NCC: il TAR boccia le restrizioni del Decreto Salvini
Sospensione decreto Salvini: spazio per ripensare le regole del settore NCC, con un coinvolgimento diretto delle istituzioni e delle associazioni di categoria.
Il settore del noleggio con conducente (NCC) torna al centro del dibattito giudiziario e politico dopo l’ordinanza n. 241/2025 del TAR Lazio, che ha sancito una nuova battuta d’arresto per il decreto ministeriale n. 226/2024, parte della riforma voluta dal Ministro Matteo Salvini.
La decisione del tribunale amministrativo ha accolto il ricorso presentato dall’Associazione Imprenditori Mobilità Sostenibile, sospendendo l’efficacia del provvedimento in diversi punti chiave e fissando la trattazione nel merito al prossimo 4 giugno 2025.
Le disposizioni NCC censurate dal TAR
Il TAR ha rilevato che il decreto, anziché limitarsi a definire le modalità di utilizzo del foglio di servizio elettronico (Fdse) per gli operatori NCC, introduce vincoli operativi considerati non proporzionati e non ragionevoli rispetto alla normativa sui trasporti non di linea.
Tra gli aspetti più critici, la norma che vietava agli operatori di stipulare contratti con soggetti terzi che intermediano servizi di trasporto, come agenzie di viaggio, alberghi e piattaforme tecnologiche (ad esempio, Uber). Secondo i giudici, questa disposizione rappresenta una limitazione ingiustificata dell’autonomia contrattuale, comprimendo la capacità competitiva degli NCC e ostacolando l’accesso degli utenti a tali servizi.
Anche l’obbligo di una pausa di 20 minuti tra un servizio e l’altro, connesso al vincolo di collegamento tra le singole prestazioni, è stato dichiarato illegittimo. Il TAR ha evidenziato che tale misura equivale a reintrodurre surrettiziamente l’obbligo di rientro in rimessa tra i servizi, già bocciato dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 56/2020.
Un settore in attesa di riforma
La decisione del TAR è stata accolta positivamente dalle associazioni di categoria, che chiedono una riforma organica del settore. Anche il fronte politico si prepara a intervenire. Si ipotizza un emendamento al decreto Milleproroghe per rinviare l’applicazione del decreto Salvini.
L’obiettivo è evitare che le restrizioni compromettano la mobilità in vista di eventi di grande impatto, come il Giubileo 2025, che richiederanno un potenziamento dei servizi, non un loro ridimensionamento.
Sarebbe auspicabile, in realtà, che si si arrivasse ad una normativa moderna ed in linea con quella europea, che non penalizzi il turismo e che garantisca concorrenza di mercato per le imprese e gli operatori.
L’ordinanza del TAR Lazio evidenzia le criticità di una regolamentazione che, secondo gli operatori del settore, limita la libertà imprenditoriale e ostacola la competitività. Il contesto, caratterizzato da una domanda crescente di servizi di mobilità personalizzati, richiede un equilibrio tra la regolamentazione per contrastare l’abusivismo e la necessità di sostenere un comparto strategico per il turismo e l’economia nazionale.