Ecco le vere eredità di Bettino Craxi
Ad Hammamet, 25 anni fa, moriva Bettino Craxi. Leader del Psi, fiero anticomunista e vero riformista. Il ricordo di Maurizio Sacconi
Ad Hammamet, 25 anni fa, moriva Bettino Craxi. Leader del Psi, fiero anticomunista e vero riformista. Il ricordo di Maurizio Sacconi
Bettino Craxi è stato eliminato politicamente e fisicamente per i (solo) suoi meriti e non per i (non solo) suoi demeriti.
Fiero avversario delle forze prevalenti nei terribili anni ‘70, aveva saputo costruire equilibri politici e attività istituzionali per ridare fiducia a una nazione depressa dalla stagflazione, dal terrorismo, dall’esplosione del debito pubblico.
Gli anni nei quali guida il governo coincidono con l’accelerazione del progetto di integrazione europea, con la sconfitta del comunismo, con la drastica riduzione dell’inflazione a due cifre, con una forte ripresa dell’economia reale, con il controllo e la riduzione del debito.
A quest’ultimo proposito, si è cercato di nascondere la grave responsabilità di Andreatta e Ciampi nella esplosione del debito a causa della straordinaria crescita degli interessi con il divorzio Tesoro-Banca d’Italia.
Se è vero che negli stessi anni ‘80 la spesa pubblica crebbe prima e dopo la presidenza Craxi, ricerche documentate dimostrano che le sue leggi di Bilancio furono rigorose al punto di essere contrastate dalla sinistra e da una parte della maggioranza perché colpevoli di “macelleria sociale”.
Craxi sarebbe tornato a Palazzo Chigi sulla base di un accordo con Arnaldo Forlani dopo le elezioni del 1992, quando il pentapartito conquistò la maggioranza assoluta dei numerosi votanti.
Il colpo di Stato mediatico giudiziario si avviò quindi per impedire una nuova fase di stabilità politica che avrebbe potuto durare a lungo.
Fu necessario mettere in campo non solo una giustizia faziosa che colpiva alcuni e copriva altri ma anche una informazione servile che doveva spiegare perché solo Craxi fosse chiamato a pagare i vizi dell’intero sistema politico.
La nazione iniziò così, grazie alla menzogna, a vivere una lunga fase di rattrappimento economico e sociale.
Uscire dal maleficio prodotto dalle ipocrite falsità richiederebbe ora un percorso di verità e di giustizia.
Emblematico è stato il primo voto di una riforma dell’ordinamento giudiziario che dovrebbe essere, in primo luogo, intitolata a Craxi. Vittima di un sistema che all’occorrenza può cambiare forzosamente il normale percorso democratico.