Smog, in Italia 25 città sopra i limiti: in cima Frosinone e Milano. Con le nuove norme il 71% sarebbe fuorilegge: il bilancio 2024 di Mal’Aria
Diffuso il bilancio 2024 di Legambiente sull’inquinamento atmosferico nei capoluoghi di provincia. La situazione è critica anche alla luce degli standard dell’Oms L'articolo Smog, in Italia 25 città sopra i limiti: in cima Frosinone e Milano. Con le nuove norme il 71% sarebbe fuorilegge: il bilancio 2024 di Mal’Aria proviene da Il Fatto Quotidiano.
Tra cinque anni entreranno in vigore i nuovi limiti europei sulla qualità dell’aria, ma le città italiane sono impreparate: rispetto ai target previsti al 2030, sarebbero fuorilegge il 71% delle città per il Pm10 e il 45% per l’NO2, il diossido di azoto. In occasione dell’avvio della campagna itinerante Città2030, Legambiente diffonde i dati di bilancio 2024 di Mal’Aria di città sull’inquinamento atmosferico nei capoluoghi di provincia. Nel 2024, 25 città su 98 di cui si disponeva del dato, hanno superato i limiti di legge per il PM10 (35 giorni all’anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi al metro cubo), con 50 stazioni di rilevamento in diverse zone dello stesso centro urbano. In cima alla classifica c’è Frosinone (scalo) per il secondo anno di fila e Milano (centralina di via Marche), entrambe con 68 giorni oltre i limiti consentiti. Nel capoluogo lombardo, anche le centraline di Senato (53), Pascal Città Studi (47) e Verziere (44) hanno superato il tetto massimo. Al terzo posto assoluto si posiziona Verona, con Borgo Milano a quota 66 sforamenti (l’altra centralina, Giarol Grande, si è fermata a 53). E se per le medie annuali di Pm10 e NO2 nessuna città supera i limiti previsti dalla normativa vigente, lo scenario cambierà con l’entrata in vigore della nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria, a partire da gennaio 2030. “I dati confermano che la riduzione dell’inquinamento atmosferico procede a rilento – spiega Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente – con troppe città ancora lontane dagli obiettivi target”.
Tutte le altre città con l’aria peggiore. Un problema diffuso – Seguono Vicenza (San Felice) con 64 sforamenti. Anche altre centraline vicentine hanno superato i limiti: Ferrovieri con 49 giorni e Quartiere Italia con 45. Poi c’è Padova, dove la centralina Arcella ha registrato 61 sforamenti e Mandria 52, mentre a Venezia via Beccaria ha toccato quota 61. Nel capoluogo veneto altre quattro centraline hanno superato i limiti: via Tagliamento con 54 giorni, Parco Bissuola con 42, Rio Novo con 40 e Sacca Fisola con 36. Non si sono salvate neanche le città di Cremona, Napoli, Rovigo, Brescia, Torino, Monza, Modena, Mantova, Lodi, Pavia, Catania, Bergamo, Piacenza, Rimini, Terni, Ferrara, Asti e Ravenna. Una situazione di picco, quella dello sforamento del limite giornaliero di PM10, che in molti casi ha riguardato molte centraline della stessa città. Un quadro che secondo Legambiente rivela come l’inquinamento atmosferico sia un problema diffuso e strutturale, ben più esteso di quanto amministratori locali e cittadini vogliano ammettere.
Verso i nuovi limiti: per il Pm fuorilegge 70 città – Per le medie annuali di Pm10 e NO2 oggi entro i limiti, cambierà tutto dal 2030. Secondo i target della nuova direttiva, infatti, per il Pm10 sarebbero solo 28 su 98 le città a non superare la soglia di 20 microgrammi per metro cubo, che è il nuovo limite previsto. Al 2030, 70 città sarebbero dunque fuorilegge. Tra le città più indietro, che devono ridurre le concentrazioni attuali tra il 28% e il 39%, si segnalano Verona, Cremona, Padova e Catania, Milano, Vicenza, Rovigo e Palermo. Il quadro non migliora con il biossido di azoto (NO2): oggi, il 45% dei capoluoghi (44 città su 98) non rispetta i nuovi valori di 20 microgrammi al metro cubo. Le situazioni più critiche si registrano a Napoli, Palermo, Milano e Como, dove è necessaria una riduzione compresa tra il 40% e il 50%. “Con soli cinque anni davanti a noi per adeguarci ai nuovi limiti europei al 2030, dobbiamo accelerare drasticamente il passo” spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, secondo cui “è una corsa contro il tempo che deve partire dalle città ma richiede il coinvolgimento di regioni e governo”.
Superati anche i limiti dell’Organizzazione mondiale della sanità – La situazione è critica anche alla luce degli standard dell’Organizzazione mondiale della sanità che suggeriscono valori limite molto più stringenti rispetto a quelli di legge attuali. “Il 97% delle città monitorate supera i limiti dell’Oms per il Pm10 e il 95% quelli per l’NO2” spiega Minutolo, ricordando che “l’inquinamento atmosferico è la prima causa ambientale di morte prematura in Europa, con circa 50mila decessi solo in Italia”. Prende il via oggi da Milano la nuova edizione di Città2030, la campagna itinerante di Legambiente che, fino al 18 marzo, attraverserà le città italiane per promuovere una mobilità sostenibile, chiedendo centri urbani più vivibili, accessibili e sicuri. Dopo Milano, dove tornerà il 14 febbraio, il tour 2025 proseguirà verso Genova, Firenze, Prato, Modena, Bologna, Torino e altre città. Anche quest’anno, Legambiente rilancia la petizione online ‘Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog!’, chiedendo al Governo interventi urgenti per contrastare l’inquinamento atmosferico, a partire da nuove misure per la mobilità e l’uso dello spazio pubblico e della strada.
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