“Volevo dare il massimo in palestra e ho bevuto un energy drink, mi sono sentita stordita e sono crollata”: 20enne ha un collasso degli organi interni
Il fatto risale a novembre, ma la notizia viene riportata solo ora dal Daily Mail. Riguarda una ventenne statunitense, colta da malore in palestra dopo il consumo di una bevanda a base di caffeina. Non è stato possibile stabilire un legame certo tra una bevanda e il collasso, ma molti studi mettono in guardia dall’uso eccessivo di energy drink L'articolo “Volevo dare il massimo in palestra e ho bevuto un energy drink, mi sono sentita stordita e sono crollata”: 20enne ha un collasso degli organi interni proviene da Il Fatto Quotidiano.
Tutto è cominciato a novembre, con cinque arresti cardiaci dopo il consumo di una bevanda energetica e l’allenamento in palestra. Protagonista la giovane Jazmin Garza, che dopo aver bevuto un terzo di lattina di Ghost, un popolare energy drink, si era recata in palestra. Alla fine di una serie di stacchi da terra con manubri cominciò a sentirsi poco bene e in un attimo si ritrovò a terra. Era presente il fidanzato, Isaac Ayala, che intervenne con la rianimazione cardiopolmonare perché la ragazza era in arresto cardiaco e non respirava più. La giovane fu subito portata in ospedale, ma prima di arrivarci ebbe altri quattro arresti cardiaci, di cui uno durato 5 minuti: durante questi attacchi venne a mancare il sangue al cervello e agli organi, che risultarono quindi molto danneggiati. Perciò Jazmin fu ricoverata in rianimazione e collegata a vari macchinari, tra cui uno per ossigenare il sangue in presenza di insufficienza cardiaca e/o respiratoria acuta e un apparecchio per la dialisi, per aiutare il lavoro di smaltimento dei reni. Le venne in seguito impiantato nel torace un defibrillatore per regolarizzare il battito cardiaco.
La prognosi era disperata: se Jazmin sopravviveva, non sarebbe stata più la stessa. Ma dopo 15 giorni di rianimazione e una raffica di test, che non riuscirono a trovare la causa degli arresti cardiaci nemmeno nell’ambito di precedenti familiari, fortunatamente la giovane si riprese e in seguito raccontò al Daily Mail: “Di solito non bevo per niente bevande con la caffeina. Non ero stata in palestra da un po’ e volevo fare un bell’allenamento, così ho bevuto un terzo di una lattina di energy drink. Dopo mi sono sentita stordita, e Isaac ha detto che ero pallidissima”. Il suo non è però un caso isolato, come dimostra la letteratura scientifica, che ha dedicato molta attenzione alle bevande stimolanti e ai loro rischi.
Troppo stimolanti
A base di sostanze stimolanti come caffeina, taurina e carnitina, le bevande energetiche risalgono agli anni ‘60 ma hanno conosciuto una maggiore diffusione dalla fine degli anni ‘90. Dopo la creazione di 500 nuovi marchi a livello globale all’inizio degli anni 2000, si assistette a un aumento del 240% delle vendite tra il 2004 e il 2009. “In un certo senso sono energizzanti, perché le sostanze che contengono attivano il sistema cardiovascolare, quindi attivano il cuore che pompa di più, permettendo così – nel caso ad esempio di attività fisica – di avere una performance migliore”, spiega sul sito dell’Ospedale San Raffaele la prof. Flavia Valtorta, Preside della facoltà di medicina e chirurgia all’Università Vita-Salute San Raffaele. “Gli organi bersaglio sono soprattutto il cervello e il cuore. Queste bevande, con la loro pubblicità aggressiva, fanno leva appunto su queste caratteristiche e hanno molta presa sulla popolazione, soprattutto tra i giovani”.
Una situazione che gli scienziati non cessano di denunciare da anni, lanciando allarmi per il consumo crescente di tali prodotti. Nel 2019, per esempio, uscì uno studio intitolato “Interventi per l’uso eccessivo di energy drink”, e nel 2022 uno studio parlava di “crescenti problematiche di salute pubblica” legate alle bevande energetiche. Una review sistematica e metanalisi di 32 studi che coinvolsero oltre 96.000 giovani sotto i 19 anni riportò tra gli effetti avversi più frequenti insonnia (35,4%), stress (35,4%) e umore depressivo (23,1%). Come riportato dal DM, dall’analisi condotta nel Regno Unito sui dati di 1,2 milioni di persone emerse che i giovani consumatori di energy drink avevano maggiore probabilità di soffrire di ansia e depressione.
Energy drink: rischi per il cuore (e non solo)
Varie ricerche si sono focalizzate sul rischio cardiaco. Per esempio una dello scorso giugno, pubblicata su Heart Rhythm, ha analizzato i possibili rischi del consumo di queste bevande basandosi sui dati di sopravvissuti ad arresti cardiaci improvvisi. A ottobre, poi, uno studio pubblicato su Annals of Medical and Health Sciences Research si è incentrato sui problemi cardiaci di un trentaquattrenne. “Questo caso evidenzia la potenziale cardiotossicità del consumo eccessivo di energy drink, coerente con studi che collegano queste bevande alle problematiche cardiovascolari, compresi morte cardiaca improvvisa”, scrivono gli autori. “Le ricerche sottolineano l’impatto della caffeina e di altri ingredienti comuni degli energy drink sul ritmo e sulla funzione cardiaci”.
Caffeina: da limitare
A finire sotto accusa è prima di tutto la caffeina – anche l’interazione con altri ingredienti non è comunque da sottovalutare. Il rischio è di fare il pieno di questa sostanza stimolante, che per esempio nella bevanda consumata da Jazmin è contenuta nel dosaggio di 200 mg e in altre bibite può arrivare anche a 300 mg. Per intenderci, una tazzina di espresso ne contiene 40 mg. Secondo l’EFSA, il consumo massimo di caffeina giornaliero per gli adulti sani è di 400 mg, suddivisi nel corso della giornata. Quindi una lattina da 200 mg copre già metà del dosaggio massimo giornaliero. Superarlo è molto facile perché la caffeina può provenire da varie fonti (caffè, tè, bevande a base di cola, guaranà o ginseng, cacao). E le conseguenze non mancano: “Tra gli effetti nocivi di breve termine su adulti e bambini possono verificarsi disturbi del sistema nervoso centrale come sonno interrotto, ansia e variazioni del comportamento. A lungo termine il consumo eccessivo di caffeina è stato associato a problemi cardiovascolari e, in donne gravide, a un ridotto sviluppo del feto”, avverte l’EFSA. Perciò giustamente gli scienziati suonano l’allarme sul crescente consumo di bevande energetiche, che tra l’altro interessa in particolare i giovani; e anche se nel caso di Jazmin non ci sono certezze, è sicuramente meglio adottare un principio di cautela, soprattutto se in famiglia si hanno precedenti di malattie cardiache.
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