Trump e dazi: l’impatto sul mercato obbligazionario globale
In un contesto così turbolento, gli investitori si interrogano sulle migliori strategie per posizionarsi sui mercati finanziari. Daniele Bivona, portfolio manager di AcomeA, analizza gli impatti della nuova politica commerciale e suggerisce le possibili mosse per affrontare la volatilità
Un nuovo terremoto scuote i mercati globali: l’amministrazione Trump ha annunciato nel weekend l’imposizione di tariffe del 25% su Canada e Messico (su quest’ultimo ritirate temporaneamente), con un ulteriore 10% sulla Cina. La decisione ha scatenato immediate reazioni di ritorsione da parte di Ottawa e Città del Messico, mentre l’ipotesi di un’estensione delle misure all’Europa aggiunge incertezza e instabilità ai mercati obbligazionari internazionali.
Strategie di investimento: la view di Daniele Bivona di AcomeA
In un contesto così turbolento, gli investitori si interrogano sulle migliori strategie per posizionarsi sui mercati finanziari. Daniele Bivona, portfolio manager di AcomeA, analizza gli impatti della nuova politica commerciale e suggerisce le possibili mosse per affrontare la volatilità.
Stati Uniti: puntare sui TIPS a lunga scadenza
Secondo Bivona, negli Stati Uniti la strategia più efficiente in questo scenario è investire sui Treasury Inflation-Protected Securities (TIPS) a lunga scadenza. L’effetto immediato delle tariffe è un aumento dell’inflazione nel breve periodo, mentre il rallentamento economico potrebbe frenare la crescita nel medio termine. Questo scenario potrebbe spingere la Federal Reserve a mantenere un atteggiamento attendista prima di decidere eventuali interventi sui tassi. Inoltre, l’amministrazione Trump ha annunciato un aumento dell’emissione di debito a lunga scadenza, un fattore cruciale per i flussi di domanda sui Treasury.
Canada, Messico ed Eurozona: focus sulla duration
Nei paesi colpiti dalle tariffe, la strategia più efficiente sembra essere il posizionamento lungo sulla duration dei titoli di Stato nominali. Canada e Messico esportano rispettivamente il 20% e il 35% del loro PIL negli Stati Uniti, e la riduzione dell’attività commerciale potrebbe avere un impatto significativo sulla crescita economica. Di conseguenza, sia la Bank of Canada (BoC) che la Banca Centrale Europea (ECB) potrebbero proseguire sulla strada dell’allentamento monetario, rendendo vantaggioso un posizionamento lungo sui bond nominali, con un probabile appiattimento delle curve dei rendimenti.
Messico: un caso particolare
La situazione del Messico si presenta più complessa. La Banca Centrale del Messico (Banxico) ha margini limitati per ridurre i tassi, dovendo mantenere la stabilità del peso. Tuttavia, il rallentamento della crescita e la necessità di preservare tassi reali elevati potrebbero portare a un bull flattening della curva dei rendimenti, con una discesa più rapida della parte lunga rispetto a quella breve. La strategia suggerita è di mantenere una posizione lunga sulla duration dei bond messicani, con particolare attenzione alla dinamica valutaria.
Valute: il dollaro potrebbe invertire la rotta
Sul fronte valutario, il mercato sembra aver già prezzato molte delle implicazioni delle nuove tariffe. Il dollaro potrebbe continuare il suo rally nel breve termine, ma con l’emergere degli effetti negativi sulla crescita statunitense, potrebbe successivamente indebolirsi. Uno scenario simile si è verificato durante il primo mandato di Trump: un’iniziale impennata del biglietto verde, seguita da una correzione quando il mercato ha iniziato a scontare il deterioramento macroeconomico. La strategia consigliata è dunque tatticamente corta sull’euro e lunga su dollaro ed emergenti, mantenendo flessibilità in vista di un possibile cambio di tendenza.
Asset rischiosi: impatto significativo sulla crescita globale
Le nuove misure protezionistiche avranno un impatto rilevante sulla crescita globale, stimato intorno al -1% del PIL mondiale. Più la spirale di ritorsioni si amplia, maggiore sarà il danno al ciclo economico globale. Gli asset rischiosi, come l’equity e il credito, risultano particolarmente vulnerabili in un contesto di valutazioni già elevate e di crescita in deterioramento.
Se il protezionismo continuerà, la revisione al ribasso delle prospettive economiche globali accelererà, aumentando l’attrattività degli asset difensivi. Attualmente, il mercato non sta ancora prezzando pienamente questo scenario, lasciando spazio a opportunità di riposizionamento strategico.
Conclusioni
Le nuove tariffe imposte dall’amministrazione Trump aprono scenari complessi per gli investitori e per l’economia globale. La chiave sarà monitorare attentamente l’evoluzione delle tensioni commerciali e le risposte delle banche centrali, adottando strategie flessibili e prudenti per navigare l’incertezza dei mercati.