La “Fine del Mondo” non c’è più: addio alla Grotta di Jimbo

Un boato sordo ha segnato la fine di un’era: la Grotta di Jimbo, un’icona della Patagonia argentina, è crollata su se stessa, lasciando dietro di sé un senso di smarrimento. Questo capolavoro di ghiaccio, noto anche come la “Fine del Mondo” per la sua posizione nella punta più meridionale del Sud America, era una meta...

Jan 14, 2025 - 17:09
La “Fine del Mondo” non c’è più: addio alla Grotta di Jimbo

Un boato sordo ha segnato la fine di un’era: la Grotta di Jimbo, un’icona della Patagonia argentina, è crollata su se stessa, lasciando dietro di sé un senso di smarrimento. Questo capolavoro di ghiaccio, noto anche come la “Fine del Mondo” per la sua posizione nella punta più meridionale del Sud America, era una meta ambita da turisti e amanti dell’avventura, attratti dalla sua bellezza e dal suo mistero.

Ma la grotta, situata nel Parco Nazionale Tierra del Fuoco, nascondeva una fragilità intrinseca, messa a dura prova dal tempo, dalle variazioni di temperatura e, purtroppo, anche dall’impatto del turismo di massa.

Un’attrazione irresistibile, ma a quale prezzo?

Per anni, la Grotta di Jimbo ha affascinato i visitatori con il suo enorme buco circolare che dava accesso a un tunnel naturale di ghiaccio, creando un paesaggio surreale. Ma questa meraviglia della natura era anche un ecosistema delicato, vulnerabile alle alterazioni dell’ambiente circostante.

L’aumento del turismo, con il suo flusso incessante di visitatori, ha accelerato il processo di degradazione della grotta, mettendo a dura prova la sua stabilità. Il calpestio continuo, l’umidità e il calore prodotti dai corpi hanno contribuito a indebolire la struttura di ghiaccio, rendendola sempre più suscettibile ai crolli.

Segnali di pericolo ignorati

Già nel 2021, un tragico incidente aveva scosso la comunità locale e acceso i riflettori sui rischi legati all’esplorazione della grotta. Un turista brasiliano di 37 anni, Dennis Marin, aveva perso la vita a causa della caduta di un massiccio blocco di ghiaccio, mentre si avventurava all’interno della grotta nonostante i cartelli di divieto.

Le autorità del parco avevano quindi chiuso l’accesso alla grotta, ma molti turisti continuavano ad aggirare i divieti, attratti dal fascino proibito di questo luogo e incuranti del pericolo. “Sembra incredibile dall’esterno”, recitava un cartello all’ingresso, ma a quanto pare l’avvertimento non è stato sufficiente.

Il crollo: una tragedia annunciata?

Il crollo della Grotta di Jimbo, avvenuto domenica scorsa, non è stato un evento improvviso. Esperti e amanti della montagna avevano da tempo espresso preoccupazione per la fragilità della struttura, messa a dura prova dal calpestio dei turisti e dalle variazioni di temperatura.

L’ondata di calore che ha colpito la Patagonia nelle ultime settimane ha probabilmente dato il colpo di grazia alla grotta, accelerando il processo di scioglimento del ghiaccio. Le temperature insolitamente elevate hanno indebolito ulteriormente la struttura, rendendola instabile e provocandone il crollo.

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