“Il libro dei ricordi”: la forza di Barbara Luna contro il silenzio della paura

In occasione dell’uscita del suo nuovo singolo “Il libro dei ricordi”, abbiamo il piacere di intervistare Barbara Luna, artista sensibile e impegnata, che con questo brano ha deciso di affrontare un tema tanto delicato quanto urgente: la violenza sulle donne. Scritto insieme a Manuel Finotti e Laura Di Lenola, il pezzo rappresenta una toccante testimonianza delle paure, delle sofferenze e, al tempo stesso, della speranza che accompagna chi vive questa difficile realtà. La canzone si snoda in tre momenti narrativi: un dialogo intimo tra la Barbara adulta e la sé più giovane, il racconto delle violenze subite e, infine, uno sguardo pieno di desiderio di cambiamento, dove la bambina si rivolge alla versione futura di sé, immaginando un mondo migliore.

Scopriamo insieme il percorso emotivo e artistico che ha portato Barbara Luna a dar vita a questo progetto musicale così significativo.

Barbara, grazie per essere qui con noi. Iniziamo dall’inizio: cos’ha ispirato la scrittura de “Il libro dei ricordi”?

Grazie a voi per avermi invitata. 

Purtroppo, la canzone è ispirata dalla mia storia, ho deciso di portarlo in musica.

Il brano si sviluppa in tre parti molto diverse e simboliche. Puoi raccontarci il significato dietro questa struttura?

Ho deciso di strutturarle in tre parti, per far sì che la prima parte fossi io che parlo alla mia giovane e la seconda parte fosse parlata in prima persona, mentre l’ultima parte è la più breve è la mia bambina che parla con la mia adulta, augurandosi che tutto vada per il meglio.

Parli del brano come di un grido silenzioso. Che cosa intendi?

Intendo dire che certe parole, e certi racconti, sono comunque silenzi che vorrebbero urlare. Perché certe cose a volte se non ci passi (per fortuna) è difficile capirle

Hai detto che “Il libro dei ricordi” è una testimonianza e non una richiesta di compassione. Come speri che venga recepito dal pubblico?

 Spero che le persone che l’ascoltano riescano a cogliere il dolore che si prova e che, se qualche uomo violento ascolti questa canzone riesca a capire che quello che fa sbagliato.

Come hai scelto l’ambientazione del videoclip?

 Ho scelto un’ambientazione semplice, perché volevo che fosse il brano a farla da padrone.

Parli spesso di rinascita e di forza. Come hai trovato la forza di raccontare la tua storia?

 Non è stato facile, perché soprattutto non è facile trovare le parole giuste, ma penso che finalmente sono riuscita a dire quello che davvero provo

Hai un messaggio per chi sta vivendo situazioni simili?

Purtroppo, non ne ho, perché comunque la mia storia continua ancora adesso, e ancora adesso nonostante tutto continua a nascondermi e a fare finta di niente. Potrei andare dalla polizia e denunciare, ma la paura di quando si è soli c’è sempre. Quindi ho deciso di scrivere la canzone come sorta di incoraggiamento, a prescindere da quello che una persona si sente o non si sente di fare

Grazie, Barbara, per aver condiviso con noi questa parte così intima della tua vita. Ti auguriamo il meglio per il tuo percorso artistico e personale.

 Un abbraccio a tutti

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