Gianni Alemanno, l’uscita dall’Europa e il progetto Indipendenza

Gianni Alemanno torna alla ribalta con il Movimento Indipendenza, sostenendo il pensiero di Trump e proponendo l'uscita dell'Italia dall'Unione Europea

Feb 3, 2025 - 22:46
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Gianni Alemanno, l’uscita dall’Europa e il progetto Indipendenza

L’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è tornato in carcere per aver violato le prescrizioni dei servizi sociali, a cui era affidato dopo la condanna per traffico di influenze illecite nel processo “Mondo di mezzo”. Nel frattempo, continua la sua attività politica con posizioni sempre più estreme, tra cui la proposta di uscita dell’Italia dall’Unione Europea, che è diventata un punto cardine del suo nuovo progetto, il Movimento Indipendenza.

Gianni Alemanno e l’uscita dall’Europa

“Yes we can, il vecchio slogan di Barack Obama, sarà utilizzato nella nostra campagna per uscire dall’Unione Europea. Non è più un percorso impossibile, ma una reale opportunità dopo l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti e la nascita dei BRICS nel mondo multipolare”.

Queste le parole di Gianni Alemanno in un post su Facebook, dove ha ribadito con forza la necessità di un’”Italexit”, presentandola come l’unica via per difendere la sovranità del paese. Secondo l’ex sindaco, l’Italia subisce il peso di un’Unione Europea che impone austerità, transizioni economiche svantaggiose e vincoli internazionali dannosi per la crescita nazionale. Tra i principali problemi individuati da Alemanno ci sono:

  • l’austerità imposta dalla Germania;
  • la transizione green, vista come un freno allo sviluppo industriale;
  • gli ostacoli al rimpatrio dei migranti irregolari;
  • il coinvolgimento dell’Europa nella guerra in Ucraina;
  • le politiche economiche e i dazi che penalizzano l’Italia.

Attraverso i social, Alemanno ha rilanciato più volte il tema dell’uscita dall’Ue, sostenendo che il prossimo ciclo politico globale, con la rielezione di Donald Trump e il rafforzamento dei BRICS, rappresenti un’opportunità irripetibile per svincolarsi da Bruxelles.

Alemanno e il Movimento Indipendenza

Forse qualcuno se lo è perso, ma Gianni Alemanno continua a fare politica. Dopo l’isolamento subito dalla destra istituzionale, ha fondato il Movimento Indipendenza, un partito che si propone di rappresentare un’area nazional-popolare, cattolica e conservatrice. Fin dalle prime dichiarazioni del suo fondatore, è stato chiaro l’orientamento del progetto: difesa della cosiddetta famiglia tradizionale, opposizione all’aborto e tutela della borghesia italiana dalle multinazionali.

“Uno dei cinque pilastri su cui si fondano i principi del nostro movimento è la Dottrina sociale cattolica”, ha dichiarato Alemanno, indicando una chiara ispirazione religiosa nelle linee guida del partito. Gli altri quattro pilastri del Movimento Indipendenza sono:

  • la cultura identitaria e l’appartenenza comunitaria al popolo italiano;
  • l’Umanesimo del lavoro;
  • l’Autodeterminazione e i diritti dei popoli;
  • i principi fondamentali della Costituzione italiana.

Uno degli aspetti centrali del progetto è il ruolo dell’Italia in un contesto geopolitico multipolare. Nel documento fondativo del partito si legge: “L’Italia, per posizionarsi in un mondo multipolare, deve rilanciare il proprio rapporto con i paesi BRICS Plus, sviluppando progetti di cooperazione economica, finanziaria e culturale, nel quadro di un positivo e rispettoso rapporto tra Occidente e Oriente, e cercando di coinvolgere le altre Nazioni europee in questi progetti con il Sud globale”.

Proprio per questa visione, il richiamo all’uscita dall’UE non è una semplice provocazione politica, ma un elemento centrale della strategia del Movimento Indipendenza. Alemanno crede che un’Italia fuori dall’Unione possa stringere nuove alleanze internazionali, rafforzata da un rinnovato nazionalismo economico e da una maggiore autonomia nelle decisioni politiche.