Il coreografo Tommasini, l’operazione al cuore «grazie a Fiorello» e la proposta di fare un figlio con Madonna: «Ma ho detto di no»

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Jan 18, 2025 - 08:33
Il coreografo Tommasini, l’operazione al cuore «grazie a Fiorello» e la proposta di fare un figlio con Madonna: «Ma ho detto di no»

luca tommasini coreografo

Il coreografo e balletino Luca Tommasini ha subito da poco un intervento al cuore. Gli è stata ricostruita la valvola mitrale. «È bruciata anche la mia vecchia casa di Malibù, nel tremendo incendio di Los Angeles. È stata la prima casetta che mi sono comprato. Era quasi una capanna di legno, di fronte all’oceano. Per me, che i primi tempi in America dormivo per strada, era la realizzazione di un sogno. L’avevo venduta, ma vederla bruciare è stato un dolore grande», dice al Corriere della Sera.

Gli scompensi

Nell’intervista che rilascia a Francesca Angeleri Tommasini spiega cosa è successo al suo cuore: «Lavoro senza sosta da quando ho 11 anni. Compiuti i 50, invece di rallentare, ho aumentato le sfide. Gli ultimi due anni sono stati incredibili, tra il tour mondiale con Laura Pausini e la trasmissione con Fiorello all’alba. A un certo punto ho iniziato ad avere degli scompensi psico-fisici piuttosto forti. Ma non potevo fermarmi». Poi un giorno «Fiorello, che per me è famiglia, mi mette una mano sul braccio, come fa lui, mi guarda e mi dice: “È il cuore”. Con Susanna, sua moglie, con cui siamo molto legati, sappiamo che ci “prende”. Poi Rosario ha continuato: “Ti ho già prenotato l’appuntamento con il mio cardiologo”. E ci sono andato, altrimenti si arrabbiava. Il dottor Piergiorgio Bruno del Policlinico Gemelli di Roma è stato meraviglioso. Mi ha salvato. Mi ha operato a Natale, perché prima non riuscivo a prendermi del tempo».

La sofferenza

«Quando mi hanno stubato, ho provato un dolore infernale. Ero tutto “rotto” davanti. Piangevo, urlavo. A un certo punto, sento che stavano per somministrarmi il Fentanyl. Ho urlato ancora più forte: “Non datemelo, ho sepolto troppi amici per il Fentanyl”. Io stesso ne sono dovuto uscire, dopo un’operazione che mi fecero a Los Angeles. Ne diventi subito dipendente», aggiunge il coreografo. Che poi parla degli abusi di droga negli Usa: «Fino ai 21 anni, quando feci il tour mondiale di Whitney Houston, ero stato un atleta sanissimo. Lavorare con lei fu importante ma un inferno. Crack, cocaina, crystal meth: erano tutti sempre strafatti, più della metà sono morti. Compresa lei». Ne uscì così: «Mi chiamò Heather Parisi per propormi uno spettacolo insieme in Italia. Accettai subito, pensavo che tornare da mia madre mi avrebbe fatto chiudere con tutto. Ho smesso in fretta, ero giovane e, soprattutto, non avevo mai fumato la droga. Avevo letto che era la cosa peggiore».

Heather Parisi

Tommasini è stato anche fidanzato con Heather Parisi. E non ha mai dichiarato la sua omosessualità: Ci siamo amati moltissimo. Io non mi sento obbligato a fare nessun coming out. Ho amato uomini e donne. Mio padre quasi ci ammazzava a me e mia madre perché mi vedeva “diverso”, e io è da quando sono piccolo che lotto per essere libero. E devo dire grazie a mamma, che è finita in coma per difendermi dalle botte di papà». Importante la sua amicizia con Madonna: «Ero il suo ballerino, l’unico che portava sempre con sé. Con lei e suo fratello Cristopher passavo insieme il Natale. Nel 1994 parlammo di fare un figlio insieme. Desiderava averne ma non in coppia. Così mi propose di farlo con lei, avrei potuto poi vederlo in qualunque momento».

Il no a Madonna

Ma lui disse di no: «Volevo una famiglia mia. Allora lo propose al suo personal trainer Carlos Leon, che un po’ mi somigliava. Lui accettò. Ed è nata Lola». Infine: «Michael Jackson è stato un faro che è venuto a illuminarmi fino a Primavalle. Mi feci la permanente per somigliargli. Grazie a Madonna ho ballato anche con lui. Ogni volta che vedi un bambino che lo ascolta, balla e sorride, è la prova che lui è eterno, è il sole».

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