La Fabo fra Latina e mercato. Il lituano Kuptsas è in arrivo
Alle 18 a Ferentino la sfida all’ex capitano Giampaoli. Scelto il comunitario:. l’esterno sbarca dall’Estonia.
Come se non bastasse ciò che succede dentro al rettangolo di gioco a turbare il fragile equilibrio della Fabo Herons Montecatini ci si mettono anche le vicende extra-campo. La pressoché certa esclusione di Chieti dal campionato riduce il bottino fin qui ottenuto in regular season dai Barsotti boys, raggiunti ora anche da Chiusi, e trasforma la trasferta di questo pomeriggio alle 18 al Palasport Ponte Grande di Ferentino contro la Benacquista Latina in una sorta di ultima chiamata per uscire dalla crisi e rimettersi in marcia. Una situazione a cui Natali e compagni stanno cominciando ad abituarsi, visto che nelle ultime settimane le partite cosiddette senza ritorno per gli Herons si sono moltiplicate.
Dopo la figuraccia di mercoledì la Fabo, tornata al lavoro già dalla mattina successiva alla debacle del PalaTagliate, è però obbligata a reagire non solo per il proprio orgoglio ma anche per non perdere contatto dal sesto posto, l’ultimo utile per qualificarsi direttamente ai playoff e ora distante due lunghezze: "Siamo tutti consapevoli che una prestazione come quella di mercoledì non dovrà più ripetersi – commenta Alessio Marchini, primo assistente di coach Barsotti – Al di là delle questioni tecniche e tattiche credo che la prima cosa che salta all’occhio è che alle prime difficoltà ci disuniamo. È una tendenza pericolosa che va necessariamente corretta".
A Ferentino gli aironi ritroveranno Marco Giancarli, che sarà avversario per una sera: a differenza del match di andata, quando non scese in campo a causa di un infortunio, l’ex capitano rossoblù stavolta sarà della partita. E a proposito di playmaker passati e futuri, è tutto pronto per l’approdo in maglia Herons del primo colpo di questo mercato invernale, ovvero Tautvydas Kuptsas, play-guardia classe 2000 proveniente dalla Latvian-Estonian Basketball League. Il giocatore lituano arriverà in Italia fra lunedì e martedì.
Filippo Palazzoni