Un albergo di Bressanone ha scelto di non ospitare più il leader della AfD: “Siamo una struttura liberale, non è compatibile con noi”
L’Hotel Elephant, storica struttura a 4 stelle dell'Alto Adige, ha detto ad Alexander Gauland, capo del partito di estrema destra tedesco, di non essere più gradito L'articolo Un albergo di Bressanone ha scelto di non ospitare più il leader della AfD: “Siamo una struttura liberale, non è compatibile con noi” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Un albergo di Bressanone non vuole più ospitare Alexander Gauland, leader dell’Afd, partito di destra estrema in Germania. Si tratta dell’Hotel Elephant, struttura a quattro stelle tra le più rinomate in Alto Adige, con 500 anni di storia, gestito dal 1773 dalla famiglia Heiss. Proprio la titolare, Elisabeth Heiss, ha spiegato a Rai Südtirol: “Siamo una struttura liberale, Gauland non è più compatibile con noi. Ci sono molti alberghi belli in Alto Adige. Non l’abbiamo cacciato, ho cercato il dialogo e gli ho suggerito di non venire più, per motivi personali ma anche di fondo”.
La vicenda risale allo scorso ottobre, ma il caso è scoppiato solo ora che l’AfD è al centro delle cronaca anche in Italia: il partito di estrema tedesco potrebbe diventare la seconda forza della Germania dopo le elezioni del prossimo 23 febbraio e ha votato insieme alla Cdu sulle ultime misure in materia di immigrazione, scatenando numerose proteste di piazza tra i cittadini tedeschi. A ottobre era stato proprio Gauland, presidente onorario dell’Afd e co-leader del partito insieme ad Alice Weidel, a spiegare in un talkshow televisivo in Germania di non essere più gradito nell’albergo, dove da decenni passava le vacanze. Gauland, nell’intervista, si disse rammaricato, visto soprattutto il lungo legame con la struttura nella quale sua figlia imparò a nuotare.
L’Hotel Elephant oggi conferma quanto accaduto, ma spiega di “non aver buttato fuori Gauland”. Il colloquio – ammette Elisabeth Heiss – “non è stato semplice” ma il politico tedesco poi è rimasto altri quattro giorni all’Elephant. La scelta, spiega Heiss, “è dovuta al fatto che la presenza di Gauland potrebbe portare scompiglio tra gli ospiti” ma la sua famiglia, precisa, “può continuare a soggiornare qui”. Hans Heiss, fratello di Elisabeth, è uno storico e soprattutto ex consigliere provinciale dei Verdi altoatesini di lunga data. L’albergo si trova nel centro storico di Bressanone e vanta una lunga lista di ospiti illustri. Nel 1997 addirittura il Dalai Lama fece qui tappa per un incontro con il governatore altoatesino di allora Luis Durnwalder e con gli alpinisti Reinhold Messner e Hans Kammerlander.
La decisione presa dai proprietari dell’hotel viene ora criticata dalla destra sudtirolese. L’ex comandante degli Schützen e attuale consigliere provinciale della lista Jwa, Jürgen Wirth Anderlan: “La linea rossa viene superata se improvvisamente ospiti non sono più grati a causa della loro visione politica”. Anche i Freiheitlichen sudtirolesi, partito che chiede l’indipendenza dell’Alto Adige, stigmatizzano la scelta: “Se qualcuno si comporta normalmente e paga, allora è un ospite gradito e può tornare. Questo deve valere per tutti”, afferma il segretario Roland Stauder. “Non è accettabile che un albergatore dica che un certo ospite non sia in linea con la sua visione politica, quindi non può più venire in Alto Adige”, aggiunge.
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