Assegno circolare: cos’è e come utilizzarlo

Cos’è l’assegno circolare? Un assegno circolare è uno strumento di pagamento (titolo di credito) emesso e garantito da una banca. A differenza dell’assegno bancario tradizionale, che viene tratto sui fondi disponibili nel conto corrente del soggetto che lo emette (il traente). Questo strumento è emesso dalla banca stessa, la quale ne garantisce il pagamento. Quando […] L'articolo Assegno circolare: cos’è e come utilizzarlo proviene da Fiscomania.

Jan 17, 2025 - 20:31
Assegno circolare: cos’è e come utilizzarlo

Cos’è l’assegno circolare?

Un assegno circolare è uno strumento di pagamento (titolo di credito) emesso e garantito da una banca. A differenza dell’assegno bancario tradizionale, che viene tratto sui fondi disponibili nel conto corrente del soggetto che lo emette (il traente). Questo strumento è emesso dalla banca stessa, la quale ne garantisce il pagamento.

Quando una persona richiede questo tipo di assegno, la banca ritira immediatamente l’importo dall’account del cliente oppure il cliente paga in contanti il corrispondente importo. La banca poi emette l’assegno, che può essere utilizzato per effettuare pagamenti a terzi. Poiché la banca stessa garantisce l’assegno, viene generalmente considerato un metodo di pagamento più sicuro e affidabile rispetto a un normale assegno bancario, specialmente per somme elevate.

Gli assegni circolari sono spesso usati in transazioni importanti, come l’acquisto di immobili o di autoveicoli, dove è necessario garantire che i fondi siano disponibili e sicuri. Inoltre, questo strumento offre la sicurezza che non sarà respinto per mancanza di fondi, dato che l’importo è già stato pagato o accantonato dalla banca al momento dell’emissione.

Questo tipo di strumento può essere paragonato ad un bonifico, tuttavia il processo per l’accredito dei soldi avviene in modo diverso: il beneficiario, che riceve l’assegno deve recarsi in prima persona presso la propria banca, o in alternativa quella di chi ha emesso questo titolo, per riscattare il denaro.

Caratteristiche

Chi può emettere l’assegno circolare?

Possono emettere assegni circolari solamente quelle banche che sono autorizzate dalla Banca d’Italia, o in alternativa le Poste Italiane.

Come visto prima, un soggetto che ha un conto corrente presso una banca oppure presso le Poste può così richiedere all’istituto di procedere a compilare di volta in volta l’assegno per effettuare i pagamenti. Va tenuto in considerazione che le banche autorizzate ad emettere questi assegni devono provvedere come da norma a versare alla Banca d’Italia una cauzione per garantire la copertura degli stessi.

Secondo le normative quindi, possono emettere assegni circolari e fornirli ai propri clienti istituti bancari e postali che rispettano le seguenti caratteristiche:

  • Il soggetto deve essere qualificato come banca (e sono ammesse le Poste Italiane);
  • Il soggetto deve essere autorizzato da Banca d’Italia per poter emettere assegni circolari;
  • Il soggetto deve versare alla Banca d’Italia una cauzione per la copertura degli assegni.

Tenute presenti queste caratteristiche, il cliente di un istituto bancario può recarsi liberamente alla propria banca di riferimento per richiedere l’emissione di assegni circolari, da compilare al momento del pagamento.

Differenze tra assegno bancario e circolare

Si tratta di due diversi strumenti di pagamento, con diverse caratteristiche:

  • Assegno bancario ordinario: viene emesso dal titolare di un conto corrente, che può richiedere alla banca un blocchetto di assegni cartaceo. In questo caso è il conto corrente a coprire le spese sostenute tramite questo mezzo di pagamento. Nel caso in cui non sia presente denaro sul conto, e venga emesso comunque l’assegno, il titolare può essere sanzionato e il creditore può procedere anche al pignoramento. Generalmente, un assegno di questo tipo deve essere incassato:
    • Entro 8 giorni se viene emesso su piazza, ovvero se la banca del creditore e del debitore si trovano nello stesso Comune,
    • Oppure entro 15 giorni fuori piazza, ovvero se le banche si trovano in Comuni diversi.
  • Assegno circolare: in questo caso il creditore deposita la somma dovuta direttamente in banca al debitore, e gli consegna un titolo che il soggetto che lo riceve può utilizzare per ritirare la somma alla banca. In questo caso i pericoli di incorrere in un assegno emesso senza la presenza di denaro sul conto sono nulli. Questo, perché questo titolo garantisce e certifica la presenza della somma dovuta.

Come si può facilmente intuire, quest’ultima tipologia di assegno è molto più sicura di un assegno ordinario. Questo perché chi lo utilizza deve necessariamente passare dalla banca, che attesta la presenza del denaro da corrispondere, e certifica la somma al ricevente. Chi riceve queste somme può poi ritirarle con la garanzia di non incorrere a situazioni spiacevoli di assegno a zero, presso la propria banca.

Tabella: differenze tra assegno bancario e circolare

Come si compila un assegno circolare?

La compilazione dell’assegno avviene a cura dell’operatore dell’istituto bancario, o delle Poste, a provvedere alla compilazione per conto del cliente. Questo vuol dire che tale strumento è molto più semplice rispetto ad un assegno ordinario, che invece va compilato nelle sue parti con molta attenzione dal cliente della banca.

Vediamo qui quali sono le informazioni che l’operatore deve andare ad inserire per compilare un assegno circolare nel momento in cui ne viene richiesta l’emissione:

  • Importo dell’assegno in cifre e in lettere;
  • Luogo e data in cui viene emesso l’assegno;
  • Denominazione della banca che sta emettendo questo strumento;
  • Dicitura “non trasferibile” sempre presente per importi superiori a 1.000 euro;
  • Firma della banca che emette l’assegno;
  • Numero dell’assegno;
  • Nome del beneficiario dell’importo;
  • Quadro con importo massimo possibile per il tipo di assegno, caratteri per la lettura automatica e cifre volte all’eventuale annullamento.

Se tutte le informazioni sono presenti ed esatte, il documento arriverà al destinatario, senza possibilità di assegno scoperto. Questo, perché è la banca stessa ad accertare la presenza di queste somme sul conto corrente del creditore.

La clausola di non trasferibilità dell’assegno

La non trasferibilità di un assegno è una caratteristica che limita la possibilità di trasferirlo a una persona diversa da quella indicata come beneficiario sull’assegno stesso. Questo rende questo strumento un mezzo di pagamento più sicuro e specifico, poiché può essere incassato o depositato solo dalla persona o dall’entità nominata come beneficiario.

Quando un assegno è emesso come non trasferibile, ciò è di solito indicato chiaramente sull’assegno con una frase come “non trasferibile“, “non negoziabile” o un’espressione simile. Questa restrizione assicura che l’assegno non possa essere ceduto a un’altra persona. In altre parole, non può essere trasferito semplicemente firmando sul retro dell’assegno, come si farebbe con un assegno ordinario.

Il principale vantaggio della non trasferibilità di un assegno è la maggiore sicurezza. Riduce il rischio di frodi, come il furto o l’incasso indebito dell’assegno da parte di persone non autorizzate. Questo lo rende ideale per pagamenti importanti e di alto valore, dove sia il pagatore che il beneficiario necessitano di una maggiore sicurezza nella transazione.

È importante ricordare che la non trasferibilità offra maggiori garanzie di sicurezza, è sempre fondamentale trattarlo con cautela. Ad esempio, si dovrebbe evitare di lasciarlo incustodito o di condividerne i dettagli con persone non fidate. Inoltre, è consigliabile verificare le politiche e le procedure della propria banca riguardanti gli assegni circolari, in quanto possono variare leggermente da un istituto all’altro.

Come incassare l’assegno?

Per incassare il denaro, il soggetto può recarsi alla propria banca oppure a quella del creditore. Nel caso in cui si tratti di un assegno inviato tramite Poste, può rivolgersi ad uno sportello Poste Italiane.

Tieni in considerazione che a differenza dei normali assegni, quello circolare non è trasferibile ad altri soggetti, anche per questo è considerato il più sicuro. Quali sono poi, le alternative possibili?

  • Recarsi di persona allo sportello alla propria banca o alle Poste, per ottenere il credito;
  • Recarsi ad uno sportello bancomat della propria banca e verificare che sia possibile l’opzione “deposito assegni”: in questo caso la somma viene corrisposta sul conto senza necessariamente recarsi alla banca fisicamente;
  • Ricevere il denaro in contanti: questa casistica è possibile anche quando il ricevente non possiede un conto corrente, ovvero può recarsi alla banca di chi ha emesso l’assegno per chiedere il credito. Tuttavia per i contanti sussiste il limite massimo di 5.000 euro da rispettare.

Quanto tempo si ha per incassare un assegno circolare?

Come visto in precedenza, per incassare un assegno bancario ordinario i tempi sono piuttosto stretti, ovvero si parla di procedere nel giro di una quindicina di giorni massimo, o anche meno in base al luogo in cui viene emesso il titolo.

Per il circolare invece, i tempi per l’incasso sono molto diversi. La cosa migliore è incassare l’assegno comunque nei 30 giorni dall’emissione. In ogni caso, è possibile richiederne il pagamento anche successivamente. In particolare, per incassare un assegno di questo tipo ci sono tre anni di tempo, dopo di che la banca del creditore continua comunque a trattenergli questa cifra.

Se non vengono ritirati questi soldi entro tre anni, il creditore può richiedere alla banca la restituzione della somma, e ha qui sette anni di tempo per chiedere il rimborso. Difficilmente questo strumento non viene riscosso entro i tre anni previsti, tuttavia anche in questo caso il creditore non perde le cifre accantonate per l’assegno.

Il vantaggio di questo assegno è quello di essere già coperto al momento dell’emissione e non è possibile per il beneficiario vedersi preclusa la possibilità di ottenere questo denaro. In ogni caso, sarà necessario per il creditore presentarsi presso la banca con un documento di identità valido per poterlo incassare senza problemi.

Quanto costa l’emissione?

Tieni presente che per richiedere alla banca l’emissione di questo assegno è necessario provvedere ad un piccolo pagamento, dell’imposta di bollo, di 1,50 euro. Questa tassa tuttavia non si paga sempre, ma solamente se l’importo dell’assegno supera i 1.000 euro.

Oppure si deve pagare anche se si desidera rendere trasferibile l’assegno, con importo inferiore a 1.000 euro. La tassa si applica nel momento in cui l’assegno viene erogato, tuttavia la banca può anche chiedere una commissione per l’operazione. Va ricordato che per ciò che riguarda le somme che si possono trasferire con questo strumento, non vi sono limiti, poiché la cifra sia coperta dal conto corrente.


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