Al via la piattaforma nazionale di telemedicina prevista dal Pnrr: entro fine anno dovrà assistere almeno 300mila pazienti
La finalità è ridurre la necessità di spostamenti per visite e controlli, avvicinando le cure ai cittadini, in particolare anziani e malati cronici di cui si registra un preoccupante aumento L'articolo Al via la piattaforma nazionale di telemedicina prevista dal Pnrr: entro fine anno dovrà assistere almeno 300mila pazienti proviene da Il Fatto Quotidiano.
La piattaforma nazionale di telemedicina (Pnt) è online. Finanziata con 1,5 miliardi di euro dal Pnrr, questa infrastruttura digitale nasce con l’obiettivo di supportare e coordinare i servizi di medicina a distanza, favorendo la presa in carico e la gestione del paziente, ma anche la collaborazione tra diversi professionisti sanitari. Dalla televisita al teleconsulto, passando per la teleassistenza e il telemonitoraggio di base e avanzato, il Ssn dovrà garantire l’erogazione di questi servizi per completare la riforma della sanità territoriale, che sulla digitalizzazione dei processi basa la sua sostenibilità. La finalità è ridurre la necessità di spostamenti per visite e controlli, avvicinando le cure ai cittadini, in particolare a chi vive in aree remote, agli anziani e ai malati cronici – di cui in Italia si registra un preoccupante aumento. Un modo per potenziare le reti territoriali e la medicina di prossimità, riducendo il peso sugli ospedali e sugli ambulatori pubblici. Secondo il cronoprogramma, entro la fine del 2025 in Italia verranno assistiti attraverso i servizi di telemedicina almeno 300mila pazienti, che saliranno a quasi 800mila entro il 2026.
La Pnt è stata presentata il 4 febbraio a Roma, nella nuova sede di Agenas, il soggetto attuatore del sub-investimento 1.2.3. “Telemedicina” della Missione 6 Salute del Pnrr. Progettata per semplificare la comunicazione tra il ministero della Salute e le amministrazioni locali, come Regioni e Aziende Sanitarie, la piattaforma garantirà una governance e un controllo centralizzati dei servizi sanitari digitali. Lo scopo è quello di uniformare i processi di telemedicina su tutto il territorio nazionale, monitorando le prestazioni erogate. Inoltre, la Pnt permetterà di integrare i dati sanitari provenienti da diverse fonti, facilitando la condivisione delle informazioni tra professionisti ed enti sanitari diversi. Attraverso l’Ecosistema dati sanitari (Eds), infatti, sarà possibile favorire l’interoperabilità all’interno del Ssn, facilitando la continuità terapeutica dei pazienti. Grazie all’Eds, informazioni sanitarie come cartelle cliniche elettroniche, prescrizioni farmaceutiche e referti diagnostici saranno saranno consultabili da ogni struttura sanitaria. Oltre a migliorare gli standard di cura, la gestione uniforme dei dati a livello nazionale promette miglioramenti anche nel settore della ricerca, della prevenzione, della profilassi e della programmazione sanitaria.
I servizi di telemedicina saranno messi a disposizione dei professionisti sanitari attraverso circa 90mila postazioni distribuite in diversi enti sul territorio, come le farmacie rurali, gli studi medici e le strutture di sanità territoriale – anche se l’effettiva attivazione di case di comunità e di centrali operative territoriali è messa ancora in discussione da ritardi e da gravi carenze d’organico. Secondo Agenas, gli operatori sanitari che dovrebbero far uso della strumentazione e delle postazioni acquisite sono circa 400mila: 42.674 medici del ruolo unico, 121.969 medici specialisti, 6.650 pediatri di libera scelta, 99.161 infermieri e 121.597 professionisti sanitari. Una volta messo a regime, spiega Agenas, il sistema di telemedicina garantirà una maggior efficienza. Avvicinando il paziente al territorio, sarà possibile anticipare i fabbisogni di salute e tagliare notevolmente i costi.
La Pnt è composta da due livelli: uno centrale e uno regionale. A livello centrale c’è l’Infrastruttura Nazionale di Telemedicina (Int), gestita da Agenas, che fornisce strumenti e servizi utili per sviluppare, coordinare e controllare i servizi di telemedicina in tutto il Paese. Il secondo livello, invece, è garantito dalle Infrastrutture Regionali di Telemedicina (Irt), presenti in ogni regione o provincia autonoma, che si occupano di erogare i servizi di telemedicina ai cittadini. La piattaforma è stata collaudata a novembre 2023. Ora si trova nella fase di avvio e consolidamento che si chiuderà a dicembre 2025, quando il progetto sarà da considerarsi a pieno regime.
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