INTERVISTA | Il cambio di prospettiva di Colombo

Arancio è il nuovo singolo di Colombo, disponibile sulle piattaforme digitali per Needa Records, una canzone sul cambio di prospettiva che può dare un incontro. Siamo cresciuti con la convinzione che le relazioni debbano essere in un certo modo, come ci veniva mostrato dai nostri genitori, dalla televisione, dalla religione cattolica, dal senso comune. Lo abbiamo intervistato, […] L'articolo INTERVISTA | Il cambio di prospettiva di Colombo proviene da Blog della Musica.

Jan 19, 2025 - 21:47
INTERVISTA | Il cambio di prospettiva di Colombo

Arancio è il nuovo singolo di Colombo, disponibile sulle piattaforme digitali per Needa Records, una canzone sul cambio di prospettiva che può dare un incontro. Siamo cresciuti con la convinzione che le relazioni debbano essere in un certo modo, come ci veniva mostrato dai nostri genitori, dalla televisione, dalla religione cattolica, dal senso comune. Lo abbiamo intervistato, incuriositi e affascinati da questo cambio di percorso, dall’uso nuovo dell’italiano e da molto altro, che ci siamo fatti raccontare.

All’interno del brano di Colombo si uniscono due mondi: da una parte il pianoforte classico e la musica strumentale, da cui provengo; dall’altra l’alternative pop internazionale (come Bon Iver, Sampha, James Blake). L’obiettivo di Colombo è quello di creare un sound contemporaneo e personale su cui si posa il cantato in italiano. Ecco le sue parole…

Tra i temi a te più cari, c’è anche quello della mascolinità tossica. Come mai, secondo te? E come mai, sempre secondo te, se ne parla sempre troppo poco, soprattutto nei brani scritti proprio dagli uomini?

    Il tema della mascolinità – ovvero la domanda “Cosa significa oggi essere un uomo?” – è sicuramente alla base di questo nuovo progetto in italiano.

    Non è stato creato a tavolino: mi sono semplicemente reso conto che in tutti i brani che ho scritto negli ultimi due anni c’era questo filo conduttore.

    È un tema di cui si sta cominciando a parlare ma è ancora lontano dall’essere mainstream (in qualunque campo, dall’informazione alla letteratura, l’arte, il cinema..). Ma proprio per questo credo sia importante parlarne, confrontarsi, dare degli spunti di riflessione.

    Nel tuo percorso musicale, sei passato dall’inglese all’italiano. Quando e perché è avvenuto questo passaggio?

    L’inglese mi è stato molto utile per avere una maggiore libertà compositiva, anche perché nell’ultimo progetto, “Where Children Strove”, cantavo le poesie di Emily Dickinson, quindi il testo era già ‘pronto’.

    Poi è arrivato il momento in cui ho voluto metterci qualcosa di mio, perciò il passaggio all’italiano è stato inevitabile. Però ho cercato di mantenere quella stessa libertà che avevo conquistato.

    Ascolta Colombo su Spotify

    Come sei entrato in contatto con Needa Records? E che tipo di “compiti” ha un’etichetta discografica oggi? Ti senti mai solo in tal senso?

    Spesso. Sicuramente non è facile per un artista che comincia oggi il proprio percorso, e non è facile nemmeno per le etichette, perché il modello di business è estremamente diverso dal passato e anche complesso. Bisognerebbe aprire un lungo discorso!

    Colombo, credi ci sia ancora uno stigma su come dovrebbero o non dovrebbero essere le relazioni oggi? E come dovrebbero essere, secondo te?

    Assolutamente sì. Credo che oggi dovremmo semplicemente accettare il fatto che le relazioni possono avere infinite forme, che ognuno può scrivere le proprie regole insieme alle persone che frequenta e che tutti dobbiamo guardare un po’ di più a noi stessi e meno agli altri.

    La mia idea di relazione si è evoluta nel tempo e magari si evolverà ancora, perché mi sono chiesto: “Cosa voglio dalla mia relazione?”.

    Ti senti libero, anche all’interno di una relazione?

    Sì, non mi sento limitato ma, anzi, vivo la relazione come un valore aggiunto. Anche per la persona con cui sto la libertà è stata sempre una priorità, quindi abbiamo imparato a stare vicini, a sostenerci, a condividere, pur mantenendo un nostro spazio personale e le nostre individualità.

    Dove possiamo riscontrare la tua precedente formazione classica, ascoltando la tua musica? Pop e musica classica possono quindi andare d’accordo?

    Credo che in questo nuovo progetto si noti la mia formazione versatile, in particolare in “Arancio”: c’è il pianoforte, c’è una sezione strumentale, c’è la voce pop, c’è l’elettronica. Tanti elementi diversi che mi appartengono e che cerco di mettere insieme nella mia musica.

    Pop e musica classica sono due mondi veramente distanti, ma un qualche tipo di contaminazione è possibile.

    Cosa ha portato Colombo lontano da Brescia?

    Sono cresciuto in un paese in provincia di Brescia, ma ho sempre sentito l’esigenza di vivere in una grande città, sia per una questione di mentalità che di opportunità. Milano mi ha fatto crescere tanto, la mia mentalità si è evoluta e ho avuto modo di coltivare le mie passioni.

    Social e Contatti

    • Instagram: https://www.instagram.com/colombo_music/
    • Streaming: https://links.altafonte.com/Arancio

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