Cosa non abbiamo capito di DeepSeek e della regolamentazione dell’Ia
La lezione (mancata) di DeepSeek in Italia e in Europa. Il commento di Peter Kruger tratta dal suo profilo X
La lezione (mancata) di DeepSeek in Italia e in Europa. Il commento di Peter Kruger tratta dal suo profilo X
La lezione (mancata) di DeepSeek. Qui in Italia è già un tripudio di regolatori che si esaltano all’idea che una riduzione dei costi di training (beato te…) apra la possibilità per un ritorno in gara dell’approccio europeo iper-regolamentato.
Ovviamente, non vedono (o fanno finta di non vedere) che se c’è un mercato AI meno regolamentato di quello USA, è proprio quello cinese, dove, a patto che non parli di Tienanmen e Winnie The Pooh, è praticamente Far West.
Senza menzionare DeepSeek, Alibaba (Qwen) e gli altri big cinesi, la Cina ha già 5 startup con modelli “foundational” capaci di raccogliere oltre $1B, contro la singola startup europea Mistral che, nonostante il rilascio di questa settimana, non se la passa per niente bene.
Ma è proprio questa idea che ci sia un futuro dell’AI per i poveracci che farà presto i conti con la realtà. La stessa High-Flyer, proprietaria di DeepSeek, ha investito almeno $1B solo in gpu Nvidia (mettici poi l’infrastruttura a corredo, opex, R&D ecc.).
E, come mostra o3, l’ultimo modello di OpeanAI, la prossima transizione di fase nei modelli AI sarà rappresentata da elaborazioni massive parallele di CoT (Chain of Thought).
Questo non per dire che non vedremo altri breakthrough di efficientamento, ma, se la vostra idea è che tra 3 anni la domanda di risorse computazionali per stare in vetta alla corsa, sarà paragonabile a quella attuale, sappiate che state sbagliando ALMENO di un fattore 10.