Prezzo di BTC in balia di dollaro e Trump: la direzione futura

Non riesce a schiodarsi in modo netto e definitivo dai 99.000$.

Feb 4, 2025 - 13:29
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Prezzo di BTC in balia di dollaro e Trump: la direzione futura
Prezzo btc

Il prezzo di Bitcoin (BTC) negli ultimi giorni sembra in totale balia delle decisioni di politica estera di Donald Trump, e del Dollar Index. 

Tecnicamente l’andamento attuale del prezzo di BTC è quello di una lunga lateralizzazione a volatilità di media intensità. 

Infatti dopo la vittoria elettorale di Trump è salito da 70.000$ a 99.000$ in poco meno di tre settimane, per poi iniziare una lunga fase ancora in corso di oscillazione attorno ai 99.000$, con picchi sopra i 109.000$ e sotto i 90.000$. 

L’impatto del Dollar Index sul prezzo di BTC

Negli ultimi giorni l’andamento del prezzo di BTC ha seguito quello del Dollar Index al contrario. 

Va ricordato che sul medio/lungo periodo il prezzo di Bitcoin tende ad essere inversamente correlato alla forza del dollaro USA, che si misura proprio con il Dollar Index, ovvero un indice che riassume i tassi di cambio del dollaro rispetto ad un paniere di altre valute importanti a livello globale. 

Il 13 gennaio, quando BTC ha toccato il minimo di questa fase di lateralizzazione con volatilità sotto i 90.000$, il Dollar Index ha toccato il massimo degli ultimi anni a quota 110 punti. 

A quel punto però l’andamento crescente della forza del dollaro USA si è invertito, ma tale inversione è durata solamente due settimane, con un picci minimo toccato a 107 punti. Durante quella discesa il prezzo di Bitcoin era risalito fino a 109.000$. 

A partire da martedì 28 gennaio il Dollar Index è però tornato a crescere, anche se non in modo continuo. Infatti ad esempio dopo essersi riportato a 108,1 punti, giovedì 30 riscese fino a 107,5, ma solo per un brevissimo momento. 

Ieri si è spinto fino a 109,7 punti, ma sempre soltanto per un breve momento, mentre ora sembra oscillare attorno ai 109 punti. 

Questo saliscendi è leggermente anomalo per il Dollar Index, e di fatto causa oscillazioni continue anche del prezzo di Bitcoin. 

Le politiche estere di Trump

A far oscillare in modo leggermente anomalo il Dollar Index sono le politiche estere di Donald Trump, in particolare per quanto riguarda quelle legate ai dazi. 

In un primo momento Trump aveva annunciato l’introduzione praticamente immediata di dazi al 25% per quanto riguarda le merci importate dagli USA da Messico e Canada, e del 10% su quelle importate dalla Cina. 

Bloomberg però aveva avvisato che circolava l’ipotesi che questi dazi non sarebbero entrati in vigore subito, ma la Casa Bianca si è affrettata a fa sapere pubblicamente che invece l’entrata in vigore era prevista per oggi. 

In seguito si è saputo che Messico e Canada hanno trovato un accordo con Trump grazie al quale in effetti i dazi nei loro confronti sono stati rinviati di un mese, come ipotizzato dall’indiscrezione di Bloomberg, mentre invece quelli con la Cina sono stati effettivamente introdotti oggi. 

Il fatto è che i dazi imposti alle merci importate negli USA ne fanno inevitabilmente aumentare il prezzo sul mercato statunitense, e questo aumento dei prezzi causerà inflazione. 

Il problema è che, nel caso in cui tale inflazione fosse sufficiente per far invertire il trend degli ultimi mesi, la Fed non solo sarebbe costretta ad interrompere a tempo indeterminato il piano dei tagli ai tassi di interesse, ma finirebbe anche per dover iniziare a pensare a rialzarli. 

In questo momento i mercati sembrano convinti che ciò non accadrà, ovvero si limitano a ritenere che l’impatto reale dei dati sull’inflazione sarà irrilevante, ma non è detto che le cose rimarranno così. Se da un lato è possibile che alla fine i dazi contro Messico e Canada possano anche non essere applicati, perchè usati solo come arma di contrattazione, dall’altro è anche possibile che prima o poi vengano rimossi quelli con la Cina. Inoltre le merci cinesi tendono ad essere quelle con prezzi minori, quindi i dazi al 10% potrebbero avere un impatto inferiore nel complesso. 

Le previsioni del prezzo di Bitcoin (BTC)

I mercati prevedono che la Fed non taglierà più i tassi fino a maggio, ma ad oggi ritengono possibile che torni a tagliarli a partire da giugno. 

L’ipotesi sul breve periodo però è che il Dollar Index possa salire ancora, forse persino fino a 111 punti. 

C’è invece molta incertezza sull’evoluzione a medio termine. 

Per quanto riguarda il prezzo di BTC non si prevedono grossi sconvolgimenti a breve termine, a meno di clamorose novità, mentre a medio termine molto dipenderà dal dollaro. 

Va ricordato che in passato il Dollar Index è stato sui propri livelli massimi solamente per qualche mese, e che sempre ai massimi è seguito un lungo periodo di forte calo. Il problema è che i massimi di questo periodo potrebbero anche non essere solamente i 111 punti, perchè sembra esserci spazio anche per salire oltre, se Trump continuerà su questa strada. 

Dal 2002 in poi il Dollar Index non è mai salito sopra i 113 punti, e dal 1987 non è mai salito significativamente sopra i 120 punti. Pertanto non solo i possibili 111 punti sarebbero già una cifra molto alta, ma un superamento molto netto di quella soglia sarebbero un record dallo scoppio della bolla delle dot-com in poi. 

In questa fase sembra difficile che Bitcoin possa liberarsi della correlazione inversa con il dollaro USA.