Portafoglio Rischio Moderato, Orizzonte Temporale Breve | Analisi

Caso studio: come costruire un Portafoglio Rischio Moderato, Orizzonte Temporale Breve Puntate precedenti: Il secondo livello di Allocazione del Rischio che voglio trattare è quello del “Rischio Moderato” su un orizzonte temporale sempre breve. Non ci troviamo più nello scenario di voler primariamente preservare il capitale investito dopo 1-3 anni, ma siamo disposti a rischiarne […]

Jan 14, 2025 - 16:58
Portafoglio Rischio Moderato, Orizzonte Temporale Breve | Analisi

Caso studio: come costruire un Portafoglio Rischio Moderato, Orizzonte Temporale Breve

Il secondo livello di Allocazione del Rischio che voglio trattare è quello del “Rischio Moderato” su un orizzonte temporale sempre breve. Non ci troviamo più nello scenario di voler primariamente preservare il capitale investito dopo 1-3 anni, ma siamo disposti a rischiarne una porzione ‘moderata’ (una quota che non compromette sostanzialmente il patrimonio investito) per poter impiegare questo ‘plafond di rischio’ nell’ottenimento di un maggiore rendimento.

Questa Asset Allocation dà uno spazio al capitale di rischio poco superiore all’investimento “prudente” con l’obiettivo di contenere la volatilità (fluttuazione del valore del patrimonio) ed ottenere un ritorno quasi totale dei soldi investiti anche in uno scenario triennale negativo.

Ricordo che con un triennio a disposizione mi trovo in un periodo temporale storicamente inferiore al ciclo economico; quindi, non posso aspettarmi che un improvviso scenario negativo realizzi con certezza un recupero in così poco tempo.

Asset allocation Rischio Moderato, Orizzonte Temporale Breve

Valutazioni strategiche

Avendo a disposizione un budget di rischio non nullo, tuttavia, sono in grado di integrare una porzione di obiettivo di crescita che andrà però ponderata con una quota ben superiore di remunerazione certa del capitale.

Tenendo presenti queste considerazioni l’Asset Allocation che propongo come esercizio intellettuale è la seguente.

Per la componente di rischio assumiamo 10% di azionario ed un massimo di 10% di rischio valutario.

  • 5% nell’azionario Europeo (esteso anche ai paesi al di fuori dell’Eurozona)
  • 3% in azionario del Nord America
  • 1% azionario dei Paesi Emergenti
  • 1% azionario dell’Oriente e del Pacifico escludendo i paesi emergenti

Per la parte obbligazionaria (45%):

  • 25% in titoli di Stato (durata finanziaria inferiore a 5 anni)
  • 10% in obbligazioni societarie di buon merito creditizio (sempre di durata finanziaria inferiore a 5)
  • 5% in obbligazioni societarie di merito creditizio inferiore, cosiddette “High Yield” (rispettando il vincolo di durata finanziaria inferiore a 5 anni)
  • 5% in obbligazioni, possibilmente governative, di paesi emergenti

Per la parte di liquidità (45%):

  • 25% in conti di deposito remunerati o asset stabili come polizze vita tradizionali, buoni postali e simili
  • 20% in titoli di Stato in euro, con scadenza inferiore a 3 anni e con merito creditizio pari almeno ad A (ottimo merito creditizio)

Valutazioni storiche

In questo momento storico la quota del 45% in liquidità ha una redditività media annua tra il 2,2% ed il 2,5% circa. 

La quota azionaria ha aspettative di crescita, purtroppo di lungo termine (assolutamente inattendibili a 1-3 anni) intorno al 8-10% medio annuo.

Per l’obbligazionario a più alto rendimento (tra titoli di Stato, obbligazioni societarie e soprattutto obbligazioni di paesi emergenti e ad alto rendimento) il rendimento dei fondamentali sottostanti è più elevato, tendenzialmente superiore al 3% aggregando nelle proporzioni di questa Asset Allocation queste tipologie d’investimento.

È ragionevole quindi aspettarsi, ad oggi, in uno scenario di mercato non sfavorevole, rendimenti di questo portafoglio intorno al 3,5% annuo con un rischio contenuto anche sull’orizzonte breve.

Conclusioni

Ricercando un’allocazione che moderi il rischio anche in un orizzonte temporale breve ci troviamo di fronte ad un investimento connaturato da liquidità e stabilità elevate.

Questo tipo di allocazione, poco più dinamica e strutturata della semplice remunerazione del capitale ‘’certo’’ è adatta a investitori che tollerano limitate fluttuazioni nel breve termine e ambiscono alla rivalutazione del capitale.