L’atteso meteo estremo di gelo e neve sempre più imminente

Vi chiederete come mai si parli spesso di un “vecchio estremo” che alcuni definiscono il peggiore degli ultimi quindici anni. Il rischio di nevicate così intense non si registrava da parecchio tempo, e l’arrivo di un’ondata di gelo o di freddo estremamente marcata spaventa molti osservatori. Una spiegazione convincente si trova nell’analisi degli indici di […] L’atteso meteo estremo di gelo e neve sempre più imminente

Jan 17, 2025 - 19:07
L’atteso meteo estremo di gelo e neve sempre più imminente

Vi chiederete come mai si parli spesso di un “vecchio estremo” che alcuni definiscono il peggiore degli ultimi quindici anni. Il rischio di nevicate così intense non si registrava da parecchio tempo, e l’arrivo di un’ondata di gelo o di freddo estremamente marcata spaventa molti osservatori. Una spiegazione convincente si trova nell’analisi degli indici di comportamento del clima, tra cui spicca il fenomeno di LA NIÑA, cioè la fase fredda dell’OSCILLAZIONE MERIDIONALE di EL NIÑO, che determina un raffreddamento delle acque superficiali dell’OCEANO PACIFICO. Questo raffreddamento, secondo quanto dichiarato dal METOFFICE, il servizio meteorologico ufficiale inglese, può condurre a un lieve abbassamento della temperatura globale rispetto al 2024. Tuttavia, nulla di tutto ciò rallenterà in modo significativo il riscaldamento globale.

 

Allora perché si parla di un potenziale freddo estremo? La risposta risiede nell’osservazione degli eventi che stanno interessando il NORD AMERICA, dove l’intrusione di aria gelida appare ben più che eccezionale. Le masse d’aria gelata si espanderanno ulteriormente e a febbraio l’incontro con aria più umida in arrivo dal GOLFO DEL MESSICO potrebbe produrre tempeste di neve imponenti, specialmente lungo la costa nordorientale e orientale degli STATI UNITI D’AMERICA. In EUROPA, la configurazione atmosferica risulta molto più intricata, mentre in ITALIA i fenomeni freddi sono ancora marginali ma oggetto di continue valutazioni da parte dei centri di previsione.

 

Gli indici di comportamento del clima

Per comprendere a fondo questo scenario, occorre soffermarsi sugli indici di comportamento del clima. La NAO (North Atlantic Oscillation) negativa e l’AO (Arctic Oscillation) negativa, che spesso coincidono con un VORTICE POLARE disturbato, possono favorire la discesa di enormi masse d’aria polare verso regioni caratterizzate da un clima più mite. Quando la NAO è negativa, la differenza di pressione tra l’Islanda e le Azzorre diminuisce, consentendo un flusso d’aria polare più diretto verso il MEDITERRANEO. Allo stesso tempo, un’AO negativa implica un indebolimento del sistema di venti che solitamente trattiene l’aria fredda nelle regioni artiche, permettendo così l’arrivo di correnti gelide in latitudini più basse.

 

Questi fattori, se combinati con una forte influenza di LA NIÑA, sono in grado di creare una situazione favorevole a ondate di gelo notevoli. Abbiamo già notato gli effetti estremi nel NORD AMERICA, mentre in EUROPA tali dinamiche possono manifestarsi in modo più irregolare. In ITALIA, i modelli matematici di previsione hanno spesso segnalato freddo intenso in arrivo, salvo poi ridimensionare gli scenari per via dell’incertezza e della volatilità tipiche degli eventi meteorologici estremi.

 

I modelli matematici di previsione

Un modello matematico di previsione meteorologico è uno strumento complesso che utilizza i principi della fisica e della dinamica dei fluidi per riprodurre l’evoluzione dell’atmosfera. Esso suddivide la superficie terrestre e i livelli atmosferici in una griglia di punti su cui si calcolano le variabili fondamentali, come temperatura, pressione, umidità e velocità del vento. In pratica, i supercomputer elaborano enormi quantità di dati osservativi per fornire possibili scenari di sviluppo del tempo atmosferico nelle ore, nei giorni e nelle settimane successive.

 

Nonostante questi modelli siano sempre più precisi, esistono margini di errore. Le maggiori incertezze compaiono soprattutto in occasione di irruzioni d’aria fredda, poiché basta un lieve errore nella valutazione della posizione del VORTICE POLARE o nella traiettoria delle correnti fredde per alterare le stime sui possibili accumuli nevosi o sulle temperature finali. Le interazioni tra i diversi strati dell’atmosfera, le influenze degli oceani e la presenza di elementi orografici come catene montuose possono generare deviazioni anche significative rispetto alle previsioni iniziali.

 

Inoltre, fattori su scala più ampia, quali la presenza di LA NIÑA o di EL NIÑO, incidono sulla distribuzione dell’energia nell’atmosfera e sugli scambi termici fra le regioni polari e le zone tropicali. Se si verificano rapide variazioni delle condizioni al contorno, come la temperatura delle acque nel GOLFO DEL MESSICO o le anomalie termiche nell’OCEANO PACIFICO, i modelli possono richiedere diverse correzioni per adeguarsi alle nuove condizioni di equilibrio.

 

Come interpretare le prospettive future

Il METOFFICE ha annunciato che la temperatura globale potrebbe subire un lieve calo nel 2025 per la presenza di LA NIÑA, ma ha sottolineato che il riscaldamento globale di lungo termine proseguirà. Eppure, a livello locale, ondate di gelo estremo possono colpire determinate aree del pianeta, come dimostrano gli avvenimenti nel NORD AMERICA. Tra gennaio e febbraio, i contrasti tra aria secca e masse umide possono intensificare i fenomeni nevosi, in particolare lungo le aree costiere e nelle regioni soggette a rapide variazioni bariche.

 

In EUROPA, e soprattutto in ITALIA, l’effetto combinato di NAO negativa, AO negativa e VORTICE POLARE disturbato può innescare ondate di freddo incisive. Tuttavia, la complessità dei modelli e la variabilità dei parametri atmosferici rendono difficile stabilire con certezza la comparsa di nevicate diffuse. Le previsioni più recenti suggeriscono una certa prudenza, poiché bastano cambiamenti anche minimi nelle correnti in quota per modificare radicalmente la traiettoria delle perturbazioni.

 

Rimane quindi fondamentale affidarsi al monitoraggio continuo degli indici climatici, come NAO, AO e LA NIÑA, per comprendere la possibile evoluzione di un inverno che potrebbe apparire più rigido di quanto ci si aspetti in un contesto di riscaldamento globale. Ecco perché è importante ricordare che un episodio di freddo intenso non si pone in contraddizione con la tendenza generale all’innalzamento delle temperature medie mondiali, ma rappresenta piuttosto una manifestazione della complessa dinamica del sistema atmosferico terrestre.

L’atteso meteo estremo di gelo e neve sempre più imminente