Quali sono le ripercussioni della regolamentazione MiCA sulla stablecoin Tether (USDT)?

Ultimamente, si è discusso molto delle implicazioni del MiCA in Europa su stablecoin non conformi come Tether (USDT).

Gen 26, 2025 - 16:29
 0
Quali sono le ripercussioni della regolamentazione MiCA sulla stablecoin Tether (USDT)?
Tether usdt mica

Nelle ultime settimane si è parlato molto dell’introduzione del quadro normativo MiCA in Europa e delle sue implicazioni su stablecoin non conformi come Tether (USDT).

In questo articolo vediamo come e in che misura la nuova regolamentazione EU potrà avere ripercussioni sul futuro di Tether? 

Spoiler: non c’è molto di cui temere al momento.
Tutti i dettagli di seguito.

Il quadro normativo MiCA impone regole rigide per gli emittenti di stablecoin

Il 30 dicembre in Europa è entrata ufficialmente in vigore la regolamentazione MiCA (Markets in Crypto Assets), stabilendo nuovi regimi per gli emittenti stablecoin.

Il controverso quadro normativo europeo impone alle società che gestiscono una propria moneta elettronica di disporre di apposite licenze sotto la supervisione dell’Autorità bancaria europea (ABE). D’ora in poi solo banche ed intermediari finanziari autorizzati potranno commerciare e-money token (EMT) ed asset-referenced-token (ART).

La legislazione stabilisce inoltre dei veri e propri limiti per quelle società, come ad esempio Tether, che operano con sedi al di fuori del territorio Eurozona.

Il MiCA richiede infatti che gli emittenti di stablecoin detengano la maggior parte dei propri asset collaterali presso un istituto di credito europeo.

Per USDT questo rappresenta un problema non di poco conto, visto che circa l’83% delle riserve di Tether è custodito in titoli del Tesoro USA ed equivalenti in cash.

Lo stesso CEO dell’azienda si è mostrato poco propenso a conformarsi con questa richiesta, visto che significherebbe esporsi in modo consistente presso una banca di terze parti.

In Europa infatti, i depositi sono garantiti fino a 100.000 euro grazie alla protezione Fondo di Garanzia dei Depositi (DGS), ma l’importo che Tether dovrebbe mettere sul piatto risulta molto più grande.

Per non parlare del fatto che questo approccio potrebbe favorire potenziali depeg, minacciando seriamente la stabilità e l’affidabilità di USDT.

Di fatto, vista l’incompatibilità della normativa MiCA con la posizione di Tether, è probabile che la stablecoin USDT diventerà fuori legge in Europa.

Quali sono le implicazioni del MiCA per Tether USDT?

Vista la non-compliance di Tether di USDT con la normativa MiCA, in molti hanno sostenuto l’idea secondo cui gli exchange di criptovalute avrebbero delistato la stablecoin.

Per il momento però questa tesi risulta inesatta in quanto non ci sono stati delisting per la criptovaluta, se non per Coinbase (che sostiene la competitor Circle ed USDC in posizione di azionista).

Binance, che rappresenta l’exchange più grande al mondo per volumi di scambio, ha solo limitato il supporto per USDT; consentendo comunque scambi, depositi e prelievi.

Altri exchange leader del settore come Crypto.com, Bybit, Kraken, Bitget, HTX, Mexc e Kucoin non hanno fatto riferimento alla possibilità di rimuovere la moneta.

Sembra dunque che, almeno per adesso, le piattaforme di scambio abbiano deciso autonomamente di continuare ad offrire servizi di trading denominati in USDT.

Questo poiché la risorsa di Tether rappresenta la stablecoin più liquida e diffusa in tutto il settore, con una forte presenza su varie blockchain.

Nei prossimi mesi ci sarà  comunque la possibilità che i regolatori europei faranno pressione sui broker crittografici obbligandoli a rimuovere USDT dagli scambi. 

Tuttavia, fino ad ora parliamo solo di speculazioni mediatiche, senza nulla di concreto che possa giustificare l’attuale campagna di FUD nei confronti di Tether.

Quest’ultima si starebbe inoltre preparando al potenziale impatto appoggiandosi a società MiCA compliant, come Quantoz, per l’emissione di una nuova valuta legit in Europa.

Tether punta all’America e all’Asia dopo le imposizioni dell’Europa

Delisting o meno, per Tether la presenza di USDT in Europa e la conformità MiCA non sembrano poi fattori così centrale per il futuro del proprio business.

Come infatti affermato dall’analista di criptovalute Bitblaze, la quota di mercato maggiore per Tether è attualmente in Asia, dove le regolamentazioni sono più favorevoli.

Secondo recenti studi l’Asia rappresenta circa il 60-70% dei volumi annuali di USDT, con il Nord-America al secondo posto con il 15-20%. A seguire troviamo l’Europa con il 10-15% del volume ed infine l’Africa con il 5-10%.

Rinunciare al mercato europeo significherebbe perdere solo una piccola parte della sua presenza nel settore delle stablecoin crypto.

Per non parlare del fatto che, anche in uno scenario di delisting in Europa, USDT sarebbe comunque commerciabile via DEX dagli utenti residenti nell’Eurozona.

Inoltre c’è da osservare come  di recente Tether abbia deciso di potenziare la sua influenza in America, visto il difficile contesto del MiCA.

La scorsa settimana il CEO Paolo Ardoino ha annunciato di aver ottenuto la licenza di Digital Asset Service Provider (DASP) presso El Salvador.

Tether ha così spostato i suoi uffici nell’isola pro-crypto di Nayib Bukele, descritta da Ardoino come un “faro di innovazione nello spazio degli asset digitali”.

L’obiettivo dell’azienda crittografica è quello di espandersi in mercati emergenti  del centro-america promuovendo la cultura degli scambi in stablecoin.

https://twitter.com/official_trakx/status/1882007807081304307

USDT leader dei volumi di scambio stablecoin

Nonostante il disincentivo regolatorio del MiCA, Tether rappresenta ancora oggi l’emittente di stablecoin più dominante all’interno dell’industria crypto.

Dall’entrata in vigore della nuova regolamentazione USDT la sua capitalizzazione è rimasta pressoché identica, con una perdita di solo lo 0,37% nella dominance dell’intero mercato.

Ad oggi la moneta vale complessivamente 133 miliardi di dollari, con una quota di mercato del 64,8% nel comparto delle stablecoin crittografiche.

Dallo scorso anno la sua capitalizzazione è aumentata di 45 miliardi di dollari, sottolineando il suo successo e il forte interesse da parte degli investitori.

Inoltre, secondo quanto riportato dai dati on-chain di Visa, Tether con USDT sembra guidare imperterrita i volumi di scambio in stablecoin da ormai diversi anni.

La moneta risulta la più utilizzata in questo genere di transazioni, con un gap molto evidente con la principale competitor USDC (stablecoin MiCA compliant).

In particolare, è da aprile 2019 che non si registra un mese dove USDC abbia segnato volumi di scambio più elevati rispetto ad USDT.

Ad oggi i suoi volumi sono circa il doppio rispetto a quelli di USDC e maggiori di oltre 300 volte quelli di FDUSD.

Fonte: https://visaonchainanalytics.com/transactions