Cosa succederà alle economie mondiali dopo DeepSeek, Bce e non solo
Alta tensione sui mercati? Il punto di Massimo De Palma, Head of Multi Asset Team di GAM (Italia) SGR.
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Alta tensione sui mercati? Il punto di Massimo De Palma, Head of Multi Asset Team di GAM (Italia) SGR
Trump conferma l’avvio dei dazi dal 4 febbraio: 25% su Canada e Messico, 10% sulla Cina. I mercati reagiscono con forte avversione al rischio. Possibili pressioni inflazionistiche e impatti negativi sul settore manifatturiero americano per le ritorsioni dei paesi colpiti, soprattutto se le politiche resteranno in vigore a lungo. Si prospettano nuove tariffe su petrolio e gas dal 18 febbraio, con possibili estensioni anche all’Unione Europea.
IL CASO DEEPSEEK
Forte tensione la scorsa settimana sul segmento dell’hardware e dei semiconduttori dopo che DeepSeek, laboratorio cinese di Intelligenza Artificiale, ha presentato un modello linguistico di grandi dimensioni, sviluppato in soli due mesi con un budget di 6 milioni di dollari, contro i 5 miliardi che OpenAI investe ogni anno. Il sistema utilizza solo 10.000 GPU, dimostrando che lo sviluppo avanzato non è più esclusiva dei big tech con hardware all’avanguardia. Questa innovazione potrebbe ridurre drasticamente i costi e accelerare l’adozione dell’IA, spingendo nuovi modelli open source e rendendo più efficiente il capitale investito. Il rallentamento potenziale del capex nel breve termine può pesare sulle big tech, ma nel lungo periodo democratizza il settore e apre nuove opportunità per hyperscaler, ovvero i data center specializzati nella fornitura di enormi quantità di potenza di calcolo e capacità di storage, aziende software e dispositivi edge, come ad esempio gli smartphone.
Sul piano geopolitico, emergono interrogativi sulle restrizioni ai chip: i funzionari statunitensi stanno indagando se DeepSeek abbia aggirato i divieti USA sulla vendita di chip Nvidia, acquistandoli tramite intermediari a Singapore. Se confermato, metterebbe in discussione l’efficacia delle restrizioni e il controllo sulle supply chain globali di semiconduttori.
COSA HA FATTO LA FED
La Fed ha lasciato i tassi invariati, come previsto, senza cambiare sostanzialmente le aspettative di mercato. Powell ha chiarito che la rimozione del riferimento all’inflazione in calo non era un segnale, ma solo un aggiornamento del linguaggio. Ha escluso qualsiasi modifica dell’obiettivo del 2% nell’attuale revisione della politica monetaria. Sempre mercoledì la banca centrale del Brasile ha aumentato i tassi di 100 basis point, come da attese.
COME VA L’ECONOMIA DELL’EUROZONA
L’economia dell’Eurozona è rimasta ferma nel quarto trimestre, deludendo le attese di un +0,1%, con un incremento annuo limitato allo 0,7% nel 2024. La stagnazione è legata alle difficoltà di Germania (-0,2%) e Francia (-0,1%), mentre Italia e Austria hanno registrato un’attività piatta. In controtendenza, Spagna (+0,6%), Portogallo e Lituania hanno mostrato una dinamica più sostenuta.
LE CRISI DI GERMANIA E FRANCIA
La Germania resta il principale freno, colpita dalla crisi manifatturiera e dall’incertezza sulle politiche commerciali di Trump, con il governo che ha già rivisto al ribasso le stime di crescita 2025 allo 0,3%. Il Paese si avvicina a elezioni anticipate che potrebbero portare a un cambio di leadership e a politiche economiche più orientate allo sviluppo.
In Francia, l’effetto Olimpiadi è svanito e la stagnazione è accentuata dal calo dei consumi e dalla debolezza degli investimenti. La crisi di bilancio ha costretto il governo a manovre d’emergenza, con il deficit salito al 6% del PIL e nuove tasse sulle imprese che preoccupano gli investitori. Venerdì, un gruppo di 14 senatori e membri dell’Assemblea Nazionale ha trovato un compromesso sul bilancio 2025, incorporando le concessioni fatte dall’amministrazione del Primo Ministro François Bayrou. Questo dovrebbe evitare la caduta del governo e risolvere, almeno per il momento, l’impasse politico.
LA BCE TAGLIA IL TASSO DI DEPOSITO
La BCE ha tagliato il tasso di deposito di 25 pb al 2,75%, una mossa attesa che non ha sorpreso i mercati. La decisione è stata unanime.
Lagarde ha ribadito che la crescita resterà debole nel breve termine, con consumi fermi ma condizioni per una ripresa ancora in atto. Ha sottolineato che il rallentamento dell’inflazione dei servizi, attualmente intorno al 4%, sarà cruciale per i prossimi tagli, sebbene tutti gli indicatori salariali strettamente collegati siano in discesa. Il ritmo dei tagli dipenderà dai dati, in particolare dalle previsioni di marzo. Il dibattito sulla soglia del tasso neutrale proseguirà con un rapporto della BCE in uscita il 7 febbraio. Lagarde ha definito il quarto trimestre un episodio isolato in un anno altrimenti più dinamico, escludendo la stagflazione, poiché l’inflazione è in calo e si intravedono segnali di ripresa.
LE TRIMESTRALI DELLE GRANDI AZIENDE AMERICANE
Settimana scorsa eravamo in attesa dell’entrata nel vivo delle trimestrali americane e le reazioni di mercato sono state generalmente positive specialmente, per Tesla, Meta, Apple e IBM mentre Microsoft ha deluso a causa di ricavi del cloud inferiori alle stime. Tesla ha mancato le previsioni sul fatturato ma ha rassicurato gli investitori sulle prospettive di crescita per il 2025. Meta ha registrato un EPS superiore alle attese. Zuckerberg ha sottolineato l’importanza dell’IA per il futuro dell’azienda, citando prodotti come gli occhiali. Apple ha fornito previsioni di crescita a una cifra per il trimestre in corso, calmando gli investitori dopo un risultato contrastato. Ha compensato il rallentamento in Cina con una crescita in Europa e nel resto del mondo.
In un’analisi più ampia di FactSet, la stagione delle trimestrali mostra risultati interessanti. Attualmente il 77% delle società dello S&P 500 ha superato le stime sugli utili, in linea con la media quinquennale, ma con un margine di sorpresa inferiore alla norma. Il tasso di crescita annuo degli utili per il trimestre è al 13,2%, al momento il più alto dal 2021. Sette settori su undici hanno registrato una crescita, con Finanziari, Servizi di comunicazione e Tecnologia in testa. Energia e Industriali hanno invece subito cali a doppia cifra. Guardando avanti, gli analisti prevedono un incremento degli utili del 10,1% e 10,9% per il primo e secondo trimestre, con una crescita complessiva del 14,3% per l’anno. Il P/E a 12 mesi è di 22, superiore alla media storica. Questa settimana, ben 131 società dello S&P 500 pubblicheranno i loro risultati.
DOLLARO E ORO
Come evidenziato da tempo siamo positivi su dollaro e oro. Storicamente, i due asset si muovono in direzioni opposte: quando il dollaro si rafforza, l’oro tende a indebolirsi. Tuttavia, questa relazione si è notevolmente attenuata. Attualmente, la correlazione inversa tra il dollaro e i metalli preziosi è scesa a -0,14, un livello statisticamente debole, con momenti in cui è persino diventata positiva.
Questo cambiamento mette in discussione l’idea tradizionale che un dollaro forte penalizzi i metalli preziosi e viceversa. Potremmo dunque assistere a una fase in cui oro e dollaro si muovono nella stessa direzione, senza necessariamente influenzarsi a vicenda. Mentre l’oro viene utilizzato come bene rifugio, l’argento ha una valenza anche industriale. Il dollaro, oltre a beneficiare del differenziale dei tassi, continua a essere supportato come copertura contro le incertezze commerciali.