un immaginario letterario e visivo che amplia i suoi confini. Le ispirazioni arrivano anche dalle immersioni testuali in libri come Super Eliogabalo di Alberto Arbasino, nei ragionamenti su arte, identità e anonimato ne La Frantumaglia di Elena Ferrante. M¥SS KETA indaga temi complessi come la frammentazione dell’identità, l’alienazione, la decadenza e la fragilità umana. Allo stesso tempo, affronta l’idea di iperrealtà e di come il sistema dei media stia plasmando una realtà artificiale e autonoma, ispirandosi alle riflessioni di Simulacri e Simulazione di Baudrillard e all’opera Mind Invaders di Luther Blissett.

Intervista a M¥ss Keta

M¥ss, parliamo del tuo nuovo progetto, “.”. Cosa rappresenta questo album nel tuo percorso artistico?
“.” rappresenta una grande soddisfazione personale e artistica. È un momento di libertà assoluta per me, un punto di svolta in cui posso scatenarmi sul dancefloor come mai prima d’ora. Mi sento più libera che mai di esplorare la mia creatività e condividere le mie emozioni.

L’album è composto da 11 tracce che mettono in risalto diversi aspetti della tua personalità. Dal punto di vista testuale, qual è il filo conduttore?
Il filo conduttore sono i temi viscerali e urgenti che sentivo il bisogno di esprimere. Sono argomenti che mi toccano profondamente e che ho voluto trattare in modo diretto, eliminando ogni fronzolo. Volevo essere autentica e andare dritta al punto, senza mezzi termini.

In “.” hai saputo canalizzare molto bene la rabbia. Come ci sei riuscita e quali sono state le difficoltà?
La rabbia è un’emozione potente, spesso legata al senso di ingiustizia. È qualcosa che mi ha rivelato molto su di me e ho riflettuto a lungo per comunicarla nel modo giusto. Ho fatto un lavoro personale per identificare questa emozione e trovare le parole più adatte per esprimerla. È stato un processo liberatorio.

Hai affermato che ciò che sembra un contrasto, spesso, è un dialogo. Cosa intendi?
Molti pensano che gli opposti, come amore e odio o rosso e nero, siano in conflitto. In realtà, sono due facce della stessa medaglia. Credo che i contrasti possano diventare un dialogo costruttivo, se siamo disposti a capirli. Spesso, chi punta il dito è chi si sente più colpevole.

Musicalmente hai sperimentato molto. Qual è il segreto per mantenere credibilità affrontando generi diversi?
Il segreto è ascoltare il proprio istinto e fidarsi del proprio orecchio. È difficile in un mondo dove le classifiche sembrano dettare legge, ma credo che ciò che viene creato con sincerità sia ciò che rimane nel tempo.

La libertà è un tema ricorrente nella tua musica. Per te, è più un limite o un’opportunità?
Per me, la libertà è sempre un’opportunità. Ti permette di sbagliare, di creare e superare i tuoi confini. È un concetto che mi dà energia e mi ispira a essere sempre me stessa.

Qual è l’aspetto della tua musica che ti rende più orgogliosa oggi?
Sicuramente il fatto di aver trattato temi profondi e di averli espressi come volevo. E poi, le basi su cui si sviluppano le canzoni sono spettacolari. Non vedo l’ora di ballarle dal vivo con il mio pubblico.

Il tuo tour parte dall’Europa. Perché hai deciso di iniziare lì? (Qui il calendario e Qui il link per l’acquisto dei biglietti)
Era fondamentale per me tornare a suonare nei club e l’Europa è stata una scelta naturale. Negli ultimi anni ho lavorato molto su questo territorio e volevo iniziare da lì per rodare il nuovo album. È anche una sfida, perché il pubblico europeo non è “di casa”, ma questo lo rende ancora più stimolante.

Con l’Europa hai già avuto collaborazioni, come quella con Bilal Hassani. Come ti sei trovata?
Benissimo! Bilal è fantastica, sempre in giro e piena di energia. L’Europa è un terreno fertile per il mio lavoro e mi permette di confrontarmi con artisti straordinari. È un’esperienza che mi arricchisce e ispira.

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