Grande Fratello, Maxime e la sorpresa del padre Luwe: “ho avuto mancanze” | Video Mediaset
Nella casa del Grande Fratello è il momento di Maxime: il rugbista racconta la sua infanzia fatta di bullismo fino al rapporto con il padre Luwe. Grande Fratello, Maxime: “Non ricordo contatto e abbracci da mio padre” Maxime Mbandà si è raccontato nella casa del Grande Fratello a cuore aperto: “a scuola venivo deriso per […]
Nella casa del Grande Fratello è il momento di Maxime: il rugbista racconta la sua infanzia fatta di bullismo fino al rapporto con il padre Luwe.
Grande Fratello, Maxime: “Non ricordo contatto e abbracci da mio padre”
Maxime Mbandà si è raccontato nella casa del Grande Fratello a cuore aperto: “a scuola venivo deriso per il mio aspetto fisico, tante volte avrei voluto essere più in sintonia con i miei genitori, ma alla fine qualcosa mi mancava”. Poi il giocatore di rugby parla del rapporto con il padre: “mio padre è un chirurgo, 5 laurea, una vita a studiare e lavorare. Non ricordo ma che mio padre mi abbia dato il contatto e abbracci, adesso che sono padre sto riempiendo tutte le mancanze che ho avuto. Man mano che crescevo, usavo la mia massa per aiutare i compagni e vincere le partite. Poi mi sono guardato allo specchio e ho detto devo cambiare e sono cambiato. A 19 anni sono andato via di casa, ho cominciato la mia carriera da rugbista, uno sport che mi ha dato tanto”.
Durante gli anni di scuola Maxime è stato vittima di bullismo: “un paradosso: a scuola ero deriso, mentre sul campo da rugby venivo accettato dal gruppo per questo grasso. Ho imparato tante canzoni chiuso in stanza, a sfogarmi con quella. Il segreto sta tutto lì nel dialogo genitori-figli, solo così quando il figlio non ha paura del giudizio del proprio genitore potrà essere aiutato. I genitori non sono perfetti, sbagliano, io stesso ho sbagliato e sbaglierò”.
Una sorpresa per Maxime al Grande Fratello: arriva il padre Luwe
Poco dopo nella casa del Grande Fratello arriva Luwe, il padre di Maxime: “sono contento di te, nel mese che sei stato qui dentro ti ho riconosciuto come nella vita fuori. Sei stato sempre pacato, integerrimo, altruista e molto sportivo. Così ti volevo nella vita e vedo che ci sono riuscito.
Se devo rispondere alle cose che lui ha dichiarato devo dire che ha ragione: la verità non esiste, esistono le interpretazioni. Le cose che ha dichiarato lui le ha interpretate come figlio, ma io ho agito come figlio e il problema è che lui non ha capito ancora quello che ho fatto. Aspettavo che diventasse grande affinché potessimo parlare da persone grande, ma molto presto la carriera l’ha portato lontano da me. Inizio dal fatto somatico: il fatto dell’obesità non era dovuto ad altre cose, è colpa della madre che lo voleva così tanto bene che faceva abboffare i figli”.
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